Manuel Hevia Frasquieri http://razonesdecuba.cu
Il nostro popolo ricorda gli anni più difficili del periodo speciale e la brutale escalation yankee per distruggere la Rivoluzione cubana negli anni ’90. In un momento, nel 1997, in cui scoppiavano ordigni esplosivi negli hotel e le nostre autorità sventavano nuovi complotti di assassinio contro la vita di Fidel Castro durante le sue visite ufficiali in paesi stranieri, un nuovo programma di destabilizzazione contro Cuba sarebbe venuto alla luce con il sostegno della recentemente emanata Legge Helms Burton del 1996.
In questi 22 anni, il cosiddetto “Programma Cuba” dell’USAID è stato uno dei pilastri della sovversione anti-cubana ed il principale finanziatore della controrivoluzione e della nuova strategia sediziosa di questi tempi, con una dotazione complessiva che supera già i 300 milioni di $.
Questo programma sedizioso è emerso, con forza, in tutto il paese, tra il 1998 ed il 1999, con stanziamenti di oltre 6 milioni di $. Cuba ha denunciato al mondo l’esecuzione di più di 325 operazioni illegali di consegna di denaro contante a gruppi mercenari, nonché una varietà di risorse tecniche in mezzi di stampa digitale, computer e mezzi di telecomunicazione, apparecchiature video e fax, alimenti e letteratura controrivoluzionaria, ciò che esprimeva una potente offensiva volta a cercare di elevare il livello delle azioni controrivoluzionarie all’interno del paese.
Diverse voci di intellettuali ed analisti politici concordano sul fatto che USAID sia emersa, in quegli anni, come il principale finanziatore della “destabilizzazione” di qualsiasi nazione ambita dagli interessi yankee.
Una nuova struttura interna dell’USAID, nel 2000, come agenzia del Dipartimento di Stato yankee, ha riorganizzato nuovi uffici di lavoro, come “Democrazia e Governance”, “Conflitti”, “Iniziative verso una transizione”, che hanno potenziato la sua capacità operativa ed ha offerto nuove possibilità, alla CIA, per le sue azioni segrete, secondo un gigantesco movimento espansivo dell’impero contro la sinistra ed i movimenti popolari nel mondo.
Nel 2000 ci sono state visite private di alti funzionari USA come David Mutchler, allora principale consigliere per Cuba dell’USAID, e John Brademas, alto funzionario del National Endowment for Democracy (NED). Le loro visite valutavano il terreno operativo e coordinavano i principali capetti controrivoluzionari e l’ampio dispositivo di supporto della Sezione di Interessi Nordamericani (SINA) e la sua stazione locale CIA all’Avana.
Tale ingerenza sarebbe stat denunciata dalle nostre autorità negli atti di massa e nelle tavole rotonde della TV cubana.
Tra il 2001 ed il 2002 si sono recati a Cuba un gruppo di emissari di ONG ed altre organizzazioni controrivoluzionarie, con sede a Miami, tradizionalmente molto impegnate con l’impero. La maggioranza è entrata come falsi turisti per “rifornire materialmente” i gruppuscoli interni.
Solo nel 2001, ci sono state più di 200 consegne personali di denaro a capetti controrivoluzionari, stimate in oltre 100000 $.
Dal 2001 in alcune città cubane ci sono stati nuovi atti provocatori di gruppi mercenari di una natura molto peculiare, identificati come attivisti di “lotta non violenta”, istigati da alcuni gruppuscoli che avevano il consenso ed il sostegno di funzionari della SINA. Queste azioni aggressive all’interno di Cuba, benché isolate e senza partecipazione popolare, si identificavano nel gergo dell’ambiente controrivoluzionario come “atti di contenuto simbolico”, che hanno assunto nomi come “veglie, marce, piani di digiuno, conferenze stampa e lezioni di disobbedienza civile”.
Molte di queste provocazioni sono state pianificate in case private di membri di gruppuscoli, nella pubblica via o approfittando di attività religiose di massa nelle strade o nei templi, che non avevano nulla a che fare con detta provocazione controrivoluzionaria. Il nemico li chiamava atti di “persuasione e protesta”, come li descriveva Gene Sharp [1] nella sua letteratura.
Il denaro dell’USAID ha offerto copertura ai gruppuscoli per provocazioni illegali di aperta sfida alla Rivoluzione ed incitamento al disordine pubblico, attirando la stampa straniera e mostrando quel teatro come uno spettacolo mediatico dal vivo per i media internazionali, in particolare La Florida, che si sarebbero incaricato di amplificarlo e manipolarlo.
Non erano azioni spontanee.
Erano stati ispirati ed attentamente organizzati dalla mafia di Miami, consigliati da Gene Sharp, direttore dell’Istituto Albert Einstein, che ha fornito formazione ai capetti controrivoluzionari in quella città.
In seguito si sono introdotti, surrettiziamente, a Cuba i libri di Sharp, mascherati da pubblicazioni di carattere sportivo e religioso ed usate come materiale di studio nelle cosiddette “lezioni di disobbedienza civile” tra alcuni gruppi mercenari. Sono stati i primi indizi, in America Latina, di nuove concezioni di guerra non convenzionale, nel tentativo di rieditare nelle strade alcuni dei 198 metodi di “protesta e persuasione” dichiarati nella dottrina del centro USA Albert Einstein Institute, che poco dopo si sarebbero ripetuti in atti turbolenti nelle città, come in Ucraina e la Georgia, e, successivamente, durante la cosiddetta “Primavera Araba”.
Tra gli anni fiscali 2001 e 2006, l’USAID ha stanziato, contro Cuba, 61 milioni di $ per circa 142 progetti e attività. Questi ingenti fondi hanno continuato a pagare pubblicamente la “quinta colonna” controrivoluzionaria interna. L’USAID ha incoraggiato l’ingresso illegale, a Cuba, di migliaia di radio portatili ad onde corte per incoraggiare l’ascolto della mal chiamata Radio Martí.
