Il partito diretto da Leopoldo López si è staccato dalla politica da anni. E se è ancora legato ad alcuni legamenti istituzionali, come l’Assemblea Nazionale, anche nel periodo in cui si è trovato in ribellione, è perché qualcosa delle apparenze deve essere mantenuto. Ma Voluntad Popular (VP) è l’organizzazione che più notoriamente ha condotto la fase terrorista dell’agenda politica dell’anti-chavismo.
Gli obiettivi di VP sono legati alle fazioni politiche estremiste di Washington e della Florida negli USA, e persino agli interessi corporativi ed accademici, che bramano la morte della Repubblica Bolivariana e dei membri del governo di Nicolás Maduro.
Gli elementi più importanti di VP sono Leopoldo López e Carlos Vecchio, latitanti della giustizia venezuelana: il primo, suo dirigente indiscutibile, è un laureato del Kennedy College dell’Università di Harvard, un campus che serve come formazione manageriale dell’ordine stabilito dal potere USA; l’altro è un avvocato il cui principale datore di lavoro era (è?) la compagnia ExxonMobil, essendo lui stesso un difensore ad oltranza della compagnia petrolifera USA al punto di aver montato “un’infruttuosa sfida legale” contro la ristrutturazione dell’industria petrolifera che realizzò Hugo Chávez.
Senza andar molto lontano, Juan Guaidó è nato e cresciuto sotto la bandiera di VP, il che spiega la sua assunzione della categoria di “presidente ad interim” di un governo immaginario sostenuto solo dal potere che Washington emana a livello internazionale, problema che non è stato sufficiente per ottenere un cambio di regime in Venezuela.
In tal modo l’organizzazione guidata da López è legata ad alcuni gruppi di potere USA che arrivano a replicare i suoi modi: assumendo i peggiori elementi della società per realizzare i propri obiettivi (remember lo squartatore Pérez Venta), realizzando piani che propiziano solo la destabilizzazione ed il caos con mezzi violenti.
Fedina di un’organizzazione terrorista (supportata dal narco)
Lunedì 25 maggio, il procuratore generale della Repubblica, Tarek William Saab, ha chiesto alla Sala Costituzionale del Tribunale Supremo di Giustizia (TSJ) che si dichiari VP come un’ “organizzazione criminale a fini terroristici” ai sensi dell’interpretazione degli articoli 31 e 32 della Legge Organica contro la Delinquenza Organizzata ed il Finanziamento del Terrorismo.
Per la mediatica aziendale, ed affine agli obiettivi di VP, sembra uno scandalo, ma ci sono sufficienti prove che giustificano l’assegnazione della categoria di “organizzazione criminale a fini terroristici”. Non c’è quasi un singolo tentativo di colpo di stato o di attentato contro le legittime istituzioni del Venezuela in cui il partito di López non sia incorporato, sia sul piano intellettuale o materiale.
La fedina di VP ha i suoi capitoli più oscuri negli atti terroristici del 2014 e 2017, anni in cui l’opposizione venezuelana si valse del modello di rivoluzione colorata, precedentemente saggiato nell’ex Jugoslavia, in Ucraina ed in molti altri paesi, per forzare un cambio di regime nel paese.
Vale la pena ricordare che, nel 2014, 43 venezuelani morirono e altri 870 rimasero feriti dalla convocazione a “La Salida” che fece VP insieme a María Corina Machado. Quell’anno Leopoldo López fu arrestato e processato per la sua responsabilità nel detonare la rivoluzione colorata.
Successivamente, con Freddy Guevara a capo del coordinamento nazionale e la mancanza di López come dirigente visibile, VP ha svolto un ruolo fondamentale nella fase armata dele guarimbas del 2017, finanziando, organizzando e guidando gruppi irregolari, con denaro USA canalizzato attraverso reti di ONG. Ci sono stati più di 130 morti a causa dei conflitti alimentati da quella cricca e più di 135 milioni di dollari di perdite materiali.
Il 2016 non è stato privo di cospirazioni terroristiche e violente da parte sua. A metà dell’anno, due dei loro militanti sono stati arrestati con denaro da fornire a terroristi e persone affinché partecipassero a saccheggi e disordini urbani in diverse parti del paese. Yon Goicochea è stato catturato con esplosivi che dovevano essere utilizzati durante la convocazione di una marcia dell’opposizione.
