I Capi di Stato e di governo dei paesi membri dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America – Trattato di Commercio dei Popoli (ALBA-TCP) si sono incontrati a Caracas, ispirati alle idee del Comandante Fidel Castro Ruz, leader storico della Rivoluzione cubana, e cinque anni dopo la scomparsa fisica del comandante Hugo Chávez Frías, il cui pensiero e lavoro incarna il vero ideale dell’integrazione latino-americana e caraibica.
Riaffermiamo i principi del Proclama dell’America Latina e dei Caraibi come una zona di pace, firmato dai capi di Stato e/o di governo durante il Secondo Vertice della CELAC, tenutosi a L’Avana il 28 e 29 gennaio 2014.
Chiediamo la stretta osservanza degli scopi e dei principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, tra cui la soluzione pacifica delle controversie, il divieto all’uso e della minaccia di uso della forza, il rispetto per l’autodeterminazione, la sovranità, l’integrità territoriale e la non ingerenza negli affari interni di ciascun paese.
Ratifichiamo la piena vigenza, nel contesto attuale di aggressioni contro i paesi progressisti della regione, della Dichiarazione del XIV Vertice dei capi di Stato e di governo dell’ALBA-TCP, del 05 marzo 2017.
Ribadiamo la decisione di continuare a promuovere la costruzione di un nuovo ordine internazionale, giusto e inclusivo, multicentrico e multipolare, in contrasto con le tendenze egemoniche e unilaterali, nel rigoroso rispetto delle persone, delle istituzioni elette e delle diverse culture esistenti nel nostro pianeta.
Denunciamo i tentativi di riprendere la Dottrina Monroe, così come la minaccia militare e le minacce di un colpo di stato militare contro il governo costituzionale del Venezuela.
Sottolineiamo la mancanza di autorità morale degli Stati terzi che vogliono dare lezioni di democrazia e di diritti umani ad altri paesi. Rinnoviamo il nostro fermo sostegno al presidente costituzionale della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolás Maduro, al suo governo e al processo democratico di cui è a capo.
Riconosciamo il diritto inalienabile del popolo venezuelano di celebrare e partecipare alle elezioni presidenziali e legislative a livello nazionale, statale e comunale, in conformità con le sue regole e procedure interne.
Sosteniamo gli sforzi delle autorità e del popolo venezuelano affinché trovino da soli le risposte alle loro sfide politiche ed economiche.
Rifiutiamo lo sviluppo della corruzione politica ed economica nella regione, che si manifesta con la crescente disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza, l’esclusione sociale dei settori sociali più poveri, l’influenza finanziaria delle grandi imprese nelle campagne politiche, la fuga di capitali e il rifugio sicuro offerto da paesi terzi a politici corrotti.
Riaffermiamo la volontà politica di lottare contro la corruzione e la volontà di adempiere agli impegni internazionali in materia, chiedendo ai paesi della regione di intraprendere o continuare ad approfondire la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata transnazionale per garantire il benessere e lo sviluppo dei nostri popoli.
Riaffermiamo la necessità di rafforzare la CELAC, come spazio privilegiato per un accordo politico nella nostra America dichiarata zona di pace durante il secondo vertice della CELAC, svoltosi a L’Avana.
Ratifichiamo gli accordi presi durante i vertici dei capi di Stato e di governo della CELAC e , allo stesso modo, ratifichiamo la dichiarazione di Punta Cana.
Esprimiamo il nostro sostegno incondizionato alla Bolivia nel primo esercizio della Presidenza Pro Tempore della CELAC e dell’UNASUR, come meccanismi di dialogo per consolidare l’integrazione della nostra regione.
Ribadiamo la richiesta della comunità internazionale di revocare incondizionatamente il blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti a Cuba, che a causa della sua extraterritorialità colpisce tutti gli Stati. Inoltre, condanniamo le nuove misure adottate per intensificare il blocco e le recenti decisioni unilaterali del governo degli Stati Uniti, che riguardano il popolo cubano, i cittadini statunitensi e le relazioni con Cuba.
Sottolineiamo la volontà del popolo e del governo della Bolivia di ricercare soluzioni pacifiche attraverso il diritto internazionale, la proficua negoziazione e il dialogo riguardo il blocco marittimo che influisce sull’integrazione regionale e impedisce lo sviluppo.
Ci congratuliamo con il popolo ecuadoriano per la sua partecipazione al referendum popolare e al referendum del 4 febbraio 2018, così come per il grande sostegno popolare dato al Presidente Lenin Moreno, che ha rafforzato la democrazia.