Solo nel 2005, la SINA ha pubblicamente riconosciuto di aver distribuito internamente 4900 di questi piccoli ricevitori, decine di apparecchiature video, media computerizzati, migliaia di compact disc, più di 100000 libri ed un milione di opuscoli e letteratura di natura controrivoluzionaria, ricevuti nella propria valigia diplomatica.
Un rapporto ufficiale ha riconosciuto che il volume delle importazioni della SINA, tra il 2000 ed il 2005, è aumentato del 200% rispetto ai periodi precedenti, raggiungendo la cifra di circa 70,5 tonnellate di carico.
Il Piano Bush, nel 2004, ha dato una speciale priorità all’aumento di nuovi gruppi mercenari, ai quali ha inviato laptop, telefoni cellulari, radio a onde corte, mezzi di comunicazione via satellite, fax, stampanti ed altri mezzi tecnici di propaganda. Strettamente legati a questa offensiva controrivoluzionaria, i piani del 2004 e del 2006 dell’amministrazione George W. Bush stringevano ulteriormente i perni del blocco economico e finanziario, come avrebbero fatto, in seguito, con uguale o maggior accanimento i suoi successori Barack Obama e Donald Trump.
Quelle manovre sediziose facevano parte di un nuovo programma sovversivo che si addentrava anche in America Latina.
Non deve sorprenderci la crescita, tra il 2000 ed il 2006, dei progetti dell’USAID, che hanno ammontato a circa 2 miliardi di $ per Venezuela, Bolivia, Ecuador e Nicaragua.
L’impero ed i suoi alleati mercenari in Venezuela hanno promosso un colpo di stato nell’aprile 2002. Ciò corrispondeva all’offensiva restauratrice della destra neoliberale che si proiettava apertamente dall’imperialismo in America Latina.
I suoi servizi di intelligence hanno reagito prontamente a questa strategia creando, nell’agosto 2006, una “Mission Manager” per Cuba e Venezuela, come parte dei sei temi e paesi di massima priorità della comunità d’intelligence USA per “integrare ed analizzare tutte le informazioni su Cuba e Venezuela ottenute dalla Comunità d’Intelligence, identificare e coprire i dubbi sull’intelligence ed assicurarsi di attuare strategie, tra altre funzioni […] i responsabili della politica sono sempre più concentrati sulle sfide che Cuba e Venezuela rappresentano per la politica estera USA […] il Direttore della Missione per Cuba e Venezuela sarà responsabile di assicurarsi che i responsabili della politica possano aver accesso ad una grande quantità di informazioni di intelligence per poter prendere decisioni….
Attualmente, i governanti USA non fanno menzione di un così potente dispositivo operativo contro Cuba e Venezuela, ma l’intensità della sua politica di ostilità contro queste due nazioni rivela che sono sottomessi al più rigoroso agire della CIA e di altre agenzie di spionaggio, nella ricerca di nuove varianti aggressive.
Quanto a Cuba, qualsiasi informazione è loro utile; siano trattative di forniture petrolifere, trasporti marittimi, nuovi contratti o azioni economiche o finanziarie con l’estero che possano essere sabotate e contribuire così al soffocamento del paese ed alla destabilizzazione interna.
Promuovere una “Primavera cubana”
Un crescente stanziamento di 316 progetti del Programma Cuba, tra il 2007 ed il 2013, ha raggiunto la cifra di 120639795 $. Gli USA hanno parlato, per la prima volta, di promuovere una “Primavera cubana”, nello stile degli eventi che si svolgevano in Medio Oriente.
In quegli anni sarebbero venute alla luce successive operazioni segrete contro Cuba nel settore delle telecomunicazioni, dando luogo a scandali internazionali.
Lo statunitense Allan Gross, un subappaltatore dell’USAID, è arrivato a Cuba, nel marzo 2009, ed ha introdotto illegalmente mezzi di telecomunicazione per creare ed addestrare reti interne indipendenti e promuovere azioni destabilizzanti che avrebbero permesso diffondere un’immagine di caos sociale e politico nel paese. [2], ciò che è stato dimostrato davanti ai tribunali cubani.
In questa stessa linea di azione, poco dopo, è stato pubblicamente denunciato dalle autorità cubane il nuovo progetto sovversivo “ZunZuneo“, sovvenzionato anche dall’USAID con similare aspettativa futura di provocare, internamente, una “Primavera cubana”.
Col tempo abbiamo appreso che il progetto “ZunZuneo” o “ZZ” è stato progettato specialmente per Cuba, con la partecipazione diretta di diverse ONG straniere.
Il suo obiettivo era stabilire, senza essere individuata, quella che chiamavano una “piattaforma di comunicazione orizzontale” tra gruppi di utenti di telefoni cellulari a Cuba, in grado di mobilitarli al momento opportuno, sfruttando la loro ingenuità politica, a favore degli interessi sovversivi USA. L’operazione dell’USAID è stata sviluppata secondo uno stretto protocollo di sicurezza tecnologica per ottenere ciò che hanno denominato “mantenersi al di sotto del radar” al fine di eludere i controlli della società CUBACEL.
L’operazione “Zunzuneo” ha promosso, come un travestimento, una rete di messaggeria su interessi e tematiche vicini ai giovani cubani, per disporre di un database di migliaia di partecipanti, creandosi condizioni future per l’ipotetico invio di messaggi ai gruppi di utenti convocando azioni pubbliche di destabilizzazione interna.
Dopo il fallimento di “ZunZuneo”, Radio e TV Martí hanno annunciato, nel 2013, l’operazione “Piramideo”.
Lo scopo era anche quello di creare una rete sociale di “amici”, attraverso manipolazioni e menzogne, con fondi segreti provenienti dall’USAID e strutturare una nuova piattaforma sovversiva di messaggistica contro Cuba. L’anno successivo sarebbe stato smascherato il programma “Commotion”, finanziato anch’esso dal governo USA, che prevedeva stabilire illegalmente un’ampia connessione WIFI senza fili all’interno di Cuba, con gli stessi scopi sovversivi.
