L’educazione dei bambini sordi

è un diritto inalienabile

· Ha affermato Len Mitchell, membro del Consiglio della Federazione Mondiale dei Non Udenti,

nell’VIII Congresso Latinoamericano dell’Educazione Bilingue

S.Barthelemy 15 nov.'05

 

L’8º Congresso Latinoamericano dell’Educazione Bilingue per sordi ha iniziato martedì le sue sessioni nel Palazzo delle Convenzioni dell’Avana, con la partecipazione di più di 200 delegati provenienti da 17 paesi, che si scambieranno opinioni per quattro giorni sullo stato attuale e le prospettive di sviluppo dell’istruzione della comunità dei non udenti del nostro continente.

 

Nella giornata inaugurale Len Mitchell, membro del Consiglio della Federazione Mondiale dei Non Udenti, ha letto un messaggio di saluto ai partecipanti inviato da Markuku Yokinen, presidente di quest’organizzazione, nel quale ribadisce la sua fiducia nel fatto che questo appuntamento contribuirà alla ricerca di nuove soluzioni per sviluppare e perfezionare il programma di studi dell’insegnamento bilingue.

 

Mitchell ha sottolineato che è dovere di tutti vegliare per l’adempimento del diritto inalienabile dei bambini sordi a ricevere educazione e insegnamento, “perché dall’effettività di questo diritto”, ha detto, “dipende la loro integrazione nella società, evitando che nel futuro diventino uomini e donne esclusi ed emarginati”.

 

Durante l’apertura dell’incontro Luis Ignacio Gómez, ministro dell’Educazione di Cuba, ha pronunciato un intervento speciale nel quale ha sottolineato che come parte della rivoluzione educativa che sta vivendo il paese, sono state inserite trasformazioni nel processo di insegnamento-apprendimento delle persone non udenti, che potenziano meglio la loro educazione, integrazione e riconoscimento sociali.

 

Tra le trasformazioni Gómez ha menzionato l’accettazione del linguaggio dei segni come prima lingua per i bambini sordi; la creazione di nuove e migliori condizioni per la continuità degli studi nei differenti livelli e tipi d’educazione, l’incremento delle opportunità educative al più alto livello con l’aiuto di interpreti, la preparazione di un numero maggiore di professori nel linguaggio dei segni e l’approvazione di un progetto di ricerca indirizzato alla costruzione di un modello cubano d’educazione bilingue per i sordi.

 

Il programma scolastico è lo stesso per i bambini cubani udenti e non udenti, l’unica differenza è che accedono allo studio tramite una lingua differente (il linguaggio dei segni). A loro si garantisce l’apprendimento di una lingua scritta come pratica sociale e strumento cognitivo, così come la conoscenza e il dominio di contenuti culturali che permettano loro di terminare gli studi ed integrarsi nella società.

 

Cuba dispone di 656 docenti e 30 insegnanti di sostegno negli asili per bambini, 16 scuole speciali e altre modalità d’attenzione, come insegnanti itineranti per scolari sordi con limitazioni fisiche in tutti i territori del paese.

 

Il Ministro dell’Educazione ha ricevuto un riconoscimento dei membri dell’Associazione Nazionale dei Non Udenti di Cuba (ANSOC) per l’appoggio offerto, la priorità che ha dato e l’amore con il quale gli insegnanti educano i bambini con difficoltà uditive.

 

Alla cerimonia inaugurale hanno partecipato anche Alejandro Marzo Pena, presidente dell’ANSOC e Yusimi Campos, direttrice nazionale della Sicurezza Sociale.