Francisco Arias Fernández http://razonesdecuba.cubadebate.cu
Il Consiglio per la Sicurezza Nazionale USA, dove si concentrano i principali consiglieri del Presidente, negli ultimi mesi si è andato riempiendo di elementi ultra-reazionari guidati dal machiavellico John Bolton, tristemente noto per le sue menzogne ed invenzioni di pretesti per invasioni e qualificato dallo stesso ambiente diplomatico USA come il più antipatico ed incendiario ambasciatore che abbiano avuto gli USA all’ONU.
La politica degli “USA per primi” o del “nuovo momento americano” che preconizza Donald Trump ha bisogno di un gabinetto guerrafondaio accompagnato da consiglieri ancora più estremisti e capaci di promuovere i più cruenti ed imprevedibili scenari e conflitti.
Militari, diplomatici, legislatori e giornalisti USA hanno previsto, con forte preoccupazione, che con l’arrivo di Bolton, la guerra era una questione di giorni o settimane contro qualsiasi degli obiettivi contemplati nell’attuale strategia di sicurezza nazionale. Aggressione, conflitti, guerre economiche e commerciali si sono intensificate, in modo indiscriminato, contro l’Iran, Repubblica Democratica di Corea, Venezuela, Nicaragua, Cuba, Russia, Cina, Unione Europea, Canada, Turchia, Iraq, Afghanistan e molti altri paesi. I passi falsi e difficoltà sono giornalieri e senza confini. La nuova politica suggerisce l’ora finale di alleati e partner, poiché prima gli USA, il resto non importa.
Gli attuali “amici” di Washington sono -in generale- complici della nuova politica di Trump, della disunione regionale per favorire gli USA sia in America Latina, Europa, Asia o Africa. Servili, ricattati, sotto pressione o sottomessi si prestano, volontariamente o per denaro, alle macchinazioni delle direttive presidenziali egemoniche.
Terrorista per agente
In questo scenario, la settimana scorsa il presidente Trump ha deciso di peggiorare la composizione della influente squadra con la nomina, come nuovo direttore degli Affari dell’Emisfero Occidentale del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, di Mauricio Claver-Carone, mafioso della Florida, “strenuo difensore” del blocco, capoccia dell’influente USA-Cuba Democracy PAC (Comitato di Azione Politica) Democrazia Cuba-USA, un gruppo di pressione che ha preso il posto della terrorista Fondazione Nazionale Cubano Americana (FNCA), come il gruppo di lobby anti-cubana più potente a Washington DC, che si dedica alla raccolta fondi per mantenere la politica di aggressione contro l’Avana.
Questo comitato è composto da personaggi con un passato terrorista e dissimili aggressioni contro Cuba come Diego Suarez, Alberto Hernández, Ninoska Pérez Castellón e Marcel Filippo. La maggior parte di loro avevano ed hanno legami con noti assassini come Luis Posada Carriles, Orlando Bosch, Pedro Remon, Jose Dionisio Suárez, Gaspar Jimenez Escobedo, tra altri.
Claver-Carone ha dichiarato guerra alle politiche verso Cuba dell’amministrazione di Barack Obama, le stesse che hanno consentito il ripristino delle relazioni tra i due paesi, nel 2015, ed ha anche testimoniato davanti al Congresso, nel 2016, per cercare di convincere i legislatori che intraprendessero azioni per invertirle.
Dopo le elezioni del 2016 ha lavorato nel team di transizione di Trump, ciò dice della fiducia e vicinanza con le posizioni dell’Amministrazione, ed attualmente è il direttore esecutivo in funzione che rappresenta gli USA nel Fondo Monetario Internazionale (FMI).
Precedentemente ha lavorato nel Dipartimento del Tesoro e non gradiva molto gli esiliati cubani moderati che favorivano gli sforzi di Obama per migliorare le relazioni degli USA con l’isola
Ha anche scritto in un influente blog (Capital Hill Cubans), che promuove campagne contro Cuba su “democrazia e diritti umani” e ridicolizza quelli, che negli USA, favoriscono una politica commerciale e un “approccio più morbido” con Cuba.
La stampa della Florida afferma che Claver-Carone, nativo di Orlando, è molto vicino ai rappresentanti cubani di Miami al Congresso (Carlos Curbelo, Mario Diaz-Balart e Ileana Ros-Lehtinen) ed al senatore Bob Menendez, democratico per il New Jersey, che hanno subito applaudito alla raccomandazione di Bolton approvata da Trump.