Queste operazioni milionarie con una potente base tecnologica, perseguivano influenzare sulle migliaia di giovani attraverso un’attrazione graduale vicina ai loro interessi, creare la semenza di piccoli gruppi organizzati e contribuire, nel possibile, alla loro influenza e manipolazione futura. Pochi anni dopo, i programmi USAID approvati per Venezuela e Nicaragua, nel 2017, avrebbero sviluppato, contro questi paesi, piattaforme tecnologiche molto simili a Zunzuneo e Piramideo. [3]
Il pericolo del Programma Cuba dell’USAID incombe attualmente sulla nostra nazione.
Ideologi USA, come Thomas Carothers [4], hanno dichiarato che l’impatto politico dei programmi USAID diretti al nostro paese è a lungo termine, poiché sono progettati per “seminare a Cuba le basi di una transizione e non possono misurarsi in fase di «attuazione» […] molti degli importanti risultati dei programmi di Democrazia sono psicologici, morali, soggettivi, indiretti e ritardati nel tempo […]».
Tra il 1997 ed il 2018, il Programma Cuba dell’USAID ha approvato circa 900 progetti ed attività di un’ampia natura sovversiva e controrivoluzionaria.
Solo negli ultimi cinque anni il numero dei programmi è salito ad oltre 500, il che evidenzia una crescita esponenziale, frutto dell’enorme offensiva sovversiva a cui è sottoposto il nostro paese dalle ultime amministrazioni yankee. Ovviamente, questi progetti sovversivi non fluiscono apertamente su Cuba. USAID e NED utilizzano percorsi alternativi mascherati di fronte alla risposta delle autorità cubane.
Alcune ONG straniere sovvenzionate nascondono questi legami utilizzando visti turistici per penetrare nel paese, cercano la copertura di organismi internazionali, licenze umanitarie, s’incorporano a iniziative in solidarietà con Cuba, o cercano di infiltrare i loro agenti in progetti economici o culturali dall’estero attraverso il vincolo che mantengono con istituzioni cubane.
La natura sovversiva dei programmi USAID
I programmi USAID-NED contro Cuba e l’America Latina utilizzano un lessico fuorviante al presentarsi con etichette come “Educazione civica”, “Stato di Diritto”, “Idee e valori democratici”, “Diritti Umani”, “Libertà di Informazione”, “Libertà di associazione”, “Rafforzamento delle Organizzazioni Non Governative (ONG)”, “Società civile” “Processi Politici”, tra altri. I loro contenuti sono legati con la problematica politica ideologica della popolazione, in particolare i giovani ed il rafforzamento della loro dirigenza in tutte le sfere, comprese la comunità di base ed i quartieri più poveri.
Tutte le proposte di questi programmi, senza eccezioni, mirano ad istigare a sovvertire idee e valori negativi ed istigare l’attività controrivoluzionaria interna nella gioventù e la sua comunità.
I programmi con l’etichetta dei diritti umani hanno incanalato, dall’ottobre 2017, una cifra di oltre 5 milioni di $, per il sostentamento dei gruppuscoli controrivoluzionari, mantenere il monitoraggio interno davanti alle false “violazioni dei Diritti Umani” e la documentazione del dossier anti-cubano che è inviato, sistematicamente, alle istituzioni ed ai paesi che compongono la Commissione dei Diritti Umani ONU o i cui dati, falsi o manipolati, fanno parte dei rapporti o dichiarazioni rese dal governo USA contro Cuba.
I programmi USAID finalizzati alla cosiddetta “educazione civica” apportano, dall’ottobre 2017, circa 3 milioni di $. Secondo il suo testo, il peso fondamentale di questi programmi poggia sull’attività di propaganda, sulla formazione di una “dirigenza giovanile interna” e sui tentativi di azioni sovversive nei quartieri e comunità. Altri fanno riferimento all’organizzazione di seminari su “democrazia, transizione e diritti umani” tra i gruppuscoli mercenari; promuovere la partecipazione dei cittadini ai dibattiti pubblici di “libertà di espressione” e pubblicazione di bollettini informativi controrivoluzionari.
Questi progetti suggeriscono promuovere “una cultura civica” che appoggi istituzioni e processi democratici, la partecipazione attiva alla vita politica e le virtù civiche come la tolleranza, il pluralismo, l’impegno, la fiducia ed il rispetto dei diritti individuali, inclusi la parità dei sessi. Esprimono anche nei loro contenuti cercare di individuare dirigenti di gruppi “nascenti” ed in settori marginali; invito ai giovani dirigenti per gli scambi internazionali; sviluppare programmi di sviluppo come attivismo giovanile, capacità di comunicazione, uso di Internet e reti sociali. Progettano anche un lavoro rivolto ai lavoratori autonomi nell’ambiente della comunità.
Il messaggio di questi programmi suggerisce la promozione massiccia di “una cultura civica” che ispiri tendenze politiche con un aperto carattere contestatario e controrivoluzionario.
I programmi USAID su “Valori ed idee democratiche” promuovono anche l’incitamento controrivoluzionario su giovani uomini e donne per convertirli in presunti “agenti del cambiamento”, “formazion ed addestramento di dirigenti”, organizzare “concorsi di saggi critici contro la Rivoluzione”, tra altri progetti sovversivi più diversificati, dall’ottobre 2016, i cui contributi stimati hanno ammontato a circa 1300000 $. Molti di questi stanziamenti rimangono all’estero, soprattutto in eventi organizzati negli USA ed in altri paesi.
I programmi con l’etichetta “Libertà di informazione” hanno promosso, tra il 2014 e il 2017, circa 39 programmi con un importo di 6797562 $. La NED ha anche contribuito con altri 2 milioni di $.
La priorità principale ha continuato ad essere il sostentamento della cosiddetta “stampa indipendente”, compresi i suoi mezzi di collaborazione e diffusione all’estero. I programmi hanno promosso eventi o seminari all’interno o all’esterno del paese per la formazione di giornalisti e membri di gruppuscoli mercenari; finanziarie bolletini informativi o la consegna di supporti tecnici digitali; espandere il contatto di questi gruppi con la rete, facilitare l’uso della posta elettronica e fornire supporto logistico alla programmazione radio nemica contro Cuba dalla Florida.
