Rodrigo Acunha, AHTribune
Le notizie che arrivano dal Venezuela e da Miami, in Florida, negli USA, diventano esilaranti. Se pensavate di aver visto tutto con la dura opposizione di destra del Venezuela e i loro alleati negli USA con le azioni per rovesciare il governo socialista di Nicolas Maduro, beh, ripensateci.
Negli ultimi giorni, le immagini di due mercenari USA catturati inondavano le onde radio del Venezuela, dove Maduro rimane il presidente, nonostante le severe sanzioni economiche statunitensi.
Secondo le testimonianze di Luke Denman ed Erin Berry alle autorità venezuelane, erano nel Paese petrolifero per eliminare Maduro con rapimento o assassinio. Entrambi sono exsoldati delle forze speciali dei berretti verdi che prestarono servizio in Iraq e in Afghanistan mentre lavoravano per la società di sicurezza privata USA Silvercorp.
Nel 2018, questa compagnia fu la sicurezza del presidente Donald Trump in alcuni suoi raduni. Diretto dal CEO Jordan Goudreau, 43enne ex-soldato delle forze speciali statunitensi, secondo un rapporto: “il sito della sua società di sicurezza privata della Florida, Silvercorp, afferma di aver pianificato e guidato team di sicurezza internazionali del presidente e del segretario alla difesa”.
A quanto pare Silvercorp apparve una prima volta coinvolto nella politica venezuelana nel febbraio 2019 dopo aver lavorato alla sicurezza di un concerto a sostegno del capo dell’opposizione di estrema destra Juan Guaidó organizzato dal miliardario inglese Richard Branson sul confine venezuelano-colombiano.
All’inizio del mese, guidando una forza di 62 soldati di fortuna, la spedizione mercenaria della Silvercorp partì per il Venezuela dalla vicina Colombia.
Il 4 maggio, tuttavia, un gruppo che tentò di sbarcare a La Guaira, a nord di Caracas, fu catturato dalle autorità venezuelane e un secondo gruppo si arrese nella cittadina balneare di Chuao nello Stato centrale dell’Aragua.
I dettagli dell’impresa di Silvercorp USA in Venezuela sono comici.
Per cominciare, dopo aver stipulato un contratto da 212 milioni nell’ottobre 2019 con Guaidó per rimuovere il Presidente Maduro col nome di “Risoluzione dell’operazione”, Goudreau affermava che Guaidó rifiutò di pagare una commissione da 1,5 milioni, quindi perciò rese il contratto disponibile ai media. Nonostante ciò, Goudreau decise di proseguire comunque la missione originale. Avrebbe dovuto fare ulteriori ricerche sul partner commerciale Guaidó, nonché sull’effettiva realtà politica nel Paese che la sua compagnia avrebbe invaso.
Politico oscuro in Venezuela, Guaidó, seguendo un protocollo sulla rotazione all’Assemblea Nazionale, nel 2019, ne divenne presidente. Ma essendo controllato dall’estrema destra, a lungo impegnato a rimuovere ad ogni costo gli oppositori chavisti dalle cariche, l’Assemblea Nazionale dichiarò presidente della repubblica Guaidó non accettando i risultati delle ultime elezioni presidenziali.
Mentre le azioni di Guaidó furono sostenute da Washington e da oltre cinquanta Stati, le Nazioni Unite continuarono a riconoscere Nicolas Maduro come legittimo capo di Stato del Paese.
Tornato in Venezuela, Guaidó credeva di poter rovesciare Maduro e, nell’aprile 2019, circondato da telecamere e alcuni disertori, dichiarò che le sue azioni erano l’inizio di un colpo di Stato poiché aveva il sostegno sostanziale nelle forze armate. Non ci riuscì sebbene ottenesse il rilascio dagli arresti domiciliari del capo dell’opposizione Leopoldo López dopo aver corrotto alcuni ufficiali dell’intelligence, Guaidó abbandonò i soldati ammutinati aderenti al suo golpe, un evento che fu organizzato dai media internazionali fin dall’inizio. A maggio dello stesso anno, un rapporto indicava che i disertori erano dei senzatetto nella città di Cúcuta, in Colombia.
