MICHAEL S. CLEMENS
Un “intoccabile” a Miami
JEAN-GUY ALLARD - speciale per Granma Internacional - 17 gennaio 2005
La stampa di Miami non si stanca di elogiarlo e costruirgli una fama di super specialista contro il terrorismo e la corruzione; il The Miami Herald e il Nuevo Herald hanno segnalato le sue gesta con un candore non abituale da parte di mezzi di stampa che si distinguono per l’ingenuità.
Si parla di Clemens, che è il nuovo direttore del FBI nel Sud della Florida, colui che ha chiuso il caso – con la sua truppa – di Gloria Alba e Maria Peñalver, due dei giurati nel processo a Salvador Magluta e Augusto Guillermo “Willy” Falcón, che avevano accettato denaro per assolvere due famosi capi del traffico di narcotici a Miami.
Clemens aveva chiuso anche il primo capitolo del caso dei 13 agenti della polizia di Miami che tra il 1995 e il 1996 avevano preso la funesta abitudine di ammazzare presunti sospetti, preferibilmente negri, per poi porre armi a lato del cadavere per far credere che il morto era armato e giustificare così l’esecuzione.
Nato in Pennsylvania da una famiglia con otto figli, Clemens, che ha 47 anni è entrato nel FBI nel settembre del 1983 come ragioniere ad Alexandra, in Virginia, ma dopo 9 anni, a 35 anni, fu chiamato nel comando generale per occupare il posto di supervisore della corruzione pubblica per il sud – est. Poi è diventato il capo anticorruzione del paese intero, nel 1999.
Quando ha avuto questo posto di Special Agent in Charge - SAC- dal burò strategico di Miami, il quinto per importanza del paese, lui occupava un ruolo simile a Baltimora.
A MIAMI, L’INCORRUTTIBILE HA TELA DA TAGLIARE...
A Miami, “l’intoccabile Clemens” - giocando con il titolo di una serie TV degli USA - sì che ha tela da tagliare... e senza uscire dal suo ufficio!
Lui è andato a sostituire Jonathan Salomon di New York, che ha abbandonato a sorpresa il suo posto solo dopo alcuni mesi. Salomon aveva sostituito nel dicembre del 2003 Hectór Pesquera, uno dei SAC più disgraziatamente eccezionali che mai Miami aveva avuto il privilegio di mantenere nella polizia di Edgar J. Hoover.
Pesquera era eccezionale per i suoi vincoli – come mai era successo prima – con la mafia cubano americana di Miami, al punto di ignorare per mesi la presenza in Florida di 14 dei 19 terroristi di Al Qaeda che stavano preparando quello che successe l’11 settembre. Pesquera preferiva perseguitare i 5 Cubani che si erano infiltrati nelle organizzazioni dei terroristi estremisti cubano americani.
I Cinque cubani lottavano contro le organizzazioni come quella del pediatra assassino, Orlando Bosch Avila e il suo Partito Protagonista del Popolo (6850 Coral Way, suite 308), quella di Rodolfo Frómeta, capo dei Commandos F-4 (1412 W. Flagler Street, ufficio A, secondo piano), e di Ernesto Díaz Rodríguez, capo di Alpha 66 (1714 W. Flagler Street), che regolarmente si vantano dei propri crimini e lanciano appelli per la diffusione del terrore dai canali della TV locale.
È stato Pesquera che è giunto a tergiversare il processo dei terroristi membri della FNCA, quelli dello yacht La Esperanza arrestati a Puerto Rico, armati con fucili, sino ad ottenere la loro assoluzione. Egli poi festeggiò con costoro che furono però identificati dallo stesso FBI come elementi estremisti e pericolosi.
Pesquera festeggiò anche la condanna dei Cinque in una festa organizzata da noti terroristi tra quali i suoi soci Horacio García e José Basulto, tutti e due con precedenti di azioni di violenza contro Cuba.
Pesquera, al di fuori di tutte le convenzioni umanitarie e delle stesse regole del sistema carcerario, mantenne per 7 mesi i Cinque Cubani isolati in celle di castigo, prima di organizzare dopo la loro condanna a pene deliranti, la loro reclusione in cinque prigioni del paese a migliaia di Km. l’una dall’altra.
