L’Ufficio di Trasmissioni per Cuba (OCB) del governo degli USA ha firmato più di 100 contratti per un valore di quasi 1 milione di dollari per le sue trasmissioni verso l’Isola, dal 17 di dicembre 2014, data in cui gli USA hanno annunciato che avrebbero cominciato a rinnovare i rapporti diplomatici.
Secondo con dati pubblicato per il giornalista Tracey Eaton, nel suo blog AlongtheMalecon, i registri mostrano che una parte del denaro è stato destinato a Phoenix Air Group, l’impresa appaltatrice padrona di Aero Martí, un aereo che non vola da nessuna parte perché è fermo in un hangar. Aero Martí era destinato a diffondere un canale di televisione verso Cuba per promuovere il cambiamento di regime, ma i cubani hanno bloccato il segnale e l’aereo è finito a terra.
Tuttavia, dice Eaton, l’OCB ha pagato al Phoenix Air Group 4.087.706 dollari dal 1 di giugno del 2010.
L’agenzia continua a spendere denaro delle imposte dei contribuenti statunitensi per tenere nell’ hangar Aero Martí, in momenti in cui il debito nazionale supera i 18 miliardi di dollari e il deficit del budget federale supera i 478.000 milioni di dollari (Vedi National Debt Clock).
Tuttavia, il denaro speso in Aero Martí è una piccola frazione del budget dell’OCB che nell’anno fiscale 2013 è stato di 26,3 milioni di dollari.
Il 28 gennaio, Raúl Castro ha chiesto al governo USA di smettere di trasmettere segnali radio e televisivi a Cuba, poiché questi violano il diritto internazionale. Il Presidente cubano ha detto durante il Terzo Vertice della CELAC in Costarica: “Come ho reiteratamente affermato, Cuba e gli Stati Uniti dobbiamo imparare l’arte della civile convivenza, basata sul rispetto alle differenze tra i due governi e sulla cooperazione in temi di interesse comune che contribuisca alla soluzione delle sfide che affrontano l’emisfero e il mondo. Ma non si deve pretendere che, per questo, Cuba deva rinunciare ai suoi ideali di indipendenza e giustizia sociale, né venir meno a uno solo dei nostri principi, né cedere un millimetro nella difesa della sovranità nazionale”.
da Along the Malecon. http://www.cubadebate.cu