L'Avana 19/11/2005
Fidel Castro rilancia la battaglia
delle idee contro "i nuovi ricchi''
Un'offensiva contro i "nuovi ricchi", cioè contro coloro che, negli ultimi
L'Avana 18/11/2005
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anni, si sono arricchiti con metodi che nulla hanno a che spartire con l'ortodossia socialista: è questo l'annuncio fatto da Fidel Castro, nel corso di un lungo discorso (quasi sei ore) all'Università dell'Avana.
Il presidente ha svolto una vera e propria requisitoria - oltre che contro i
nemici esterni, Stati Uniti in testa - nei confronti di coloro che, a Cuba,
accrescono i loro guadagni "giocando" nelle vaste zone d'ombra loro concesse dal
sistema e, in questo modo, rendendo più povere le casse di uno stato alle prese
quotidianamente con una gravissima crisi economica, conseguenza soprattutto
dell'embargo.
Per Castro la Cuba di oggi è un paese che ha dimenticato le basi della
rivoluzione, facendo invece prosperare una serie di attività illecite che, ha
detto, non sembrano avere limite. A Cuba si ruba ovunque, ha tuonato rivolto
agli studenti e ai suoi collaboratori: dagli alberghi, ai porti, ai magazzini
delle merci acquistabili solo con moneta straniera. "Quanti modi di rubare
esistono nel paese?" si è chiesto provocatoriamente il Lider Maximo.
È il caos, ha gridato Castro, che ha annunciato una guerra durissima "ai vizi,
agli sbandamenti, al furto". Una guerra in cui non si darà "tregua a nessuno",
ha assicurato Castro, sottolineando il "grande errore" di coloro che hanno
creduto che con "metodi capitalisti" si può "costruire il socialismo". Il
compito di vegliare sul "nuovo corso" non potrà avere come "guardiano" che la
rivoluzione, cui spetterà "stabilire i controlli che saranno necessari".
Castro, peraltro, ha annunciato per la prima volta la fine prossima della "libreta",
la tessera grazie alla quale i cubani possono acquistare a prezzi politici i
generi di prima necessità. La "libreta" è stata istituita nel 1962 e, per la
maggioranza dei cubani - il cui salario medio è pari all'equivalente di 15
dollari al mese -, è il solo modo per potere sopravvivere. I cubani ora pensano
che una delle prossime mosse (Castro non l'ha smentita) possa essere la
rivalutazione del peso.
Nessuna impunità
per i corrotti
16/7 - Sono state scoperte 16.000 violazioni della legalità in entità cubane negli ultimi tre anni 1740 controlli fiscali effettuati dalla Procura Generale della Repubblica, hanno permesso di scoprire circa 16.000 violazioni economiche ed altre manifestazioni di corruzione.
Una delle tendenze scoperte durante i controlli è la violazione dell’oggetto sociale approvato per le entità, cioè quando l’impresa la cui finalità è produrre e prestare determinati beni o servizi realizza attività per le quali non ha avuto facoltà.
Un’altra è l’incremento e il vincolo tra entità statali e altre private, con l’obiettivo di legittimare operazioni commerciali illecite, per cui vengono infranti i meccanismi economici e legali stabiliti, permettendo a persone senza scrupoli di incrementare il proprio patrimonio per vie proibite.
Sono state localizzate rapidamente violazioni ai bilanci approvati, utilizzazioni del sistema bancario cubano per effettuare transazioni commerciali non autorizzate e l’impiego di crediti bancari per fini diversi da quelli previsti e i prestiti di conti bancari tra imprese, con la finalità di ottenere vantaggi legittimi.
Queste illegalità sono state scoperte grazie alle verifiche fiscali che secondo la direttrice ai controlli della Procura Generale della Repubblica, la Master Caridad Sabó Herrera, costituiscono uno strumento per localizzare e affrontare qualsiasi manifestazione di corruzione e in particolare in quelle entità dove esiste disordine economico e dove i dirigenti gerarchici non compiono il loro ruolo come dovrebbero.
Il Decreto Legge 236, del 7 ottobre del 2004, obbliga all’adozione di misure severe, in accordo con la gravità delle violazioni e inoltre si dispone di altre misure contro i funzionari che non applicano queste misure.
"Si tratta, ha detto la giudice, di imporre un maggior controllo e di garantire che le infrazioni che succedono nei nostri organismi statali ricevano una risposta adeguata... non sempre però i funzionari incaricati rispondono come dovrebbero.
I delitti più comuni sono la malversazione, l’appropriazione indebita, l’uso indebito delle risorse materiali e finanziarie e l’indifferenza di fronte allo sciupio dei beni dello stato.
Le verifiche sono state comunicate a tutti i lavoratori e queste riunioni - ha assicurato la giudice – si trasformano in processi indispensabili per far sì che si compiano gli obiettivi e per esigere dalle amministrazioni il ristabilimento della legalità, con l’eliminazione delle cause che hanno provocato le violazioni.
Il lavoro preventivo svolge un ruolo
molto importante per affrontare la corruzione ed è necessario il lavoro di ogni
persona per esigere dai dirigenti e dai funzionari che vigilino sull’uso
corretto delle risorse che lo Stato ha posto nelle loro mani, per il compimento
delle loro funzioni".