Il Comitato Editoriale del giornale ‘The New York Times’ ha chiesto al presidente Barack Obama di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario che gli USA impongono a Cuba, dal 1962, e ristabilire relazioni diplomatiche con l’isola, ha riportato Prensa Latina.
“Obama deve cogliere l’opportunità di porre fine a un lungo periodo di inimicizia ed aiutare un popolo che ha sofferto, enormemente, da quando Washington troncò le relazioni diplomatiche nel 1961”, commenta il giornale.
Chiede, come primo passo, che la Casa Bianca rimuova Cuba dalla lista che mantiene il Dipartimento di Stato per penalizzare i paesi che sostengono gruppi terroristici.
Segnala che attualmente, il governo USA riconosce che L’Avana sta giocando un ruolo costruttivo nel processo di pace in Colombia, servendo da anfitrione per i colloqui tra il governo colombiano e i dirigenti della guerriglia.
Il quotidiano di New York invita Obama a riflettere seriamente su Cuba perché un cambiamento di politica potrebbe rappresentare un grande trionfo per il suo governo.
“Per la prima volta in più di mezzo secolo, cambiamenti nell’opinione pubblica USA e una serie di riforme a Cuba, hanno reso politicamente fattibile riallacciare le relazioni diplomatiche e terminare un embargo insensato”, dice l’editoriale del New York Times.
L’influente giornale riconosce che le sanzioni economiche da parte degli USA contro l’isola ebbero inizio nel 1961 con l’obiettivo di rovesciare la Rivoluzione cubana ma, nel corso degli anni, diversi presidenti USA hanno concluso che la misura è stato un fallimento.
Sottolinea inoltre che, nonostante questo, ogni sforzo per rimuovere il blocco contro Cuba, ha portato con sé il rischio di irritare i membri dei gruppi estremisti anti-cubani con sede a Miami, che riconosce come un gruppo elettorale che è stato fondamentale nelle elezioni nazionali, ma è in svantaggio perché molti di loro sono deceduti.
Sottolinea anche che le nuove generazioni di cubani emigrati negli Stati Uniti hanno opinioni diverse, e molti ritengono che il blocco sia stato controproducente.
Secondo un recente sondaggio, il 52% degli statunitensi di origine cubana residenti a Miami credono che si debba porre fine al blocco, e un’ampia maggioranza vuole che Cuba e gli USA tornino a tenere relazioni diplomatiche, una posizione condivisa dall’elettorato USA nel suo complesso, sottolinea il quotidiano.
“Riannodare le relazioni diplomatiche, per cui la Casa Bianca non ha bisogno di approvazione del Congresso, consentirebbe agli USA di ampliare i settori di cooperazione in cui le due nazioni già lavorano insieme. Questi includono la regolazione dei flussi migratori, le operazioni marittime e iniziative di sicurezza d’infrastrutture petrolifere nei Caraibi “, commenta il New York Times.
Il comitato editoriale del giornale pensa che un riavvicinamento con l’isola più popolata dei Caraibi che incoraggi lo sblocco del potenziale dei cittadini di una delle società più istruite dell’emisfero, potrebbe rappresentare un importante legato per l’attuale amministrazione Obama.
Il danno economico causato dal blocco USA contro Cuba, dal 1962 fino al marzo di quest’anno, ascende a prezzi correnti, a 116 mila 880 milioni di dollari, ha recentemente riferito il Vice Ministro degli Esteri cubano Abelardo Moreno, citato dalla fonte.
Ciò rappresenta un importo di 1 bilione 112 mila 534 milioni di dollari, se il danno è calcolato sulla base degli attuali prezzi dell’oro.
The New York Times organizza viaggi a Cuba
Il quotidiano nordamericano The New York Times organizzerà due viaggi “popolo a popolo” a Cuba, per cui ha domandato una licenza al Governo degli Stati Uniti.
Con lo slogan “La vita contemporanea in Cuba”, il giornale inizierà la sua particolare messa a fuoco “popolo a popolo”, prima di tutto, in una riunione con “giornalisti di Granma, il quotidiano nazionale di Cuba”.
La convocazione dice che i viaggiatori parteciperanno anche ad un incontro in un piccolo giornale regionale per apprendere il suo ruolo e la produzione di notizie in Cuba.
Il tour inizierà con una discussione con urbanisti e architetti sulla sfida di ristabilire la architettura coloniale de L’Avana, e una visita a Las Terrazas, “per apprendere sui progetti di rimboschimento più importanti del paese”.
