Cuba è preparata per la rapida individuazione
e controllo dell’influenza aviaria
R. PAGÉS - 13 novembre 2005
La dottoressa Lidia Tablada, direttrice del Centro Nazionale di Sanità dell’Allevamento ha affermato, durante le sessioni della Convenzione sulla Produzione Animale, conclusasi venerdì nel Palazzo delle Convenzioni, che “Cuba dispone di un programma di individuazione rapida e controllo dell’influenza aviaria sia per quanto riguarda la sfera veterinaria che la salute umana, in accordo con i recenti orientamenti dati a Ginevra dagli organismi internazionali”.
La dottoressa Tablada ha spiegato che la miglior maniera di evitare la pandemia umana è quella di mitigare la diffusione della malattia tra gli animali e Cuba dispone dei più moderni mezzi per individuare nel minor tempo possibile l’entrata di questo virus, mediante il sistema di vigilanza epizootiologica organizzato dall’Istituto di Medicina Veterinaria. La professionista ha aggiunto che a questo lavoro hanno partecipato, com’è logico, gli specialisti dell’Istituto di Indagini Avicole.
Più di 150 milioni di uccelli sono stati sacrificati negli ultimi due anni in diverse regioni del mondo, a causa di questa pandemia. Il virus letale ha causato anche la morte di più di 60 persone che sono state a diretto contatto con gli animali ammalati.
Il programma cubano è stato discusso nel Ministero della Salute Pubblica e in quello dell’Agricoltura ed è in perfetta sintonia con quanto determinato dagli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale, dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Agricoltura e l’Alimentazione (FAO) e dai rappresentanti di paesi membri dell’OMS.
Il letale virus H5N1, prima di essere endemico in Asia, è stato individuato in Europa e, secondo gli esperti, più si diffonde tra gli uccelli e più aumenta il rischio per l’essere umano.
Le autorità mondiali hanno chiarito che finora il H5N1continua ad essere una malattia animale e, nonostante il letale ceppo possa potenzialmente provocare una pandemia, l’approccio attuale dev’essere quello di controllare il virus tra gli animali.