Durante tutte queste fasi, VP ha contato sul sostegno e finanziamento del governo USA. Ad esempio, Luis Florido (allora deputato di VP), attraverso gli sforzi di Luis Almagro, ha potuto realizzare diversi incontri a Washington D.C, nel 2017, per coordinare l’accerchiamento diplomatico contro il Venezuela ed incanalare fondi nelle casse della dirigenza corrotta dell’opposizione.
Tuttavia, l’irruzione del piano Guaidó, nel 2019, come esperimento golpista da parte della Casa Bianca, ha inaugurato un nuovo periodo di violenza irregolare, alternata alla pirateria finanziaria ed al saccheggio dei beni venezuelani all’estero.
VP ha ricevuto inusuali importi di finanziamento dal Dipartimento di Stato: con l’approvazione della Legge VERITÀ, nel dicembre 2019, i militanti del partito hanno aggiunto altri 400 milioni di dollari a fini destabilizzatori in Venezuela.
Forse il riferimento più scandaloso è stato quando alla fedina terrorista si è aggiunta la relazione con il narcoparamilitarismo colombiano una volta che Guaidó ha fatto il suo transito verso Cúcuta, custodito da Los Rastrojos e sotto la protezione del governo colombiano del presidente Iván Duque, nel febbraio 2019.
Il partito di López è stato attivo nelle operazioni smantellate dallo stato venezuelano. Per non andare troppo lontano, gli stessi Guaidó e López sono stati a capo di un tentativo di golpe nel 2019 che si è rivelato un pasticcio ed, alla fine dell’anno, si è saputo che alcuni dei suoi membri e poliziotti da loro comprati hanno tentato di assaltare una caserma della FANB, nello stato di Sucre, per rubare armi e fornirle a cellule terroriste.
Ora, dopo il tentativo mercenario del 3 e 4 maggio, conoscendosi i dettagli dell’accordo con la società contrattista Silvercorp, in cui la figura di Guaidó si intendeva come “Comandante in Capo” della fallita Operazione Gedeon, si vede sintetizzato tutto il percorso terrorista e criminale di VP.
Una fedina che sarà valutata dal TSJ per determinare le responsabilità in vari crimini contro la nazione nei suoi 10 anni come organizzazione introdotta, nominalmente, nella politica venezuelana, anche quando ha deciso di optare per un’organizzazione terrorista supportata dal narcotraffico colombiano.
Che i media ed i politici USA (e i loro tutelati in Sud America) lavino costantemente le mani e la faccia dei suoi membri non significa che non rispettino il profilo come terroristi. Ben meritato se si ha detta caratterizzazione.
https://medium.com/@misionverdad2012
Voluntad Popular, una organización terrorista
El partido que lidera Leopoldo López se desligó de la política desde hace años. Y si aún está atado a ciertos ligamentos institucionales como la Asamblea Nacional, aun en el tiempo que se ha encontrado en desacato, es porque algo de las apariencias hay que mantener. Pero Voluntad Popular (VP) es la organización que más notoriamente ha conducido la fase terrorista de la agenda política del antichavismo.
Los objetivos de VP están atados a facciones políticas extremistas de Washington y Florida en Estados Unidos, e incluso a intereses corporativos y académicos, que anhelan la muerte de la República Bolivariana y de los integrantes del gobierno de Nicolás Maduro.
Los elementos más notables de VP son Leopoldo López y Carlos Vecchio, prófugos de la justicia venezolana: el primero, su líder indiscutible, es un graduado del Kennedy College de la Universidad de Harvard, recinto que sirve de formación gestionaria del orden establecido por el poder estadounidense; el otro es un abogado cuyo empleador más prominente fue (¿es?) la compañía ExxonMobil, él mismo siendo un defensor a ultranza de la petrolera estadounidense al punto de haber montado “un desafío legal infructuoso” contra la reestructuración de la industria petrolera que llevó a cabo Hugo Chávez.
Sin ir muy lejos, Juan Guaidó nació y se crió bajo la bandera de VP, lo que explica su asunción a la categoría de “presidente interino” de un gobierno imaginario respaldado solo por el poder que emana Washington a nivel internacional, cuestión que no ha sido suficiente para lograr un cambio de régimen en Venezuela.
De tal manera está ligada la organización liderada por López a ciertos grupos de poder en Estados Unidos que llegan a replicar sus maneras: contratando a los peores elementos de la sociedad para llevar a cabo sus objetivos (remember el descuartizador Pérez Venta), llevando a cabo planes que solo propician la desestabilización y el caos a través de medios violentos.
