Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha richiamato tutto il paese a riflettere sulle cause della violenza che ha provocato la morte, sabato 3 giugno, di Orlando Figuera, il giovane che è stato pugnalato e bruciato vivo in una manifestazione dell’opposizione.
«Chiamo il popolo, perchè si ponga in marcia una grande campagna, una grande crociata di riflessione, una grande crociata di condanna della violenza e dell’odio, una grande crociata di riunificazione nazionale», ha detto Maduro durante il suo abituale programma di televisione della domenica.
Il ministro venezuelano per la Comunicazione e l’Informazione, Ernesto Villegas, ha informato del decesso del giovane per un arresto polmonare. Figuera è stato vittima di un gruppo di energumeni nel municipio di Chacao, stato di Miranda, durante una manifestazione dei settori della destra in opposizione al governo costituzionale, che lo hanno ucciso considerandolo un militante del chavismo.
L’agenzia AVN ha aggiunto che il mandatario ha segnalato che l’opposizione «ha provocato uno scontro tra il popolo e l’unica motivazione che può avere un essere umano per uccidere un altro uomo è che lo odia».
Maduro ha indicato che l’Esecutivo offrirà assistenza ai familiari di Orlando Figuera, la cui madre ha perso il lavoro per aver denunciato l’aggressione patita dal figlio, come ha informato il ministro per la Comunicazione e l’Informazione, Ernesto Villegas.
Con Figuera, sono già 64 i venezuelani che hanno perso la vita per l’odio e la violenza che i dirigenti della destra fomentano tra i loro simpatizzanti, con il proposito di destabilizzare il paese e destituire il capo dello Stato.