Messaggio a scrittori, artisti, accademici e amici nordamericani della cultura cubana
Noi artisti e scrittori cubani, ci dirigiamo a voi partendo dall’insolito cambio di politica verso il nostro paese reso pubblico a Miami venerdì 16 giugno dal Presidente degli Stati Uniti.
In un discorso antiquato, obsoleto, carico di falsità e stereotipi che rispondono a una logica della Guerra Fredda, si è pronunciato per abolire i passi positivi fatti nell’amministrazione precedente.
Le sue parole erano dirette in particolare a un auditorio che non rappresenta la maggioranza della migrazione cubana e che è stato associato al terrorismo contro cuba e altri paesi della regione.
Aspiriamo a continuare a lavorare insieme per costruire nel campo culturale una relazione feconda e su basi d’uguaglianza, che favoriscano il mutuo arricchimento spirituale delle due ambasciate.
Nella tradizione etica e martiana del nostro popolo non c’è mai stato e non ci sarà spazio per l’odio.
Oggi più che mai è necessaria la denuncia di questa nuova politica e del brutale blocco che soffriamo da quasi sessantanni.
Ricevete il nostro sincero ed eterno ringraziamento.
Miguel Barnet, poeta e scrittore; Digna Guerra, direttrice di coro; Luis Morlote, regista di audiovisivi; Pedro de la Hoz, critico e giornalista; Arístides Hernández (Ares), artista; Alex Pausides, poeta; Lesbia Vent Dumois, artista; Rolando Núñez, attore; Guido López Gavilán, compositore e direttore d’ orchestra; Rosalía Arnaez, promotrice culturale; Nieves Laferté, disegnatrice di scene; Margarita Ruiz, curatrice