I contatti “popolo a popolo”, proposti dal NYT, prevedono l’opportunità di visitare un centro medico rurale e partecipare ad una riunione con studenti e professori di medicina, per discutere il sistema di salute cubano.
Infine i turisti parteciperanno ad un ricevimento con membri dell’Unione Nazionale degli Scrittori e Artisti di Cuba.
Il viaggio, coordinato da un giornalista del quotidiano degli USA, si realizzerà in due date del 2015, ma l’annuncio chiarisce che tutto dipende dall’approvazione della OFAC del Dipartimento del Tesoro.
L’Organizzazione Cuba Democracy Advocates, con sede a Washington, ha ricordato che secondo il presidente Barack Obama, il proposito di questo tipo di viaggio è : “Accrescere il contatto popolo a popolo, appoggiare la società civile, migliorare il libero flusso d’informazione verso, da, e tra il popolo cubano e aiutare a promuovere la sua indipendenza dalle autorità.
The New York Times pide fin de bloqueo contra Cuba
El Comité Editorial del diario The New York Times pidió hoy al presidente Barack Obama poner fin al bloqueo económico, comercial y financiero que Estados Unidos impone a Cuba desde 1962, y restablecer relaciones diplomáticas con la isla, reporta la agencia Prensa Latina.
“Obama debe aprovechar la oportunidad para darle fin a una larga era de enemistad, y ayudar a un pueblo que ha sufrido enormemente desde que Washington cortó relaciones diplomáticas en 1961”, comenta el periódico.
Pide, como primer paso, que la Casa Blanca retire a Cuba de la lista que mantiene el Departamento de Estado para penalizar países que respaldan grupos terroristas.
Actualmente, el gobierno estadounidense reconoce que La Habana está jugando un papel constructivo en el proceso de paz de Colombia, sirviendo de anfitrión para los diálogos entre el gobierno colombiano y líderes de la guerrilla, señala.
El periódico neoyorquino pide a Obama que reflexione seriamente sobre Cuba porque un giro de política, podría representar un gran triunfo para su gobierno.
“Por primera vez en más de medio siglo, cambios en la opinión pública estadounidense y una serie de reformas en Cuba, han hecho que sea políticamente viable reanudar relaciones diplomáticas y acabar con un embargo insensato”, subraya el editorial de The New York Times.
El influyente periódico reconoce que las sanciones económicas por parte de Estados Unidos a la isla comenzaron en 1961, con el objetivo de derrocar a la Revolución cubana, pero a través de los años varios presidentes estadounidenses concluyeron que la medida ha sido un fracaso.
Destaca además que, a pesar de eso, cualquier iniciativa para eliminar el bloqueo contra Cuba, ha traído consigo el riesgo de enfurecer a miembros de los grupos extremistas anticubanos radicados en Miami, a quienes reconoce como un grupo electoral que ha sido decisivo en los comicios nacionales, pero que está en desventaja porque muchos de ellos han desaparecido.
Subraya también que las nuevas generaciones de cubanos emigrados en Estados Unidos tienen distintos puntos de vista, y muchos sienten que el bloqueo ha sido contraproducente.
Según una reciente encuesta, el 52 por ciento de los estadounidenses de origen cubano residentes en Miami piensan que se debe terminar el bloqueo, y una amplia mayoría quiere que Cuba y Estados Unidos vuelvan a tener relaciones diplomáticas, una posición que comparte el electorado norteamericano en general, destaca el periódico.
“Reanudar relaciones diplomáticas, para lo cual la Casa Blanca no necesita respaldo del Congreso, le permitiría a Estados Unidos ampliar áreas de cooperación en las cuales las dos naciones ya trabajan conjuntamente. Estas incluyen la regulación de flujos migratorios, operaciones marítimas e iniciativas de seguridad de infraestructura petrolera en el Caribe”, comenta el The New York Times.
El comité editorial del diario considera que un acercamiento con la isla más poblada del Caribe que incentive el desbloqueo del potencial de los ciudadanos de una de las sociedades más educadas del hemisferio, podría representar un importante legado para la actual administración Obama.
Los perjuicios económicos ocasionados por el bloqueo de Estados Unidos contra Cuba, desde 1962 y hasta marzo del presente año ascienden, a precios corrientes, a 116 mil 880 millones de dólares, informó recientemente el vicecanciller cubano Abelardo Moreno, citado por la fuente.
Esto supone un monto de un billón 112 mil 534 millones de dólares, si se calculan los daños en función de los actuales precios del oro.