Il pericolo di una bassa percezione del rischio
Alcune persone sono scettiche sulla potenziale pericolosità di questi programmi segreti. Alcuni “emissari” stranieri che hanno visitato il paese in questi traffici sediziosi sotto la maschera di ONG umanitarie e stanziamenti “mascherati” dell’USAID, hanno dichiarato di essere entrati come falsi turisti convertendosi, in un quartiere o all’interno di un gruppo di giovani studenti o artisti, in una sorta di missionario di nuovo tipo, fingendo un’azione umanitaria, come quelle svolte all’interno di Cuba da altre persone e ONG oneste con una definita condotta umanitaria.
Esistono alcuni antecedenti di offerte fatte da emissari pagati dall’USAID ai vicini in un quartiere per finanziare privatamente progetti indipendenti per riabilitare alloggi in pessime condizioni, creazione di biblioteche e sale video, aiuti economici per i lavoratori autonomi, consegna di computer e telefoni cellulari, proposta di borse di studio all’estero o l’organizzazione di seminari per giovani su temi umanitari così diversi come l’AIDS, l’orientamento sessuale, il genere, i diritti umani, solo per citare alcuni esempi.
Lo scopo perseguito, secondo questi “emissari”, era riunire i beneficiari e discutere su come risolvere i loro problemi o quelli della comunità mediante lo sviluppo sociale privato “non assistito” dal governo cubano. Promuovere, gradualmente, il progressivo distanziamento dal processo rivoluzionario e convertirli in “agenti di cambiamento”.
Le nuove sfide
I programmi sovversivi dell’USAID e NED contro Cuba non sono cessati nell’ultimo anno fiscale 2018-2019.
Secondo i loro documenti ufficiali, si calcolano in più di 70 progetti controrivoluzionari promossi all’interno ed all’esterno del paese con uno stanziamento di oltre 14 milioni di $.
Recentemente, l’USAID ha annunciato il suo più recente programma chiamato “Supporto ai diritti umani dei lavoratori medici cubani”, che si relazione con una nuova falsità diretta contro i cooperanti internazionalisti cubani.
Un ampio documento di circa 26 pagine elaborato dall’USAID, sostiene una decisione del Dipartimento di Stato, dello scorso giugno 2019, che ha “collocato Cuba” al livello 3 della Tratta di Persone, tra le altre ragioni, “per non prendere misure ‘per affrontare il lavoro forzoso all’estero del programma della missione medica e “non criminalizzare” tutte le forme di lavoro forzato o traffico sessuale sull’isola […] “Il regime cubano sfrutta i suoi professionisti medici, insegnanti ed altri lavoratori, usandoli per acquistare sostegno finanziario e politico internazionale e mantenere a galla la sua economia in difficoltà, intascando la maggior parte dei salari di questi lavoratori e sottoponendoli a una vita povera senza condizioni(…) »
Tuttavia, l’appello dell’USAID ad altre ONG o persone ad “indagare, raccogliere ed analizzare sistematicamente informazioni” su queste presunte violazioni si riferisce non solo agli operatori sanitari, ma a tutto il personale cubano “esportato all’estero”. Si potrebbe intendere che include anche insegnanti, istruttori sportivi e qualsiasi altro cooperante. Le informazioni che aspirano raccogliere dalle loro spie e informatori includono anche “gli effetti di queste pratiche sull’isola”, per cui la sua carica controrivoluzionaria pretende incidere anche internamente su questi settori.
Secondo questi documenti, la nuova operazione approverà da uno a tre accordi di cooperazione per un periodo fino a tre anni, con un importo fino a 3 milioni di $ per ogni accordo, il che lo colloca, attualmente, in uno dei programmi più quotati dell’USAID.
Questo programma sedizioso coprirà, presumibilmente, molti paesi in cui c’è una presenza di cooperanti cubani.
Lo scopo è finanziare un enorme dispositivo di ONG, squadre di appaltatori, subappaltatori, beneficiari e quadri esperti in atti sovversivi per la direzione di gruppi di lavoro con “5 e 10 anni” di esperienza sul campo, “[…] lavorando in paesi chiusi e ambienti non sicuri, con esperienza a Cuba e realizzando attività simili, amministrando programmi di sviluppo, con esperienza in programmi di democrazia; eccellenza professionale dimostrata, dirigenza comprovata e capacità di gestione.” […] che sono chiamati a svolgere un lavoro serio, con possibilità creative […] a proporre approcci innovativi ma realistici […] spiegare le possibili sfide e come prevede superare queste sfide e affrontare i rischi inerenti all’attuazione di un programma che promuove i diritti umani nel contesto cubano […] ”.
Secondo questo documento, il nuovo programma USAID prevede attività di preparazione e formazione del personale selezionato per ricevere questo “finanziamento”, spese logistiche, media da introdurre a Cuba, movimento aereo e terrestre dei contractor, viaggi ed organizzazione di eventi in paesi terzi, l’affitto di uffici, attività di controllo e finanziarie, tra gli altri compiti organizzativi e di direzione per queste persone e gruppi beneficiati.
In pratica, aspirano ad organizzare piccole “Task Force” di spie e provocatori come parte di un’operazione sovversiva, sotto il controllo diretto degli uffici USAID e delle ambasciate USA in paesi terzi, in stretto legame con la CIA ed altri Servizi Speciali yankee.
Los programas subversivos de la USAID y la NED contra Cuba
por Manuel Hevia Frasquieri
Nuestro pueblo recuerda los años más difíciles del periodo especial y la brutal escalada yanqui para destruir la Revolución cubana en los años 90. En momentos en que estallaban los artefactos explosivos en 1997 en los hoteles y nuestras autoridades frustraban nuevos complots de asesinato contra la vida de Fidel Castro durante sus visitas oficiales a países extranjeros, un nuevo programa de desestabilización contra Cuba saldría a la luz con el espaldarazo de la recién promulgada Ley Helms Burton de 1996.
