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Bloccano gli alimenti... e le pentole!!!
8 ottobre 2005 -Pascual Serrano-da Rebelión
Questa primavera nei mezzi di comunicazione fu commentata la decisione del governo cubano di distribuire pentole a pressione e pentole elettriche per il riso tra la popolazione. Da settori anticastristi del primo mondo si cercò di ridicolizzare la misura, alcuni perfino insistevano nell’affermare che fino ad allora tali oggetti erano proibiti a Cuba; proibizione che ora è solo nei piani degli Stati Uniti. È ciò che è successo con tre imprese messicane che non hanno potuto vendere la materia prima necessaria affinché Cuba fabbricasse i tre milioni di pentole previste.Si tratta della ditta VAFE S. A. DE C.V. che non ha potuto esportare il prodotto Fenolo che si impiega nella fabbricazione. Questa impresa, dopo avere iniziato la sua offerta nel 2005, si vide obbligata a sospenderla, poiché il materiale era di provenienza nordamericana. Si é deciso allora di cambiare la tecnologia utilizzando il Polipropilene. Si sollecitò la ditta INDELPRO S. A. ad un'offerta per questo materiale. Si ricevette una proposta ma posteriormente fu cancellata conoscendo che il destinatario era Cuba. Ininterrottamente si procedette a firmare contratti per l'acquisto di 185.000 unità della marca EKCO. Si realizzò il bonifico del denaro attraverso MOTOINSA presso la banca messicano BANAMEX, filiale della Banca nordamericana "CITYBANK". L'operazione fallì a causa delle pressioni delle autorità nordamericane. Sembra che uno dei temi di politica di Stato del governo nordamericano, tanto quanto la guerra dell'Iraq o la ricostruzione di New Orleans, è ostacolare ad ogni costo che Fidel Castro possa distribuire pentole alle famiglie cubane. Se sembrava assurdo ad editorialisti di destra e politici occidentali che un governo distribuisca questo accessorio per le cucine dei suoi cittadini molto più assurdo dovrebbe sembrar loro i tentativi nordamericani di proibire l'esportazione verso Cuba delle famose pentole da paesi terzi.
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