Tre mesi fa, il 15 novembre, a Cuba furono annunciate oceaniche manifestazioni di protesta contro il governo che, a detta degli organizzatori e dei media internazionali, avrebbero dovuto dare la spallata finale alla dittatura comunista. L’ideatore di queste proteste era Yunior Garcia Aguilera, un drammaturgo cubano, assoldato dalla controrivoluzione di Miami, ma che fine a fatto questo squallido personaggio?
Il 15 novembre doveva essere il giorno della resa dei conti per i controrivoluzionari cubani che aspirano da oltre sessanta anni ad un cambio di governo nell’isola caraibica. Il governo cubano doveva capitolare sotto le pressioni delle manifestazioni popolari che dovevano svolgersi in ogni angolo di Cuba. Sotto le pressioni della piazza organizzate da Yunior Garcia Aguilera, un drammaturgo cubano che aveva fondato il movimento Arcipelago, sull’isola doveva ritornare la libertà e la democrazia occidentale che fino al 31 dicembre 1958 il dittatore Fulgencio Batista aveva garantito.
Nonostante la chiamata alla mobilitazione da parte di Yunior Garcia Aguilera e dei suoi sostenitori quel giorno nelle piazze di Cuba non scese nessuno e le manifestazioni, ampiamente annunciate da agenzie stampa e mezzi di informazione internazionali, finirono in un clamoroso flop, paragonabile solo all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia anche questa ampiamente annunciata da tutti i giornali mondiali.
Ma il capo ed ispiratore delle manifestazioni Yunior Garcia Aguilera che fine ha fatto? Lo stesso giorno in cui doveva guidare i cubani alla presa del potere pensò bene invece di scappare in Spagna con la moglie grazie ad un visto per turismo. Visto questo ottenuto in barba alle limitazioni imposte dalla pandemia che ha chiuso ogni possibilità a qualunque cubano di ottenere un visto turistico per l’Europa.
Sono trascorsi tre mesi da quella fuga ed il visto turistico è scaduto quindi il governo spagnolo avrebbe dovuto dargli il foglio di via e rispedirlo a Cuba ma il controrivoluzionario cubano, interessato ovviamente alla causa cubana, ha visto bene di non tornare sull’isola. Con la scusa che se fosse tornato in patria sarebbe stato arrestato, anche se su di lui non pende nessun mandato di cattura, ha deciso di chiedere asilo politico in Spagna.
Le battaglie si combattono così caro Yunior: scappando dal tuo paese. E quando avresti dovuto tornare in patria, magari accolto a braccia aperte dai tuoi sostenitori che avevi lasciato con un palmo di naso quando sei scappato in gran segreto, per continuare la guerra alla dittatura cubana hai pensato di chiedere asilo politico per continuare il tuo dorato esilio.
Anche questo squallido personaggio, lautamente finanziato con i soldi dei contribuenti statunitensi, aveva capito tutto e come molti altri controrivoluzionari ha visto nella dissidenza il modo migliore e più rapido per arricchirsi ed ottenere visibilità. Infatti essere un controrivoluzionario a Cuba conviene perché si è pagati profumatamente con i fiumi di denaro proveniente dalle varie organizzazioni statunitensi che si dedicano alla sovversione del governo cubano. Ma come accade sempre questi squallidi personaggi sono interessati più ai soldi che alla controrivoluzione.
Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info