A lo largo de estos 22 años el denominado “Programa Cuba” de la USAID ha sido uno de los pilares de la subversión anticubana y financista principal de la contrarrevolución y la nueva estrategia sediciosa de estos tiempos, con una asignación total que sobrepasa ya los 300 millones USD.
Este programa sedicioso emergió con fuerza a lo largo del país entre los años 1998 y 1999 con asignaciones mayores a los seis millones USD. Cuba denunció ante el mundo la ejecución de más de 325 operaciones ilegales de abastecimiento de dinero en efectivo a los grupos mercenarios así como una variedad de recursos técnicos en medios de impresión digital, cómputo y telecomunicaciones, equipos de fax y videos, alimentos y literatura contrarrevolucionaria, lo que expresaba una poderosa ofensiva dirigida a tratar de elevar el nivel de las acciones contrarrevolucionarias al interior del país.
Distintas voces de intelectuales y analistas políticos coinciden en que la USAID emergió en esos años como el principal financiero para la “desestabilización” de cualquier nación ambicionada por los intereses yanquis.
Una nueva estructura interna de la USAID en el año 2000, como agencia del Departamento de Estado yanqui, reorganizó nuevas oficinas de trabajo, como “Democracia y Gobernabilidad”, “Conflictos”, “Iniciativas hacia una transición”, que potenciaron su capacidad operacional y brindó nuevas posibilidades a la CIA para sus acciones encubiertas, acorde a todo un gigantesco movimiento expansivo del imperio contra la izquierda y los movimientos populares en el mundo.
En el año 2000 se produjeron visitas privadas de altos funcionarios estadounidenses como David Mutchler, entonces principal asesor para Cuba de la USAID y John Brademas, alto funcionario de la National Endowment for Democracy (NED). Sus visitas evaluaban el terreno operativo y coordinaban con los principales cabecillas contrarrevolucionarios y el amplio dispositivo de apoyo de la Sección de Intereses Norteamericanos (SINA) y su estación local de la CIA en la Habana.
Semejante injerencia sería denunciada por nuestras autoridades en los actos masivos y mesas redondas de la TV cubana.
Entre 2001 y 2002 viajaron a Cuba un grupo de emisarios de ONGs y otras organizaciones contrarrevolucionarias radicadas en Miami muy comprometidas tradicionalmente con el imperio. La mayoría ingresó como falsos turistas para “abastecer materialmente”· a los grupúsculos internos.
Solo en 2001, se produjeron en el terreno más de 200 entregas personales de dinero a cabecillas contrarrevolucionarias, calculadas en más de 100 000 dólares.
Desde 2001 tuvieron presencia en algunas ciudades cubanas nuevos actos provocativos de grupos mercenarios de una naturaleza muy peculiar, identificados como activistas de «lucha no violenta», instigados por algunos grupúsculos que contaban con la anuencia y el apoyo de funcionarios de la SINA. Estas acciones agresivas dentro de Cuba, aunque aisladas y sin participación popular, se identificaban en la jerga del medio contrarrevolucionario como “actos de contenido simbólico”, los que asumieron nombres como “vigilias, marchas, planes de ayunos, conferencias de prensa y clases de desobediencia civil.”
Muchas de estas provocaciones se planificaban en casas particulares de miembros de grupúsculos, en la vía pública o aprovechando actividades religiosas masivas en la calles o en los templos, que nada tenían que ver con dicha provocación contrarrevolucionaria. El enemigo los llamó actos de «persuasión y protesta», como las describía Gene Sharp[1] en su literatura.
El dinero de la USAID brindó cobertura a los grupúsculos para provocaciones ilegales de un abierto desafío a la Revolución e incitar al desorden público, atraer a la prensa extranjera y mostrar aquel teatro como un show mediático en vivo para los medios internacionales, en especial La Florida, que se encargaría de amplificarlo y manipularlo.
No eran acciones espontáneas.
Habían sido inspiradas y cuidadosamente organizadas por la mafia de Miami, asesoradas por Gene Sharp, director del Albert Einstein Institute, los que brindaron entrenamiento a cabecillas contrarrevolucionarios en esa ciudad.
Más tarde se introdujeron subrepticiamente en Cuba los libros de Sharp, enmascarados como publicaciones de carácter deportivo y religioso, las que se utilizaron como material de estudio en las denominadas “clases de desobediencia civil”, entre algunos grupos mercenarios. Eran los primeros atisbos en Latinoamérica de nuevas concepciones de guerra no convencional, al intentar reeditar en las calles algunos de las 198 métodos de “protesta y persuasión” declarados en la doctrina del centro norteamericano Albert Einstein Institute, que poco después se repetirían en actos turbulentos en ciudades como Ucrania y Georgia y más tarde durante la denominada “Primavera Árabe”.
Entre los años fiscales 2001 y 2006, la USAID asignó contra Cuba 61 millones de USD a unos 142 proyectos y actividades. Estos cuantiosos fondos continuaban sufragando púbicamente la “quintacolumna” contrarrevolucionaria interna. La USAID alentó la entrada ilegal a Cuba de miles de radios portátiles de onda corta para alentar la audición de la mal llamada Radio Martí.
Solo en el año 2005, la SINA reconoció públicamente haber distribuido internamente 4900 de estos pequeños receptores, decenas de equipos de video, medios computarizados, miles de discos compactos, más de 100 mil libros y un millón de panfletos y literatura de carácter contrarrevolucionaria, recibidos en su valija diplomática.
Un informe oficial reconoció que el volumen de importaciones de la SINA entre 2000 y 2005 se incrementó en un 200% en comparación a períodos precedentes, llegando a la cifra de unas 70,5 toneladas de carga.
El Plan Bush en 2004 brindó una especial prioridad al incremento de nuevos grupos mercenarios, a los que envió computadoras laptops, celulares, radios de onda corta, medios de comunicación vía satélite, equipos de fax, impresoras y otros medios técnicos de propaganda. En estrecha relación con esta ofensiva contrarrevolucionaria, los planes 2004 y 2006 del gobierno de George W Bush, apretaban aun más las clavijas del bloqueo económico y financiero, como lo harían más tarde con igual o mayor saña sus sucesores Barack Obama y Donald Trump.