Secondo un rapporto del PanAm Post, la corruzione nei ranghi di Guaidó era evidente già a febbraio: “Il piccolo esercito di Guaidó ha creato una terribile impressione a Cucuta: prostitute, alcol e violenze. Avevano molte richieste che gli hotel non potevano soddisfare. Certo, niente era gratuito. Il governo della Colombia pagava alcuni negli hotel e l’UNHCR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, pagava gli altri”.
Tali informazioni erano disponibili alla Silvercorp USA. Quando i mercenari si recavano in Venezuela, gli agenti dell’intelligence del governo Maduro lo sapevano. E se non lo avessero saputo, l’account twitter ufficiale di Silvercorp assicurò che lo fossero. Il 4 maggio, durante l’operazione segreta, Silvercorp USA twittò: “L’incursione della Strikeforce in Venezuela. 60 venezuelani, 2 americani ex-berretti verdi. @realDonaldTrump”. Con un altro errore, i mercenari della Silvercorp USA furono catturati con un fucili a pompa del loro arsenale, il che avrebbe fornito un piccolo aiuto ai 62 mercenari nella lotta all’esercito del Venezuela di 340000 soldati riforniti di moderni armi e aerei russi.
Mentre il 10 maggio altri mercenari furono catturati in Venezuela, e uno dei consiglieri di Guaidó ammise che 50000 dollari furono dati alla Silvercorp USA, diventata zimbello tra i veterani statunitensi, c’erano pochi dubbi sulla gravità del blocco economico degli Stati Uniti sul Venezuela o l’impegno di Washington a rovesciare Maduro.
Secondo l’avvocato per i diritti umani Alfred-Maurice de Zayas all’inizio dell’anno, le sanzioni statunitensi contro il Venezuela sono costate la vita a oltre 100000 civili, in particolare a causa delle restrizioni sui farmaci per il Paese. L’ex-segretario del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani (HRC), alla fine del 2018, de Zayas presentò un rapporto alle Nazioni Unite in cui fortemente criticava le sanzioni economiche statunitensi al Venezuela.
Parlando con The Independent, il signor de Zayas dichiarò: “Quando vengo e dico che l’emigrazione è in parte attribuibile alla guerra economica condotta contro il Venezuela ed in parte attribuibile alle sanzioni, alla gente non piace sentirla. Vogliono solo la semplice narrazione che il socialismo ha fallito e che ha fallito il popolo venezuelano”. “Quando tornai [Nazioni Unite e media] non erano interessati. Perché non cantavo la loro canzone, dovrei cantarla, quindi non esisto… E il mio rapporto, come ho detto, fu presentato formalmente, ma non ci fu alcun dibattito sul rapporto. Fu archiviato”.
Mentre l’amministrazione Maduro ha innegabilmente commesso errori economici, il grave impatto delle sanzioni sulla popolazione venezuelana è precisamente ciò su cui USA ed opposizione hanno puntato per mettere i militari contro il governo. Tale strategia è simile a quella usata dal presidente Richard Nixon contro l’amministrazione dell’Unità popolare del Dottor Salvador Allende in Cile nei primi anni ’70, quando ordinò alla Central Intelligence Agency (CIA) di “far urlare l’economia”.
Attualmente, a Washington, i funzionari di Trump negano qualsiasi coinvolgimento con la Silvercorp.
Nell’agosto 2018, l’opposizione venezuelana tentò di assassinare il Presidente Maduro, questa volta usando droni con esplosivi. Mentre l’amministrazione Trump sempre negò qualsiasi coinvolgimento con tale complotto, la CNN intervistò l’organizzatore dell’attentato che affermò di aver incontrato tre funzionari statunitensi in tre occasioni dopo il tentato assassinio per ottenere futuri sostegni.
Nell’ottobre dello scorso anno alle Nazioni Unite, l’amministrazione Maduro ottenne il sostegno di 105 Paesi su 193 nell’acquisire una posizione al Consiglio dell’organizzazione dei diritti umani. Nonostante questo avallo dalla comunità internazionale, le sanzioni economiche e le violenze volte a rovesciare il governo Maduro continuarono, se non intensificarono sotto l’amministrazione Trump.
Traduzione di Alessandro Lattanzio