Posada ha terminato i suoi giorni tranquillo, a Miami, senza fastidi da parte delle autorità nordamericane, senza essere processato o sanzionato per i suoi molteplici crimini, atrocità che ha sempre commesso con assoluta impunità, tra le quali l’esplosione di un aereo civile in volo.
Il 23 maggio del 2018, all’alba, terminò d’esistere nel Memorial Regional Hospital, Hollywood, Florida, USA, chi è stato considerato uno dei maestri del terrorismo contro il suo paese d’origine, Cuba: l’ agente della CIA, assassino confesso e convinto controrivoluzionario, Luis Clemente Faustino Posada Carriles.
È morto senza fastidi da parte delle autorità nordamericane, senza essere processato o sanzionato per i suoi molteplici crimini, atrocità che ha sempre commesso con assoluta impunità, tra le quali l’esplosione di un aereo civile in volo, che costò la vita alle 73 persone che erano a bordo, una delle azioni più brutali commesse nell’emisfero occidentale
La politica degli USA per tentare di far crollare la Rivoluzione si è basata sempre nella strategia di provocare una crisi di prim’ordine o uno stato shock tra la popolazione con l’uso del terrore in tutta la sua estensione.
Negli USA si formò una delle reti terroriste più grandi e pericolose del mondo.
Infiniti danni materiali sono un risultato di questa guerra che ha provocato in sei decenni 3 478 vittime uccise e 2099 invalidi.
Addestrato nella Scuola de las Américas, a Fort Benning, in Georgia, Posada Carriles aveva ricevuto addestramento in esplosivi, in interrogatori e uccisioni negli anni ’60 , e poi aveva militato nelle più violente organizzazioni contro rivoluzionarie create negli USA.
Con gli pseudonimi di Ramón Medina, Ignacio Medina, Juan José Rivas, Julio César Dumas, Bambi e Franco Rodríguez Mena, percorse buona parte del continente come efficiente «operativo» della CIA.
Como funzionario di polizia in Venezuela, nell’estinta Direzione dei Servizi d’Intelligenza e Prevenzione, diresse torture e assassinii in questo paese.
Quando si rivela lo scandalo Iran-Contras, si fa visibile la presenza di Posada in El Salvador.
Agli ordini del suo amico Félix Rodríguez, collega della CIA, tutti e due si dedicavano allora al rifornimento di armi alla contro rivoluzione nicaraguense.
Nel suo esteso curriculum criminale spicca la sua partecipazione all’assassinio di Orlando Letelier, cancelliere cileno durante il governo di Salvador Allende.
Il 16 novembre del 2000, durante una manifestazione di solidarietà con Cuba, un gruppo di terroristi diretti da Posada Carriles tentò di far saltare il Paraninfo dell’Università di Panama, con l’obiettivo d’uccidere Fidel Castro, durante il Vertice Ispanoamericana realizzato in questo paese.
È stato anche il responsabile dell’organizzazione di una serie di attentati con bombe contro alberghi de L’Avana nel 1997
Posada ha finito i suoi giorni tranquillo a Miami, così come ha fatto il suo complice nel crimine, Orlando Bosh, dedicato «alla pittura» e «alla vendita dei suoi quadri», carico di odio e di frustrazioni, in attesa del bramato giorno della vendetta, quando spasimava di «far pagare i suoi conti» alla Rivoluzione.
Ha sempre trovato rifugio coni suoi correligionari, sotto il manto del governo che, ipocritamente, include l’Isola grande delle Antille in una la lista unilaterale di paesi patrocinatori del terrorismo.
Le sue vittime reclamano ancora giustizia!