Si vanta dei suoi sforzi per lo strangolamento economico del paese, di promuovere il genocidio e cercare di far arrendere per fame il nostro popolo, un atto di terrorismo di stato, mondialmente condannato; è stato un fermo difensore della separazione familiare, poiché si è sempre opposto ai viaggi a Cuba che significano unire le famiglie.
In questo senso, all’inizio del secolo, è stato un forte sostenitore delle misure dell’amministrazione Bush che limitavano i viaggi all’isola una volta ogni tre anni, indipendentemente dal motivo, anche se erano per emergenze umanitarie.
Claver-Carone è stato anche un fermo difensore, ed ha trascorso anni facendo pressione, a favore del mantenere Cuba nella lista degli stati sponsor del terrorismo, e delle innumerevoli sanzioni economico-commerciali, diplomatiche e politiche che ciò implicava.
SOS America Latina
Molti ritengono che si tratta di un cambiamento “di male in peggio”, poiché prenderebbe il posto di Juan Cruz, un alto ufficiale della Central Intelligence Agency (CIA), che ha guidato il dipartimento, fin dai primi mesi di governo Trump, con una politica marcatamente ostile verso paesi come Venezuela e Nicaragua, oltre ad operazioni segrete contro gruppi integrazionisti regionali, governi, presidenti ed ex presidenti, con una marcata incidenza in Brasile, Argentina ed Ecuador. Il latino, che aveva raggiunto il livello più alto nella nomenclatura della CIA, non è abbastanza per le avventure che ci attendono.
Un media digitali di Miami concludeva che “Infine, Claver-Carone può aver trovato un approdo perfetto nel governo con un’amministrazione che non rispetta nessuno e impone la sua volontà attraverso vessazione e iattanza. Claver-Carone, come suo nuovo padrone, è un fermo difensore del terrorismo e del rovesciamento dei governi che gli USA non possono controllare con alcun mezzo possibile. In definitiva, la sua nomina non è una buona notizia per chiunque creda nella pace e nella decenza”.
Se la guerra contro Cuba è stata una vile ossessione, ed un redditizio affare, per il rappresentante USA al Fondo Monetario Internazionale, il suo disprezzo per Venezuela, Nicaragua, Bolivia ed i popoli della Nostra America, attivano gli allarmi se si considera che sarà un dinosauro il responsabile del coordinamento delle politiche latinoamericane tra la Casa Bianca, il Dipartimento di Stato, il Tesoro ed altre agenzie.
Mafioso de Miami desplaza a halcón CIA
Por Francisco Arias Fernández
El Consejo de Seguridad Nacional de Estados Unidos, donde se concentran los principales asesores del Presidente, en los últimos meses ha venido llenándose de elementos ultrarreaccionarios, encabezados por el maquiavélico John Bolton, tristemente célebre por sus mentiras e inventos de pretextos para invasiones y calificado por el propio medio diplomático estadounidense como el más antipático e incendiario embajador que haya tenido EE.UU. ante la ONU.
La política de “Estados Unidos primero” o el “nuevo momento americano” que preconiza Donald Trump precisa de un gabinete guerrerista acompañado de consejeros aún más extremistas y capaces de promover los más cruentos e impredecibles escenarios y conflictos.
Militares, diplomáticos, legisladores y periodistas estadounidenses auguraron con elevada preocupación que con la llegada de Bolton, la guerra era cuestión de días o semanas contra cualquiera de los objetivos contemplados en la actual estrategia de seguridad nacional. Las agresiones, conflictos, las guerras económicas y comerciales se han recrudecido indistintamente contra Irán, la República Democrática de Corea, Venezuela, Nicaragua, Cuba, Rusia, China, la Unión Europea, Canadá, Turquía, Iraq, Afganistán y muchos otros países. Los tropiezos y encontronazos son cotidianos y sin fronteras. La nueva política sugiere la hora final de los aliados y los socios, pues como lo primero es Estados Unidos, lo demás no importa.
Los “amigos” actuales de Washington -por lo general- son cómplices de la nueva política de Trump, de la desunión regional para favorecer a EE.UU. ya sea en América Latina, Europa, Asia o África. Serviles, chantajeados, presionados o con la bota en la cabeza, se prestan voluntariamente o por dinero a las maquinaciones de las directivas presidenciales hegemónicas.
Terrorista por agente
En ese escenario, la pasada semana el Presidente Trump decidió seguir empeorando la composición del influyente equipo con la designación como nuevo director de Asuntos del Hemisferio Occidental del Consejo de Seguridad Nacional de Mauricio Claver-Carone, mafioso de la Florida, “defensor incondicional” del bloqueo, cabecilla del influyente US-Cuba Democracy PAC, (Comité de Acción Política) Democracia Cuba-Estados Unidos, un grupo de presión que tomó el relevo de la terrorista Fundación Nacional Cubano Americana (FNCA), como la agrupación de cabildeo anticubano más poderosa en Washington DC, que se dedica a recaudar fondos para mantener la política de agresión contra La Habana.
