Guaidó e il suo spettacolo “a piedi”

Guaidó cerca disperatamente di convertirsi nel centro di un convivio che sicuramente vorrebbe abortire, poiché il suo è appropriarsi di un diritto che non ha mai avuto

Elson Concepción Pérez

Juan Guaidó, ancora una volta, ha fatto gala del suo cinismo e, sebbene non sia stato invitato, si è già recato a Bogotá -dice camminando-, con l’intenzione di creare un nuovo spettacolo che possa devolvere la sua presenza mediatica, completamente oscurata.

Il presidente colombiano, Gustavo Petro, ha promosso un incontro internazionale con lo scopo di contribuire a far sì che il processo di dialogo tra il Governo e l’opposizione venezuelana torni sui suoi canali e giunga a una conclusione positiva.

Guaidó cerca, disperatamente, di convertirsi nel centro di un convivio che sicuramente vorrebbe abortire, poiché il suo  è appropriarsi di un diritto che non ha mai avuto e, in questo modo, tornare alla dolce vita a spese del denaro espropriato o rubato che la Repubblica Bolivariana del Venezuela aveva in banche internazionali.

La ricomparsa, questo lunedì, in terre colombiane, e farlo conoscere attraverso Twitter, forse aveva lo scopo che gli anfitrioni dell’appuntamento lo ricevessero con tappeti e applausi. Quello che mai avrebbe immaginato era che la stessa Cancelleria colombiana avrebbe assicurato che Juan Guaidó non era invitato all’incontro di oggi.

Sempre con le pretese di un protetto del Governo USA, l’impostore auto-dichiarato presidente ha preannunciato che chiederà un incontro con le delegazioni internazionali che parteciperanno al vertice. Sui suoi social ha indicato che “più tardi” comunicherà i suoi “prossimi passi”.

Da lì ha attaccato il presidente costituzionale del Venezuela, Nicolás Maduro, e ha iniziato le sue “richieste” su come dovrebbe svolgersi il processo elettorale in quel paese.

Secondo un dispaccio della CNN, i rappresentanti diplomatici di 20 paesi si incontreranno, questo martedì, a Bogotà nell’ambito della cosiddetta Conferenza internazionale sul processo politico in Venezuela.

Sabato scorso Petro ha incontrato i rappresentanti della Piattaforma Unitaria Democratica del Venezuela, che riunisce un settore dell’opposizione, per discutere sullo scopo di questa iniziativa.

Il presidente della Colombia, la settimana prima, era negli USA che si è concluso con un incontro con il suo omologo Joe Biden. Petro ha sottolineato la sua proposta che il governo USA revochi le sanzioni economiche contro il Venezuela.

Dall’inizio del suo mandato, il 7 agosto 2022, Petro ha incontrato quattro volte il presidente venezuelano Nicolás Maduro.

Dopo aver ristabilito le relazioni diplomatiche e commerciali con il Paese vicino, il presidente colombiano ha mostrato interesse a cercare di sbloccare le trattative tra l’opposizione e il Governo venezuelano.


Maduro: Il Venezuela non accetterà mai più la presenza militare USA

 

Il presidente Nicolás Maduro ha dichiarato oggi che la presenza militare USA in Venezuela non sarà mai più accettata.

Lunedì, ricordando i 18 anni trascorsi da quando il comandante Hugo Chávez (1954-2013) sospese tutte le operazioni congiunte e gli scambi militari con gli Stati Uniti, il Presidente ha sottolineato su Twitter “che finché esisterà la Rivoluzione, avremo la sovranità nella patria di (Simón) Bolívar e Chávez”.

Per l’onore della nostra terra e per il sangue dei nostri liberatori, non accetteremo mai più la presenza militare dell’imperialismo. Viva il Venezuela bolivariano, libero e indipendente”, ha sottolineato.

La decisione del cosiddetto Comandante Supremo ha comportato la sospensione dell’invio di ufficiali venezuelani a studiare nelle scuole militari statunitensi e il rifiuto di permettere a delegazioni militari statunitensi di recarsi a Caracas per tenere corsi di perfezionamento e aggiornamento professionale.

Chávez ha denunciato nel suo programma Aló Presidente numero 220, il 24 aprile 2005, nello Stato di Lara, che i servizi segreti venezuelani avevano rilevato che alcuni ufficiali statunitensi stavano conducendo una campagna negativa contro il Venezuela.

Fonte: Prensa Latina

Traduzione: italiacuba.

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