Pesquera è l’uomo delle investigazioni contraffatte sull’Anthrax nel caso vergognoso della spia Faget, che non fu mai una spia, l’uomo delle visite sospette nel campo di concentrazione di Guantanamo e altre gioie che illustrano per sempre la poco gloriosa storia del FBI della Florida.
"...E DAVID BUCKER, SIR?..."
Se il processo a Sal Magluta e Willy Falcon giustifò una profonda investigazione, quello dei Cinque orchestrato da Pesquera, per uno specialista del terrorismo e della corruzione come Clemens dovrebbe essere quello che un topolino è per un gatto...
Il processo dei Cinque somiglia in modo esecrabile a quello di due famosi capi; il sospetto sul comportamento di David Becker, presidente della giuria nel processo manipolato fatto ai Cinque è evidente.
La giuria dopo aver ascoltato 92 testimoni per sette mesi – un vero record – in un giorno solo decise l’accusa di spionaggio con l’imposizione di pene a doppio ergastolo!
Nè Bucker o altri membri della giuria hanno mai fatto una domanda Non è stato letto un solo paragrafo della gigantesca trascrizione delle testimonianze e non sono state esaminate le prove!
Quando la giudice mandò le istruzioni il 4 giugno del 2001 Becker ebbe la impudicizia di affermare che il venerdì 8 di giugno alle 16.30 il verdetto sarebbe stato pronunciato! Una cosa mai vista prima, ma avvenne davvero così!
E ancora non si era toccato il fondo! Il primo giorno del pronunciamento delle sentenze lo stesso Bucker si esibiva nella sala del tribunale seduto accanto al noto terrorista José Basulto e ad altri noti personaggi vincolati alla mafia cubano americana.
E CHE DIRE DEL CASO DI JOSE GUEVARA?
Inoltre Pesquera ha lasciato a Clemens il caso dei misteriosi negoziati con il governo del Perù per consegnare Vladimiro Montesinos, sequestrato in Venezuela da ex poliziotti e per il quale esisteva una taglia di un milione di dollari.
Il suo complice in quegli strani negoziati che non vennero mai comunicati al governo del Venezuela fu José Guevara, ex poliziotto dei servizi segreti del Venezuela che venne prima arrestato dal FBI e poi gratificato come testimone sotto la protezione di Pesquera e con il diritto di restare negli Stati Uniti.
Guevara, che ora vive a Miami, è riapparso tra i principali sospettati dell’assassinio a Caracas del giudice Danilo Anderson. In un’intervista data al Nuevo Herald, Clemens ha affermato con apparente convinzione che combattere il terrorismo è la sua massima priorità. Sarebbe un cambiamento davvero drammatico per il Burò del FBI della Florida che ora dirige!
Va ricordato che Judy Orihuela, portavoce del suo ufficio, interrogata nell’aprile del 2003 dal Sun Sentinel, aveva dichiarato che per il Burò del FBI i terroristi a Miami non erano certo una priorità!
Questo piega lo scandaloso arrivo, il 26 agosto del 2004 nell’aeroporto di Oppa-Locka, di Pedro Remón, Guillermo Novo e Gaspar Jiménez, tre dei più pericolosi terroristi del continente.
In un’intervista recente rilasciata al Miami Herald, Clemens ha sottolineato che nella sua lotta contro il terrore i porti e gli aeroporti di Miami sono un’assoluta priorità perché sono anche un possibile bersaglio o una base di operazioni per i terroristi, ha affermato.
Ma ora l’ex marine Clemens ha un serio problema!
A Héctor Pesquera ora hanno offerto 175.000 dollari l’anno come capo della sicurezza dei sistemi dei porti e aeroporti della regione, che non sono solo un bersaglio per i terroristi, ma anche un noto terreno di gioco per gli ufficiali e i negozianti corrotti, come è apparso in molti scandali!
Non si può certo dubitare che per “l’intoccabile Clemens” a Miami c’è tanta tela da tagliare!