L'UNICEF elogia la

 

protezione infantile in Cuba

 


La priorità che lo Stato cubano dà all'attenzione e protezione dei bambini é stata elogiata dal Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia, nella sua Relazione sullo Stato Mondiale dei minorenni.


 16 dic. 2005 - PL -

 


Il documento riconosce che Cuba non ha infanti esclusi né di quelli denominati nel mondo come “invisibili”, nonostante sia ubicata geograficamente nella regione dell'America Latina e dei Caraibi, area con maggiore differenza tra ricchi e poveri.

Sotto il titolo “Stato Mondiale dell'Infanzia 2006: Esclusi ed invisibili”, si fa un'esaustiva analisi della situazione di povertà che soffrono milioni di infanti nel mondo.

Secondo la relazione sono bambini invisibili quelli che vivono senza protezione contro ogni tipo di atti premeditati di violenza, quelli che soffrono trattamenti brutali e sfruttamento in situazioni nascoste e perciò non vengono tenuti in conto nelle statistiche ufficiali.

In tale senso il rapporto segnala che tutti gli anni, il 55% delle nascite nel mondo, nei paesi in via di sviluppo, ad eccezione di Cina e Cuba, non si iscrivono, cioè più di 50 milioni di neonati cominciano la loro vita senza nessuna identità.

Per l'UNICEF tra le cause fondamentali dell'esclusione, che ostacolano la possibilità di offrire ai bambini i servizi basilari, emergono la povertà, la deficiente gestione dei governi nella cosa pubblica, i conflitti armati ed l’HIV/AIDS.

La relazione, divulgata a Londra, assicura che la situazione dell'infanzia nel mondo è peggiorata, perché centinaia di milioni di minorenni sono sfruttati, privati di educazione e salute o utilizzati come schiavi sessuali.

Inoltre dimostra che 171 milioni d'infanti — dei quali 73 milioni sono minori di dieci anni — lavorano in situazioni pericolose, tra cui con prodotti chimici e pesticidi nell'agricoltura, con macchinari pericolosi o in miniere.

In questo modo, indica il documento, sono esposti a gravi rischi di soffrire lesioni, malattie e perfino alla morte, mentre molti di loro non ricevono nessuna educazione.

Tra gli altri dati da brivido c’è il fatto che più di otto milioni di bambini sono sottomessi allo sfruttamento sessuale commerciale, sistematicamente esposti ad atti di violenza fisica e sessuale, ed in condizioni simili alla schiavitù per pagare un debito.

Anche se è ancora difficile, l'infanzia in America Latina è quella che più è migliorata negli ultimi anni rispetto al resto di altre regioni in via di sviluppo, riducendo la sua percentuale di orfani fino al 6,2%.

Nonostante ciò, rivela la relazione, la povertà estrema è causa e conseguenza dell'esclusione e l'invisibilità e colpisce 96 milioni di persone in America Latina e nei Caraibi, delle quali 41 milioni sono bambini e bambine minori di 12 anni e 15 milioni di adolescenti tra i 13 ed i 19 anni.

La presentazione dello “Stato Mondiale dell'Infanzia 2006: Esclusi ed Invisibili” dà inizio alla commemorazione dei 60 anni di esistenza dell’UNICEF, principale organizzazione mondiale che si occupa dell'infanzia. Questa istituzione ha uffici in 158 paesi dedicati ad aiutare i piccoli dalla loro prima infanzia fino all'adolescenza.