Il Consiglio Nazionale delle Arti Plastiche, dopo lunghe conversazioni con Tania Bruguera, ha deciso di mantenere la sua decisione di non sostenere il progetto ‘Il sussurro di Tatlin’ che l’artista organizza attraverso la piattaforma Yo tambien exijo. Nelle circostanze attuali, è inaccettabile l’esecuzione di questa presunta performance nello simbolico spazio della Piazza della Rivoluzione, soprattutto considerando l’ampia copertura mediatica e la manipolazione che ha avuto nei media della portavoce della controrivoluzione.
Il CNAP ha proposto all’artista un gruppo di alternative e principi da cui si poteva sviluppare questa azione. Queste alternative si basano sullo spostare la performance di Piazza della Rivoluzione ad un’istituzione culturale di prestigio nel campo delle arti visive, considerando che si tratta di un’attività di arte e che ciò dovrebbe essere il suo scenario naturale; lo spazio di cui si diceva sarebbe liberamente aperto alle più diverse persone di settori sociali dissimili. Tuttavia, si riserva il diritto di ammissione a soggetti il cui unico interesse sia la provocazione per generare conflitti che mettano in pericolo la libertà di creazione che ha caratterizzato la gestione delle nostre istituzioni. Infine, la durata delle performance non sarebbe stata illimitata, ma si estenderebbe per 1 ora e 30 minuti, tempo sufficiente perché una considerevole quantità di partecipanti emettano liberamente i loro giudizi, criteri e proposte. Purtroppo, l’artista ha deciso rifiutare tali principi.
L’Avana, 29 dicembre, 2014
Dichiarazione della Presidenza Associazione Artistici Plastici – UNEAC
La nota artista Tania Bruguera ha convocato una presunta performance questo 30 dicembre nell’emblematica Piazza della Rivoluzione a l’Avana. Ciò è successo fuori da qualunque istituzione cubana e, come succede in questi casi, l’iniziativa è stata ampiamente diffusa da mezzi della controrivoluzione, specialmente dal libello ‘Diario de Cuba’ che ha presto preso posizione contro le dichiarazioni dei presidenti Raúl Castro e Barack Obama dello scorso 17 dicembre.
Abbiamo passato anni in questa battaglia contro i nemici della Rivoluzione. Non siamo ingenui, il significato di questa performance non sarà interpretato in alcun modo come un’opera artistica. Si tratta di una provocazione politica, orientata nello stesso senso delle tesi di quelli che l’hanno diffusa.
Questa azione non persegue altro scopo che quello di situarsi contro le trattative che danno speranza a molti esseri umani, in primo luogo agli undici milioni di cubani. Sarà assecondata, forse, dai pochi mercenari locali della politica che lo stesso Presidente Obama ha considerato fallita, dagli unici che potrebbero aspettarsi benefici da qualunque tentativo di ostacolare i negoziati in corso.
Gli scrittori e gli artisti cubani meritano di conoscere questa nuova manovra e non si lasceranno confondere da un’operazione che pretende presentare questa performance come un progetto di pura creazione artistica. La sua evidente intenzione politica si afferma nello stesso messaggio di un’artista che non cerca altro che un protagonismo circostanziale.
Tutto il nostro popolo festeggia oggi il ritorno in Patria dei nostri Cinque Eroi, così come l’annuncio del ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra Cuba e gli Stati Uniti. Respingiamo qualunque azione opportunista che tenti di opacizzare questo momento storico.