Ribadiamo il nostro incrollabile sostegno ai paesi caraibici, vittime dei devastanti fenomeni naturali e dei cambiamenti climatici, affinché possiamo contribuire attivamente con l’obiettivo di superare le devastazioni provocate da questi fenomeni naturali. Chiediamo un trattamento equo e differenziato per gli Stati dei Caraibi. Ribadiamo la nostra solidarietà con le misure e le azioni dei paesi extra-regionali contro vari paesi dei Caraibi dichiarandoli giurisdizioni non cooperative, e ci uniamo alla richiesta di risarcimento per gli orrori della schiavitù e della tratta.
Chiediamo alle organizzazioni sociali e politiche del continente di partecipare ai forum e alle attività dei movimenti sociali e delle forze progressiste che si terranno nel 2018.
Difendiamo l’unità nella diversità della nostra America. Rifiutiamo le esclusioni vergognose e l’interventismo.
L’unità dei nostri popoli non è una semplice chimera degli uomini … ma un inesorabile decreto del destino.
“Uniamoci e saremo invincibili”
Simón Bolíva
Declaración final de la XV Cumbre del ALBA-TCP
Los Jefes de Estado y de Gobierno de los países miembros de la Alianza Bolivariana para los pueblos de Nuestra América –Tratado de Comercio de los Pueblos (ALBA-TCP) nos reunimos en Caracas, inspirados en las ideas fundacionales del Comandante Fidel Castro Ruz, líder histórico de la Revolución cubana, y a cinco años de la partida física del Comandante Hugo Chávez Frías, cuyo pensamiento y obra encarna el verdadero ideal de integración latinoamericano y caribeño.
Reafirmamos los postulados de la Proclama de América Latina y el Caribe como Zona de Paz, firmada por los Jefes de Estado y/o Gobierno en la II Cumbre de la CELAC, celebrada en La Habana los días 28 y 29 de enero de 2014.
Demandamos la estricta observancia de los Propósitos y Principios de la Carta de las Naciones Unidas y el Derecho Internacional, entre otros, lasolución pacífica de controversias, la prohibición del uso y de la amenaza del uso de la fuerza, el respeto a la libre determinación, a la soberanía, laintegridad territorial, y la no injerencia en los asuntos internos de cada país.
Ratificamos la plena vigencia, en el actual contexto de agresiones a los países progresistas de la región, de la Declaración de la XIV Cumbre de Jefes de Estado y de Gobierno del ALBA-TCP, el 5 de marzo de 2017.
Reiteramos la decisión de continuar impulsando la construcción de un nuevo orden internacional, justo e inclusivo, multicéntrico y pluripolar, en contraposición a las tendencias hegemónicas y unilaterales, con estricto respeto a los pueblos, a las Instituciones elegidas por ellos y a las diversas culturas que existen en nuestroplaneta.
Denunciamos los intentos de resucitar la Doctrina Monroe, así como, la amenaza militar y los llamados a un golpe militar contra el Gobierno constitucional de Venezuela.
Destacamos la falta de autoridad moral de terceros Estados para brindar lecciones en materia de democracia y derechos humanos a los países de la región, y reclamamos respeto a la soberanía y libre determinación del pueblo venezolano.
Rechazamos la política intervencionista del Secretario General de la Organización de Estados Americanos (OEA) y de algunos países de esa organización en contra de los países progresistas de la región.
Reiteramos nuestro compromiso con la unidad latinoamericana y caribeña, en la búsqueda de un destino propio, independiente y soberano, sin tutelaje ni injerencias que afecten a nuestros pueblos y su desarrollo, reivindicamos nuestro pleno compromiso con los procesos de integración genuinamente latinoamericanos y caribeños como CELAC, UNASUR, PETROCARIBE, CARICOM y el ALBA-TCP, para garantizar la soberanía, independencia, igualdad y autodeterminación de nuestrospueblos.
Expresamos nuestro desacuerdo con el pronunciamiento de un grupo de países del continente, emitido el 13 de febrero de 2018 en Lima, Perú, que constituye una intromisión en los asuntos internos de laRepública Bolivariana de Venezuela. Rechazamos laexclusión de lahermana República Bolivariana de Venezuela y de su Presidente, Nicolás Maduro Moros, de la VIII Cumbre de las Américas, pues consideramos que dicha Cumbre debe ser un punto de encuentro para todos los Estados del continente y un espacio donde todos podamos expresar nuestras ideas, alcanzar consensos, disentir y debatir respetando nuestra diversidad.