Aquellas maniobras sediciosas formaban parte de un nuevo programa subversivo que se adentraba también en Latinoamérica.
No debe sorprendernos el crecimiento entre 2000-2006 de proyectos de la USAID, que ascendieron a unos 2000 millones USD para Venezuela, Bolivia, Ecuador y Nicaragua.
El imperio y sus aliados mercenarios en Venezuela promovieron un golpe de estado en abril de 2002. Esto se correspondía con la ofensiva restauradora de la derecha neoliberal que se proyectaba abiertamente por el imperialismo en América Latina.
Sus servicios de inteligencia reaccionaron con prontitud a esta estrategia creando en agosto 2006 una “Mission Manager” para Cuba y Venezuela, como parte de los seis temas y países de máxima prioridad de la comunidad de inteligencia norteamericana para “integrar y analizar toda la información sobre Cuba y Venezuela obtenida por la Comunidad de Inteligencia, identificar y cubrir las dudas sobre inteligencia, y asegurarse de implementar estrategias, entre otras funciones […] los formuladores de política están cada vez más concentrados en los retos que representan Cuba y Venezuela para la política exterior americana […] el Director de la Misión para Cuba y Venezuela será responsable de asegurarse que los formuladores de política puedan acceder a gran cantidad de información de inteligencia para poder tomar decisiones….”.
Actualmente, los gobernantes estadounidenses no hacen mención a tan poderoso dispositivo operacional contra Cuba y Venezuela, pero la intensidad de su política de hostilidad contra estas dos naciones revela que son sometidas al más riguroso accionar de la CIA y demás agencias de espionaje, en la búsqueda de nuevas variantes agresivas.
En cuanto a Cuba, cualquier información les resulta útil; ya sean negociaciones de suministros de petróleo, transporte marítimo, nuevos contratos o acciones económicas o financieras con el extranjero que puedan ser saboteadas y así contribuir a la asfixia del país y la desestabilización interna.
Promover una «Primavera cubana»
Una creciente asignación de 316 proyectos del Programa Cuba entre los años 2007 y 2013 alcanzó la cifra de 120,639,795 USD. Estados Unidos habló por primera vez de promover una “Primavera Cubana”, al estilo de los sucesos que tenían lugar en el Medio Oriente.
Sucesivas operaciones encubiertas contra Cuba en el área de las telecomunicaciones saldrían a la luz pública en esos años, dando lugar a escándalos internacionales.
El estadounidense Allan Gross, sub-contratista de la USAID, arribó a Cuba en marzo de 2009, e introdujo ilegalmente medios de telecomunicaciones para crear y entrenar redes internas independientes y promover acciones desestabilizadoras, que permitieran difundir una imagen de caos social y político en el país.[2], lo que quedó demostrado ante los tribunales cubanos.
En esta misma línea de acción fue denunciado públicamente poco después por las autoridades cubanas el nuevo proyecto subversivo “ZunZuneo”, subvencionado también con la USAID con similar expectativa futura de provocar internamente una «Primavera cubana».
Con el tiempo conocimos que el proyecto “ZunZuneo” o “ZZ” fue diseñado especialmente para Cuba, con participación directa de varias ONGs extranjeras.
Su objetivo era establecer, sin ser detectada, lo que llamaron una “plataforma de comunicación horizontal” entre grupos de usuarios de celulares en Cuba, capaz de movilizarlos en una coyuntura apropiada, aprovechando su ingenuidad política, a favor de los intereses subversivos de EEUU. La operación de la USAID se desarrolló bajo un estricto protocolo de seguridad tecnológica para lograr lo que denominaron “mantenerse por debajo del radar” con el fin de evadir los controles de la empresa CUBACEL.
La operación “Zunzuneo” promovió a modo de disfraz una red social de mensajería sobre intereses y temáticas cercanas a los jóvenes cubanos, para disponer de una base de datos de miles de participantes, creándose condiciones futuras, para el hipotético envío de mensajes a los grupos de usuarios convocando a acciones públicas de desestabilización interna.
Tras el fracaso de “ZunZuneo”, la Radio y TV Martí anunciaron en 2013 la operación «Piramideo».
El propósito era también crear una red social de «amigos», mediante la manipulación y la mentira, con fondos secretos provenientes de la USAID y estructurar una nueva plataforma subversiva de mensajería contra Cuba. Al año siguiente se pondría al descubierto el programa “Commotion”, pagado también por el gobierno de Estados Unidos, que proyectaba establecer ilegalmente una amplia conexión inalámbrica WIFI dentro de Cuba, con iguales fines subversivos.
Estas millonarias operaciones de un poderoso basamento tecnológico, perseguían incidir sobre miles de jóvenes a través de una atracción gradual cercana a sus intereses, crear la simiente de pequeños grupos organizados y contribuir en lo posible a su influencia y futura manipulación. Pocos años después, los programas USAID aprobados para Venezuela y Nicaragua en 2017 desarrollarían contra estos países plataformas tecnológicas muy similares a Zunzuneo y Piramideo.[3]
El peligro del Programa Cuba de la USAID se cierne actualmente sobre nuestra nación.
Ideólogos norteamericanos, como Thomas Carothers[4], ha declarado que el impacto político de los programas de la USAID dirigidos a nuestro país es a largo plazo, pues están diseñados para «sembrar en Cuba los fundamentos de una transición y no pueden medirse en fase de «implementación» […] muchos de los resultados importantes de los programas de Democracia son psicológicos, morales, subjetivos, indirectos y retardados en el tiempo […]».
Entre 1997 y 2018, el Programa Cuba de la USAID aprobó unos 900 proyectos y actividades de un amplio carácter subversivo y contrarrevolucionario.
