Uno sforzo effettivo per affrontare il
problema delle abitazioni a Cuba
“Potrà contare sulla partecipazione del popolo”, ha annunciato Alarcón nella presentazione ufficiale della campagna dell’ONU su città e dintorni
J. Oramas
1/7 - “Nel nostro paese, uno dei problemi principali è quello relativo alla costruzione di nuove abitazioni ed alla riparazione e riabilitazione delle attuali”, ha dichiarato Ricardo Alarcón, presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, chiudendo la presentazione ufficiale della campagna nazionale Migliorando la gestione delle nostre città e i paraggi delle nostre abitazioni, svoltosi nella Città de L’Avana.
Ha annunciato che si stanno creando le condizioni affinché lo sforzo effettivo per affrontarlo divenga una delle grandi priorità nazionali. “Sforzo”, ha aggiunto, “che può contare sulla più attiva e dinamica partecipazione del popolo”.
Ha definito una coincidenza molto gradita il lancio della campagna patrocinata dall’ONU “mentre noi cubani stiamo collocando questo tema nel posto che gli corrisponde”.
Ha ricordato che la casa è uno dei problemi più gravi che affronta l’umanità nel suo complesso.
Nella riunione, Farouk Tebbal di ONU-Habitat, ha letto un messaggio della direttrice esecutiva del Programma delle Nazioni Unite per gli Insediamenti Umani, Anna K. Tibaijuka, nel quale mette in risalto l’opera di Cuba sul tema della casa e la volontà del Governo di risolvere i problemi in questo settore.
Nella località di Las Guásimas, a L’Avana, è stata effettuata la presentazione popolare della campagna nazionale, che si realizza con il patrocinio del Programma delle Nazioni Unite per gli Insediamenti Umani. Comprende le città di Bayamo, Holguín, Cienfuegos e Santa Clara.
Queste iniziative si svolgono in India, Filippine, Burkina Faso, Marocco, Nigeria, Brasile, Giamaica e adesso a Cuba.
E’ stata anche messa in risalto la politica coerente portata avanti da Cuba nello sviluppo rurale e urbano. Per quanto riguarda l’habitat, le campagne di sicurezza nella gestione dell’abitazione e la governabilità urbana sono processi condivisi. “Non andiamo in nessun luogo, nessuna città o nessun paese dove non esista il fermo impegno di lavorare in associazione dalla base, con gli abitanti e tutte le istanze del Governo. E qui a Cuba abbiamo tutto ciò”, ha assicurato Catalina Hinchey Trujillo, funzionaria dell’Ufficio Regionale dell’Habitat per l’America Latina e i Caraibi. Ha aggiunto che altri paesi di questa regione possono apprendere dall’esperienza di Cuba e lanciare le loro campagne.
Spiegando la ragione di questo piano d’azione, Rafael Gomila dell’INV, ha manifestato che uno dei principali Obiettivi del Millennio è quello di migliorare le condizioni di vita di almeno cento milioni di abitanti dei tuguri, per l’anno 2020. Ha avvertito che la situazione globale della casa nel mondo, lungi dal migliorare, si è andata aggravando e pertanto il programma dell’ONU per gli Insediamenti Umani definisce il problema come una situazione di disastro.
“Si valuta che attualmente ci siano un miliardo di abitanti nei tuguri e in America Latina e nei Caraibi la cifra supera i 130 milioni. La cosa più grave è che il problema cresce anno per anno”, ha aggiunto.
Ha reso noto che la povertà urbana nella regione raggiunge già il 40% della popolazione ed è associata alla disuguaglianza delle entrate, perchè l’America Latina è la parte del mondo dove esiste maggior concentrazione di entrate nelle mani di meno persone. Ha sottolineato che il quadro della situazione urbana è sommamente deteriorato per quanto riguarda le condizioni di vita e della casa, così come per la carenza di infrastrutture e servizi educativi e sanitari, tra l’altro.
“Questa è la ragione delle campagne per migliorare la governabilità urbana e contro sfratti e sgomberi, che sono all’ordine del giorno in molti paesi del mondo”, ha detto.
Riferendosi a Cuba ha indicato che nell’Isola esistono problemi con la casa a causa del deficit abitazionale e la necessità di riparazioni per migliaia di case ed edifici. Ma non esiste la situazione che affligge altri paesi, perchè nel 1959 venne abolito lo sfratto, c’è sicurezza nel possesso della casa e lo Stato lavora per realizzare il principio costituzionale secondo il quale ogni famiglia deve avere una casa decorosa.
Ha assicurato che l’inizio della campagna cerca di mobilitare tutte le energie per avanzare nel miglioramento dei quartieri ed elevare il ruolo dei piani generali di ordinamento urbano.
Si è anche affermato che la casa è uno dei settori più pregiudicati per il blocco economico che, da più di 40 anni, gli Stati Uniti stanno applicando contro Cuba.
Si è anche dato a conoscere che l’87% della popolazione cubana è proprietaria della casa dove vive e l’altro 13% è in affitto o usufrutto. Una parte minore si distingue per la sua informalità urbana, vale a dire gli insediamenti al margine delle regole stabilite in quanto all’urbanizzazione con i servizi idraulici e sanitari richiesti.
L’ONU ha concesso un riconoscimento speciale alla cubana Pastorita Núñez, che riceverà il Premio Mondiale dell’Habitat per il suo lavoro a favore della casa popolare, sviluppato nella nazione caraibica durante i primi anni del processo rivoluzionario. Nuñez diresse l’Istituto Nazionale per il Risparmio e l’Abitazione (INAV), creato il 17 febbraio 1959, come una delle entità sorte i primi mesi del trionfo della Rivoluzione cubana a favore del benessere del popolo.