Exigimos respeto a la legalidad de la organización de la Cumbre de las Américas, en ese sentido, demandamos el derecho de participación de Venezuela en la referida actividad, y nos proponemos ejercer medidas diplomáticas y políticas para garantizarla.
Exhortamos a lacomunidad internacional a abstenerse de ejercer coerción de cualquier tipo, en contra de la independencia política y la integridad territorial de Venezuela, como práctica incompatible con los principios del Derecho Internacional y de la Carta de las Naciones Unidas, y contraria a la Proclama de América Latina y el Caribe como Zona de Paz.
Rechazamos las medidas coercitivas unilaterales y las sanciones impuestas contra la República Bolivariana de Venezuela, que afectan la vida y el desarrollo del noble pueblo venezolano y el goce de sus derechos.
Renovamos nuestro firme respaldo al Presidente Constitucional de la República Bolivariana de Venezuela, Nicolás Maduro Moros, a su Gobierno y al proceso democrático quedirige.
Reconocemos el derecho inalienable del pueblo venezolano a celebrar y participar en las elecciones presidenciales y legislativas a nivel nacional, estadual y municipal, conforme a sus normas y procedimientos internos.
Respaldamos los esfuerzos de las autoridades y del pueblo venezolano por encontrar por sí mismos las respuestas a sus desafíos políticos y económicos.
Repudiamos el avance de la corrupción política y económica en la región, manifestada por la creciente desigualdad en la distribución de la riqueza, la exclusión social de los sectores más humildes, la influencia financiera del gran capital en las campañas políticas, la fuga de capitales y el refugio seguro de políticos corruptos en terceros países que losacogen.
Reafirmamos la voluntad política en la lucha anticorrupción y en el cumplimiento de los compromisos internacionales en la materia, al tiempo que hacemos un llamado a los países de la región para que emprendan o continúen profundizando el combate contra la corrupción y la delincuencia transnacional organizada a fin de garantizar el bienestar y el desarrollo de nuestros pueblos.
Reafirmamos lanecesidad de fortalecer laCELAC, como espacio privilegiado para la concertación política en Nuestra América declarada como Zona de Paz, en la II Cumbre de la CELAC, en La Habana.
Ratificamos los acuerdos de las Cumbres de los Jefes de Estado y de Gobierno de la CELAC, al tiempo que ratificamos la Declaración de Punta Cana.
Manifestamos nuestro incondicional apoyo a Bolivia en el pronto ejercicio de la Presidencia Pro Témpore de laCELAC y laUNASUR, como mecanismos de diálogo para consolidar la integración de nuestra región.
Reiteramos el reclamo de la comunidad internacional para que se levante de manera incondicional el bloqueo económico, comercial y financiero impuesto por los Estados Unidos a Cuba, que por su extraterritorialidad afecta a todos los Estados. Asimismo, condenamos las nuevas medidas de recrudecimiento del bloqueo y las recientes decisiones unilaterales del gobierno de los Estados Unidos, que afectan al pueblo cubano, a los ciudadanos estadounidenses y a las relaciones con Cuba en suconjunto.
Destacamos la voluntad del pueblo y el gobierno de Bolivia en la búsqueda pacífica de soluciones a través del Derecho Internacional,la negociación y el diálogo fructíferos a su enclaustramiento marítimo que afecta laintegración regional y le impide el desarrollo.
Felicitamos y saludamos el pueblo ecuatoriano por su participación en la consulta popular y el referéndum del 04 de febrero de 2018, así como por el mayoritario respaldo popular otorgado al Presidente Lenin Moreno, que ha permitido fortalecer la democracia.
Reiteramos nuestro invariable apoyo a los hermanos países caribeños, víctimas de devastadores fenómenos naturales y del cambio climático, de tal forma que contribuyamos de manera activa a superar los estragos que provocaron. Demandamos un tratamiento justo y diferenciado para los Estados caribeños. Reafirmamos nuestra solidaridad ante las medidas llamadas de “graduación”, y las acciones de países extraregionales contra varios países del Caribe declarándolos jurisdicciones no cooperativas, y nos unimos al reclamo de compensaciones por los horrores de laesclavitud y latrata.
Hacemos un llamado a las organizaciones sociales y políticas del continente, a participar en foros y actividades de los movimientos sociales y fuerzas progresistas que se realizarán en el 2018.
Defendamos la unidad en la diversidad de Nuestra América. Rechacemos las exclusiones vergonzosas y el intervencionismo.
La unidad de nuestros pueblos no es simple quimera de los hombres… sino inexorable decreto del destino.“Unámonos y seremos invencibles”
Simón Bolívar