Fallita la missione contro Cuba
dell'ambasciatore ceco nella CDH
ORLANDO ORAMAS LEÓN Ginevra, 4 aprile 2005, PL
L'ambasciatore ceco a Washington, Martin Palous è andato a Ginevra per sostenere l'annunciata proposta degli Stati Uniti contro Cuba, ma ha avuto solamente davanti a sé una sala quasi vuota e alcune domande fastidiose che ha cercato di evadere.
L'incontro convocato dal diplomatico ceco ha visto la presenza di una ventina di persone solamente: la sala XX, che si trova a lato del salone generale dove si svolge il 61º periodo di sessioni della CDH era quasi vuota.
Anche se era stato detto che l'invito era esente di interessi ideologici o politici, i relatori, tra i quali il funzionario del governo di Praga, non hanno tralasciato nulla nella condanna al sistema politico dell'Isola.
Tra i presenti c'era anche Frank Calzón, un cittadino statunitense di origine cubana che l'Avana ha accusato per i suoi vincoli con la CIA e per aver ricevuto i fondi del governo degli USA per le sue azioni contro Cuba.
Palous ha ricordato che nel 1999, quando lui era il capo della missione ceca presso la CDH aveva presentato un progetto di risoluzione sostenuto da Washington per segnalare Cuba in questo foro.
Il funzionario a dispetto delle relazioni diplomatiche tra l'Avana e Praga, nell'occasione telefonò ad alcuni dei leaders della detta dissidenza nell'isola, che lessero dei testi accordati precedentemente, distribuiti a Ginevra in inglese.
I detti dissidenti contattati sostennero il proposito degli Stati Uniti per condannare il proprio paese nella Commissione.
Anche l'ambasciatore ceco a Washington ha espresso forti critiche al governo cubano e ha detto che era molto difficile per la sua posizione ufficiale riferirsi alle restrizioni della Casa Bianca dei viaggi familiari che impediscono il contatto tra i cubani che vivono ai due lati dello stretto della Florida.
Un delegato di una ONG iscritta a Ginevra ha indicato al ceco la stranezza del suo interesse per Cuba ed ha denunciato l'invito ginevrino come "uno show preparato con fattura nordamericana!"
Nessuno degli oratori ha voluto rispondere alla domanda di Prensa Latina sulle implicazioni che ha avuto per Cuba la politica ostile di Washington, includendo il blocco e l'impunità regalata ai gruppi di terroristi che attuano dal territorio degli USA contro l'Isola.
Tra gli obiettivi propugnati dal funzionario ceco e la denominata organizzazione People in Need, c'è il blocco imposto a Cuba nell'area del turismo, che è la fonte principale di entrate dell'economia di Cuba.
Questo gruppo è uno di quelli che si beneficiano ricevendo parte di quei 60 milioni di dollari approvati dall'amministrazione di Bush, per finanziare le attività contro il governo cubano sia sul fronte interno che in incontri come questo di Ginevra.
People in Need, stando al suo rappresentante, "apporta denaro e aiuti nel territorio cubano per fomentare la dissidenza".
Una comunicazione distribuita dalla delegazione di Cuba ha accusato questa organizzazione di servire gli interessi dei servizi segreti statunitensi nell'Europa Centrale e le attuali autorità della Repubblica Ceca di agire come punta di lancia di Washington nell'Unione Europea.
Durante la riunione è stato trasmesso un video dell'ex presidente Vaclac Havel che appare camuffato da recluso, con uniforme e berretto a righe. Il suo messaggio è stato seguito da alcuni presenti con un placido sonnellino!
L'intervento della missione ceca a Ginevra si somma alle pressioni della delegazione nordamericana per cercare di imporre di nuovo il progetto, ripetuto, di risoluzione contro Cuba.
I rappresentanti statunitensi hanno convocato - a porte chiuse
stavolta - i governi che potrebbero aver interesse a patrocinare la loro
proposta e per questo hanno chiesto al servizio di sicurezza della ONU d'
impedire alla stampa di avvicinarsi alla sala XIX...