Prontuario de una organización terrorista (apoyada por el narco)
Este lunes 25 de mayo el fiscal general de la República, Tarek William Saab, solicitó ante la Sala Constitucional del Tribunal Supremo de Justicia (TSJ) que se declarara a VP como una “organización criminal con fines terroristas” bajo la interpretación de los artículos 31 y 32 de la Ley Orgánica contra la Delincuencia Organizada y Financiamiento al Terrorismo.
A la mediática corporativa y afín a los objetivos de VP les parece un escándalo, pero existen pruebas suficientes que justifican darle la categoría de “organización criminal con fines terroristas”. Casi no hay un solo intento de golpe de estado o atentado contra las instituciones legítimas de Venezuela en la que no esté incorporado el partido de López, sea en el plano intelectual o material.
El prontuario de VP tiene sus capítulos más oscuros en los actos terroristas de 2014 y 2017, años en los que la oposición venezolana se valió del modelo de revolución de color ensayado antes en la antigua Yugoslavia, Ucrania y tantos otros países para forzar un cambio de régimen en el país.
Vale la pena recordar que, en 2014, 43 venezolanos fallecieron y otros 870 resultaron heridos por la convocatoria de “La Salida” que hizo VP junto a María Corina Machado. Ese año Leopoldo López fue arrestado y procesado por su responsabilidad en la detonación de la revolución de color.
Posteriomente, con Freddy Guevara al frente de la coordinación nacional, y falta de López como liderazgo visible, VP jugó un papel fundamental en la fase armada de las guarimbas de 2017, financiando, organizando y liderando a grupos irregulares con dinero estadounidense canalizado por redes de ONG. Hubo más de 130 muertos a causa de los conflictos motorizados por esa camarilla y más de 135 millones de dólares en pérdidas materiales.
El año 2016 no estuvo exento de conspiraciones terroristas y violentas de su parte. A mitad de año fueron apresados dos de sus militantes con dinero para suministrar a terroristas y personas para que participaran en saqueos y disturbios urbanos en diferentes partes del país. Yon Goicochea fue capturado con explosivos que iban a ser usados en una convocatoria de marcha opositora.
Durante todas esas etapas, VP contó con el apoyo y financiamiento del gobierno de los Estados Unidos. Por ejemplo, Luis Florido (entonces diputado de VP), por las gestiones de Luis Almagro, pudo realizar varias reuniones en Washington D.C. en 2017 para coordinar el cerco diplomático contra Venezuela y canalizar fondos a las arcas del liderazgo corrupto opositor.
Sin embargo, la irrupción del plan Guaidó en 2019 como experimento golpista de la Casa Blanca inauguró un nuevo periodo de violencia irregular, alternada con piratería financiera y saqueos a los activos venezolanos en el extranjero.
VP ha recibido cantidades inusuales de financiamiento por parte del Departamento de Estado: con la aprobación de la Ley VERDAD en diciembre de 2019, los militantes del partido adicionaron 400 millones de dólares más para fines desestabilizadores en Venezuela.
Quizás el referente más escandaloso fue cuando al prontuario terrorista se le añadió la relación con el narcoparamilitarismo colombiano, una vez que Guaidó hizo su tránsito hacia Cúcuta custodiado por Los Rastrojos y bajo la protección del gobierno colombiano del presidente Iván Duque en febrero de 2019.
El partido de López ha estado activo en las operaciones desmanteladas por el estado venezolano. Para no ir muy lejos, el mismo Guaidó y López estuvieron al frente de un intento de golpe en 2019 que resultó ser una chapuza y cerrando el año se supo que algunos de sus miembros y policías comprados por ellos intentaron asaltar un cuartel de la FANB en el estado Sucre para robar el armamento y suministrarlo a células terroristas.
Ahora, tras la intentona mercenaria del 3 y 4 de mayo, sabiéndose los detalles del acuerdo con la contratista Silvercorp, en la que la figura de Guaidó es entendida como “Comandante en Jefe” de la frustrada Operación Gedeón, se ve sintetizado todo el recorrido terrorista y criminal de VP.
Un prontuario que será evaluado por el TSJ para determinar las responsabilidades en varios delitos contra la nación a lo largo de sus 10 años como organización introducida en la política venezolana de manera nominal, aun cuando haya decidido por decantarse como organización terrorista apoyada por el narcotráfico colombiano.
Que los medios y políticos estadounidenses (y sus tutelados en Sudamérica) laven constantemente las manos y la cara de sus miembros no quiere decir que no cumplan con el perfil de terroristas. Bien ganado se tienen dicha caracterización.