Solo en estos últimos cinco años la cantidad de programas ascendió a más de 500, lo que evidencia un crecimiento exponencial, resultado de la enorme ofensiva subversiva a que es sometido nuestro país por las últimas administraciones yanquis. Obviamente, estos proyectos subversivos no fluyen abiertamente sobre Cuba. La USAID y la NED utilizan vías alternas enmascaradas ante la respuesta de las autoridades cubanas.
Algunas ONGs extranjeras subvencionadas ocultan estos vínculos utilizando visas turísticas para penetrar al país, buscan la cobertura de organismos internacionales, licencias humanitarias, se incorporan a iniciativas solidarias con Cuba, o tratan de infiltrar a sus agentes en proyectos económicos o culturales desde el extranjero mediante el vínculo que mantienen con instituciones cubanas.
La naturaleza subversiva de los programas de la USAID
Los programas USAID-NED contra Cuba y América Latina utilizan un léxico engañoso al ser presentados con etiquetas como “Educación Cívica», «Estado de Derecho», «Ideas y valores democráticos», «Derechos Humanos», «Libertad de información», «Libertad de asociación», «Fortalecimiento de Organizaciones No gubernamentales (ONGs)», «Sociedad civil» «Procesos Políticos», entre otras. Sus contenidos están relacionados con la problemática política ideológica de la población, en especial los jóvenes y el fortalecimiento de su liderazgo en todas las esferas, incluidas la comunidad de base y los barrios más humildes.
Todas las propuestas de estos programas, sin excepción, están dirigidas a instigar a subvertir ideas y valores negativos e instigar la actividad contrarrevolucionaria interna en la juventud y su comunidad.
Los programas con la etiqueta Derechos Humanos canalizaron desde octubre de 2017 una cifra superior a los cinco millones USD, para el sostenimiento de los grupúsculos contrarrevolucionarios, mantener el monitoreo interno ante las falsas «violaciones de Derechos Humanos» y la documentación del expediente anticubano que es enviado sistemáticamente a instituciones y países que integran la Comisión de Derechos Humanos en la ONU o cuyos datos falsos o manipulados forman parte de los informes o declaraciones que rinde el gobierno estadounidense contra Cuba.
Los programas USAID dirigidos a la denominada “educación cívica” aportan desde octubre 2017 unos 3 millones USD. Según su texto, el peso fundamental de estos programas descansa en la actividad de propaganda, la formación de un “liderazgo juvenil interno” y los intentos de acciones subversivas en barrios y comunidades. Otros refieren la organización de talleres sobre “democracia, transición y derechos humanos” entre los grupúsculos mercenarios; promocionar la participación ciudadana en debates públicos de “libre expresión” y publicación de boletines informativos contrarrevolucionarios.
Estos proyectos sugieren fomentar “una cultura cívica” que apoye las instituciones y los procesos democráticos, la participación activa en la vida política y las virtudes cívicas como la tolerancia, el pluralismo, el compromiso, la confianza y el respeto de los derechos individuales, incluida la igualdad de género. Expresan también en sus contenidos tratar de identificar líderes de grupos “nacientes” y en sectores marginales; invitación a jóvenes líderes para intercambios internacionales; desarrollar programas de desarrollo como activismo juvenil, habilidades de comunicación, uso de internet y redes sociales. Proyectan también un trabajo dirigido a los cuentapropistas en el medio comunitario.
El mensaje de estos programas sugiere el fomento masivo de « una cultura cívica», que inspire tendencias políticas con un abierto carácter contestatario y contrarrevolucionario.
Los programas USAID sobre «Valores e ideas democráticas» promueven también la incitación contrarrevolucionaria sobre hombres y mujeres jóvenes para convertirlos en supuestos« agentes de cambio », «capacitación y entrenamiento de líderes », organizar «concursos de ensayos críticos contra la Revolución», entre otros proyectos subversivos más diversos desde octubre de 2016, cuyos aportes estimados ascendieron a unos 1,300,000 USD. Muchas de estas asignaciones se quedan en el extranjero, sobre todo en eventos organizados en EEUU y otros países.
Los programas con la etiqueta «Libertad de información» promovieron entre 2014 y 2017 unos 39 programas con un monto de 6,797,562 USD. La NED aportó igualmente otros 2 millones USD.
La prioridad principal continuó siendo el abastecimiento de la llamada «prensa independiente», incluidos sus medios de colaboración y difusión en el extranjero. Los programas impulsaron eventos o talleres dentro o fuera del país para el entrenamiento y la capacitación de reporteros y miembros de grupúsculos mercenarios; financiar boletines informativos o la entrega de medios técnicos digitales; ampliar el contacto de estos grupos con la red, facilitar el uso del correo electrónico y brindar apoyo logístico a la programación radial enemiga contra Cuba desde la Florida.
El peligro de una baja percepción de riesgo
Algunas personas son escépticas ante la peligrosidad potencial de estos programas encubiertos. Algunos “emisarios” extranjeros que visitaron el país en estos trajines sediciosos con el disfraz de ONGs humanitarias y asignaciones “enmascaradas” de la USAID, expresaron haber ingresado como falsos turistas, convirtiéndose en un barrio o dentro de un grupo de jóvenes estudiantes o artistas, en una especie de misionero de nuevo tipo, fingiendo una acción humanitaria, como las que realizan dentro de Cuba otras personas y ONGs honestas y de una definida conducta humanitaria.
Existen algunos antecedentes de ofrecimientos realizados por emisarios pagados por la USAID a vecinos en un barrio para financiar privadamente proyectos independientes de rehabilitación de viviendas en muy mal estado, creación de bibliotecas y salas de video, ayuda económica para cuentapropistas, entrega de computadores y celulares, propuesta de becas en el exterior o la organización de talleres de jóvenes en temas humanitarios tan diversos como el SIDA, la orientación sexual, el género, los derechos humanos, por citar algunos ejemplos.
El propósito perseguido, según estos “emisarios”, era reunir a los beneficiarios y debatir sobre cómo solucionar sus problemas o los de la comunidad mediante el desarrollo social privado “no asistido” por el gobierno cubano. Fomentar paulatinamente el distanciamiento progresivo del proceso revolucionario y convertirlos en “agentes de cambio”.