Ese comité lo integran personajes con un pasado terrorista y de agresiones diversas contra Cuba como Diego Suárez, Alberto Hernández, Ninoska Pérez Castellón y Marcel Felipe. La mayoría de ellos tuvieron y tienen vínculos con connotados asesinos como Luis Posada Carriles, Orlando Bosch, Pedro Remón, José Dionisio Suárez, Gaspar Jiménez Escobedo, entre otros.
Claver-Carone le declaró la guerra a las políticas hacia Cuba de la administración de Barack Obama, las mismas que permitieron el restablecimiento de relaciones entre los dos países en el 2015, e incluso testificó ante el Congreso en el año 2016 para tratar de convencer a los legisladores de que tomaran acciones para revertirlas.
Después de las elecciones de 2016 trabajó en el equipo de transición de Trump, lo que habla de la confianza y cercanía con las posiciones de la Administración, y actualmente es el director ejecutivo en funciones que representa a Estados Unidos en el Fondo Monetario Internacional (FMI).
Anteriormente laboró en el Departamento del Tesoro y no le gustaban mucho los exiliados cubanos moderados que favorecían los esfuerzos de Obama para mejorar las relaciones de los EE.UU. con la Isla.
También escribió en un influyente blog (Capital Hill Cubans), que promueve campañas anticubanas sobre “democracia y derechos humanos” y ridiculiza a aquellos que en EE.UU. favorecen una política de comercio y “acercamiento más suave” con Cuba.
Afirma la prensa de la Florida que Claver-Carone, oriundo de Orlando, es muy cercano a los representantes cubanoamericanos de Miami en el Congreso (Carlos Curbelo, Mario Díaz-Balart e Ileana Ros-Lehtinen), así como al senador Bob Menéndez, demócrata por Nueva Jersey, quienes de inmediato aplaudieron la recomendación de Bolton aprobada por Trump.
Se vanagloria de sus esfuerzos para el estrangulamiento económico del país, de promover el genocidio y tratar de hacer rendir por hambre a nuestro pueblo, un acto de terrorismo de Estado, mundialmente condenado; ha sido un firme defensor de la separación familiar, pues siempre se ha opuesto a los viajes a Cuba que signifiquen unir a las familias.
En ese sentido, a principios de siglo fue fuerte defensor de las medidas de la administración Bush que limitaban los viajes a la Isla a una vez cada tres años, independientemente del motivo, incluso si eran por emergencias humanitarias.
Claver-Carone también fue firme defensor y pasó años cabildeando a favor de mantener a Cuba en la lista de estados patrocinadores del terrorismo, y de las innumerables sanciones económico-comerciales, diplomáticas y políticas que ello implicaba.
SOS América Latina
Muchos consideran que se trata de un cambio “de mal para peor”, pues tomaría el puesto de Juan Cruz, un alto oficial de la Agencia Central de Inteligencia (CIA), quien dirigió el departamento desde los primeros meses del gobierno de Trump, con una política marcadamente hostil hacia países como Venezuela y Nicaragua, así como operaciones encubiertas contra grupos integracionistas regionales, gobiernos, mandatarios y expresidentes, con una marcada incidencia en Brasil, Argentina y Ecuador. El latino que más alto había llegado en la nomenclatura de la CIA no es suficiente para las aventuras que se avecinan.
Un medio digital de Miami concluía que “Al final, Claver-Carone puede haber encontrado un lugar de aterrizaje perfecto en el gobierno con una administración que no respeta a nadie e impone su voluntad mediante el acoso y la jactancia. Claver-Carone, como su nuevo amo, es un firme defensor del terrorismo y del derrocamiento de gobiernos que EE.UU. no puede controlar por ningún medio posible. En última instancia, su nombramiento no es una buena noticia para cualquiera que crea en la paz y la decencia”.
Si la guerra contra Cuba ha sido una vil obsesión y un negocio lucrativo para el representante estadounidense ante el FMI, su desprecio hacia Venezuela, Nicaragua, Bolivia y los pueblos de Nuestra América, disparan las alarmas si se tiene en cuenta que será un dinosaurio el encargado de coordinar las políticas latinoamericanas entre la Casa Blanca, el Departamento de Estado, el Tesoro y otras agencias.