Vengono denunciate nella CDH le
restrizioni ai residenti cubani negli USA
Ginevra, 31 marzo 2005
Prensa Latina ha reso noto che vari gruppi cubano-americani hanno denunciato giovedì nella Commissione sui Diritti Umani (CDH la sigla in spagnolo) le misure adottate dal presidente Bush per diminuire i contatti coi loro familiari nell’Isola, misure definite criminali.
Delvis Fernández Levy, presidente della Fondazione dell’Alleanza Cubano-Americana per l’Educazione, è intervenuto nella riunione di giovedì, dove è stato dibattuto il tema 10 relativo ai diritti economici, sociali e culturali. ù
Ha puntualizzato che queste disposizioni della Casa Bianca, entrate in vigore nel luglio dell’anno scorso, contravvengono la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ed altre convenzioni adottate dalle Nazioni Unite.
Ha rivolto un appello alla CDH perché prenda in considerazione "queste violazioni alle libertà ed ai diritti umani fondamentali" e "faccia pressione sull’Amministrazione USA affinché ponga fine alle sofferenze provocate da queste politiche".
Fernández Levy ha detto a Prensa Latina che è la prima volta che dei cittadini cubano-americani concorrono a questo forum dell’ONU per protestare contro "le crudeli disposizioni anticubane" del Governo nordamericano.
Si tratta di un avvenimento storico.
"Sono presenti a Ginevra rappresentanti di almeno quattro gruppi della California, di Orlando e Miami. E’ arrivato il momento che un maggior numero di persone scenda in strada e renda di massa questa denuncia", ha affermato.
Ha commentato che il prossimo 27 aprile si svolgerà una grande manifestazione a Washington, alla quale parteciperanno cubano-americani ed altri cittadini statunitensi con legami culturali, di amicizia e di altro tipo con Cuba. "Ci faremo sentire", ha concluso.
Varie Organizzazioni Non Governative hanno denunciato giovedì a Ginevra che l’occupazione straniera dell’Iraq è la principale causa della violazione dei diritti di questo popolo arabo.
L’Internazionale per lo Sviluppo Educativo ha affermato di fronte alla CDH che la distruzione della città di Fallujah costituisce uno dei tanti argomenti per considerare le truppe statunitensi nella nazione araba come forze repressive.
Al riguardo, ha proposto alla CDH l’adozione di una risoluzione che si pronunci contro le guerre future e disponga il risarcimento delle vittime.
Il delegato del Congresso Mondiale Musulmano ha difeso il diritto all’autodeterminazione dei popoli sotto il controllo di potenze straniere.
L’idea è stata fatta propria anche dal Consiglio
Mondiale per la Pace, mentre l’Associazione Internazionale contro la Tortura ha
sollevato di nuovo nella sede ginevrina il tema delle vessazioni commesse dai
militari statunitensi nelle carceri irachene.