Los nuevos desafíos
Los programas subversivos de la USAID y la NED contra Cuba no cesaron en el último año fiscal 2018 – 2019.
Según sus documentos oficiales se calculan en más de 70 proyectos contrarrevolucionarios promovidos dentro y fuera del país con una asignación superior a los 14 millones USD.
Recientemente, la USAID anunció su más reciente programa denominado “Apoyo a los derechos humanos de los trabajadores médicos cubanos”, que se relaciona con una nueva patraña dirigida contra los cooperantes internacionalistas cubanos.
Un extenso documento de unas 26 cuartillas elaborado por la USAID, fundamenta una decisión del Dpto. de Estado del pasado mes de junio de 2019, al haber “colocado a Cuba” en el nivel 3 de Trata de Personas, entre otras razones, “por no tomar medidas «para abordar el trabajo forzoso en el extranjero del programa de la misión médica y “no criminalizar” todas las formas de trabajo forzado o tráfico sexual en la isla […] “El régimen cubano explota a sus profesionales médicos, maestros y otros trabajadores, utilizándolos para comprar apoyo financiero y político internacional y mantener a flote su economía en dificultades, mientras se embolsa la mayoría de los salarios de estos trabajadores y los somete a una vida pobre sin condiciones (…)»
Sin embargo, el llamamiento de la USAID a otras ONGs o personas para “investigar, recopilar y analizar sistemáticamente información” sobre estas supuestas violaciones, se refiere no solo a los trabajadores de la salud, sino a todo el personal cubano “exportado al extranjero”. Podría entenderse que incluye también a maestros, instructores de deportes y cualquier otro cooperante. La información a que aspiran recopilar de sus espías e informantes incluye también “los efectos de estas prácticas en la isla”, por lo que su carga contrarrevolucionaria pretende incidir también internamente sobre estos sectores.
Según estos documentos, la nueva operación aprobará de uno a tres acuerdos de cooperación por un periodo de hasta tres años, con un monto de hasta 3 millones USD por cada acuerdo, lo que la sitúa en uno de los programas más cotizados de la USAID actualmente.
Este programa sedicioso abarcará presumiblemente numerosos países en los que existe una presencia de cooperantes cubanos.
El propósito es financiar un enorme dispositivo de ONGs, equipos de contratistas, subcontratistas, beneficiados y cuadros experimentados en actos subversivos para la dirección de grupos de trabajo con “5 y 10 años “de experiencia en el terreno, “[…] trabajando en países cerrados, entornos no seguros, con experiencia en Cuba e implementando actividades similares, administrando programas de desarrollo, con experiencia en programas de democracia; excelencia profesional demostrada, liderazgo comprobado y habilidades de gestión.”.[…] a los que se convoca a un trabajo serio, con posibilidades creativas[…]a proponer enfoques innovadores pero realistas […]explicar los posibles desafíos y cómo planea superar estos desafíos y aborde los riesgos inherentes en la implementación de un programa que promueve los derechos humanos en el contexto cubano […]”.
Según este documento, el nuevo programa de la USAID prevé actividades de preparación y entrenamiento del personal seleccionado para recibir este “financiamiento”, gastos de logística, medios a introducir en Cuba, movimiento aéreo y terrestre de los contratistas, viajes y organización de eventos en terceros países, alquiler de oficinas, actividades de control y finanzas, entre otras tareas organizativas y de dirección para estas personas y grupos beneficiados.
En la práctica, aspiran a organizar pequeños “Grupos de Tarea” de espías y provocadores como parte de una operación subversiva, bajo el control directo de las oficinas en la USAID y las embajadas norteamericanas en terceros países, en estrecha vinculación con la CIA y otros Servicios Especiales yanquis.
Estos dispositivos, bajo cobertura de la USAID, costearán sucias campañas propagandísticas y cualquier provocación o amenaza contra los cooperantes cubanos, incluida la mezquina incitación al abandono de misiones.
La nueva maniobra intervencionista de la USAID se dirige a tratar de lesionar los acuerdos de cooperación internacional, como en Brasil, Bolivia, Ecuador, presionando la salida de los cubanos y dañar la imagen de la labor internacionalista en materia de salud y educación que constituyen todo un reto frente a la arrogancia yanqui y un ejemplo de solidaridad y altruismo con América Latina y el mundo.
¡Qué equivocado el enemigo si piensa que la resistencia del pueblo cubano puede quebrarse mediante estos proyectos turbulentos a los que nos someten!
Serán nuestros más jóvenes hijos, asediados hoy por los cantos de sirena que aspira a seducirlos, los que llevarán adelante, como lo hicieron sus padres y abuelos, los sueños de Martí y Fidel, en la nación próspera e independiente del futuro que construirán, sin lugar a dudas.
[1] Director del Albert Einstein Institute, creado en 1983 en Boston, Ma, EE.UU
[2]« […] La Usaid pretendía crear condiciones para la difusión por esta vía de informaciones distorsionadas sobre la realidad cubana, sin que pudiera ser detectada la fuente de desinformación por los órganos competentes del estado, teniendo como objetivos primarios incidir sobre determinados sectores de la sociedad, como los religiosos, los jóvenes, los negros y estratos que ellos consideran marginales para desacreditar al gobierno revolucionario y asi suscitar el descontento que facilitarían las condiciones para la promoción de acciones de desobediencia civil o disturbios que le permitieran difundir una imagen de caos social y político en el país […]» – Sentencia 2 de 2011 – Tribunal Provincial La Habana- Sala de los Delitos contra la seguridad del Estado.
[3] El título del programa USAID 2017 para Venezuela se denominó “Comunicaciones estratégicas, Cohesivo II” con una asignación de 300 mil dólares USD. Nota del autor.
[4] Miembro de Carnegie Endowmend for International Peace, uno de los más renombrados académicos en el tema «promoción de la Democracia», que constituye el objetivo estratégico central de los programas de la USAID en todo el mundo