Miguel Díaz-Canel, primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, ha descritto l’esplosione del piroscafo La Coubre, un sabotaggio che segnerà 62 anni questo venerdì, come un giorno amaro e doloroso, uno di quelli che non si possono dimenticare.
Nel suo account Twitter, Díaz-Canel ha sottolineato che l’esplosione, avvenuta il 4 marzo 1960, non può essere dimenticata anche da coloro che la conoscono solo attraverso la storia.
L’esplosione di La Coubre è il terrorismo, le sue vittime e la nostra risposta: Patria o morte, Vinceremo”, ha detto.
“Fu un giorno amaro e doloroso, uno di quelli che non vengono mai dimenticati, nemmeno da quelli di noi che conoscono solo i fatti della storia. L’esplosione del La Coubre è terrorismo, le sue vittime e la nostra risposta: #PatriaOMuerte, Venceremos”, ha postato.
Anche il primo ministro cubano Manuel Marrero Cruz ha evocato la data su Twitter e ha sottolineato che Cuba ricorda con dolore il sabotaggio criminale.
“Oggi Cuba ricorda con dolore il sabotaggio criminale realizzato il 4 Marzo 1960 alla nave francese La Coubre, una manovra orchestrata dal governo degli USA contro il nostro paese, che ha lasciato un bilancio di cento vittime”, ha twittato.
Da parte sua, Roberto Morales Ojeda, membro dell’Ufficio Politico e Segretario di Organizzazione del Comitato Centrale del Partito, ha ricordato sulla rete sociale i 62 anni dal sabotaggio criminale e lo ha descritto come una triste pagina della storia del popolo cubano.
“Ricordiamo una triste pagina della storia del popolo cubano, 62 anni di sabotaggio criminale da parte dell’imperialismo del piroscafo LaCoubre. Fidel: Ora la libertà significa qualcosa di più: libertà significa patria. E il nostro dilemma sarebbe patria o morte. Cuba vincerà sempre”, riporta il tweet.
Il piroscafo La Coubre era una nave francese che fu il bersaglio di un atto terroristico il 4 marzo 1960 mentre trasportava armi e munizioni.
Ci sono state due esplosioni che hanno provocato quasi cento morti e quattrocento feriti.
Al funerale delle vittime, il 5 marzo 1960, il comandante in capo Fidel Castro menzionò per la prima volta lo slogan che avrebbe accompagnato il processo rivoluzionario cubano fino ad oggi: Patria o morte.
Fonte: acn
Traduzione: italiacuba.it
Qui sotto il documentario di Hernando Calvo Ospina. Una produzione di Resumen Latinoamericano (Cuba-Argentina) Cuba, Francia, Belgio 2019
Fonte: Youtube