Rappresentanti 94 paesi ed organizzazioni internazionali. Più del doppio rispetto a Bolsonaro
di Fabrizio Verde www.lantidiplomatico.it
Repubblica Bolivariana del Venezuela e fake news dei media mainstream. Questo binomio sembra indissolubile e la recente cerimonia d’insediamento del presidente Maduro non ha fatto altro che confermare quanto avevamo già avuto modo di constatare e denunciare in svariate occasioni.
In questa occasione i media mainstream per allinearsi ai dettami di Washington hanno cercato di accreditare l’idea che l’insediamento di Maduro avvenisse nel disinteresse o peggio nel rifiuto generale. Con la maggioranza dei paesi del mondo pronti a non riconoscere il nuovo mandato del presidente operaio alla stregua di quanto hanno fatto i satelliti degli Stati Uniti raggruppati nel cosiddetto Gruppo di Lima. Con l’eccezione del Messico di Lopez Obrador.
In realtà ad accompagnare Maduro nella cerimonia di giuramento e insediamento vi erano i rappresentati di ben 94 paesi. Per avere un’idea della proporzione basti pensare che alla cerimonia d’insediamento del fascista Bolsonaro, nuovo presidente del Brasile, erano presenti a Brasilia appena 46 delegazioni internazionali. Il numero più basso da quando il Brasile è tornato alla democrazia.
In questo caso non vi sono state analisi nei nostri media. Tantomeno tentativi di delegittimare Bolsonaro. Evidentemente il suo programma di neoliberismo selvaggio e repressione piace molto alle nostre latitudini.
I media mainstream ci hanno raccontato che l’insediamento di Maduro è stato praticamente disertato. Questa affermazione risponde al vero? Andiamo a verificare.
Il presidente della Cina, Xi Jinping, ha inviato il suo rappresentante al ministro dell’Agricoltura, Han Changfu, al giuramento di Maduro. In rappresentanza della Russia e del governo di Vladimir Putin, è stato inviato un alto rappresentante e, dalla Turchia, il Vicepresidente della Repubblica, Fuat Otkay, in rappresentanza del Presidente Erdogan.
Hanno inoltre partecipato alti rappresentanti di Iran, Palestina, Sudafrica, Bielorussia, Algeria, Egitto, Iraq, Siria, Corea del Nord, Laos e Vietnam. Presidenti e primi ministri si sono recati personalmente a Caracas per portare il loro sostegno a Nicolás Maduro: Miguel Díaz-Canel, presidente di Cuba, Evo Morales, dalla Bolivia; Salvador Sanchez Ceren, di El Salvador; Daniel Ortega del Nicaragua; i presidenti di Abkhazia e Ossezia del Sud, il primo ministro di San Cristobal e Nieves; il vicepresidente del Suriname, nonché i ministri degli esteri e alti rappresentanti dell’America Latina, dei Caraibi, dell’Europa, dell’Asia e del Medio Oriente.
Oltre ai rappresentanti di numerosi partiti politici di tutto il mondo, erano presenti rappresentanti di organizzazioni internazionali, tra cui le Nazioni Unite (ONU) e le sue agenzie, l’Organizzazione dell’Unità Africana (OAU) e l’Organizzazione dei Paesi produttori di petrolio (OPEC).
Questa la lista completa stilata dalla Rete di Solidarietà con la Rivoluzione Bolivariana:
– Abkhazia
– Algeria
– Angola
– Antigua e Barbuda
– Belize
– Bielorussia
– Bolivia
– Cina
– Cuba
– Dominica
– Egitto
– El Salvador
– Grenada
– India
– Iran
– Iraq
– Laos
– Libano
– Messico
– Mozambico
– Nicaragua
– Nigeria
– Ossezia del Sud
– Palestina
– Qatar
– Republica Araba Sahraui Democratica
– Repubblica Dominicana
– Repubblica Popolare Democratica di Corea (Corea del Nord)
– Russia
– San Vicente y Las Grenadinas
– Serbia
– Siria
– Saint Kitts and Nevis
– Sudafrica
– Suriname
– Trinidad e Tobago
– Turchia
– Vaticano
– Vietnam
Presenti i rappresentanti di altri 94 paesi e dei seguenti organismi internazionali:
– Lega Araba (20 paesi)
– ALBA-TCP
– Unione Africana (54 paesi)
– FAO
– UNHCR
– UNICEF
– PNUD
– ONU
– Coordinatore Generale del Sistema delle Nazioni Unite (ONU)
– Corporazione Andina per lo Sviluppo (CAF)
– OPS
– Organizzazione Mondiale della Salute (OMS)
– Associazione degli Stati dei Caraibi
– Celac
– Unasur
– Caricom
– OPEC (Paesi Esportatori di Petrolio)
– Rappresentanti dei movimenti sociali e partiti politici dei 5 continenti inclusi dagli Stati Uniti.