Niente fermerà questa Rivoluzione Socialista

decisa a raggiungere la vera eguaglianza



M.J.MAYORAL / O.PELÁEZ - 24 nov.'05

 

Il Presidente Fidel Castro, partecipando alla Tavola Rotonda Informativa di mercoledì che ha analizzato l’importanza delle nuove tariffe elettriche, degli aumenti salariali e dei pagamenti per la sicurezza e l’assistenza sociali, ha affermato che  “disponiamo di un arsenale di misure, di un milione di formule per avanzare verso una distribuzione veramente equa”.

 

Il Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri ha segnalato che questo è un momento decisivo per la Rivoluzione, per la storia del paese e che le misure appena annunciate hanno dovuto essere compresse in “un’unica pillola”.

 

“Il decreto legge”, ha detto, “è un decreto proclama: comprende questioni che non solo sono fondamentali nella vita nazionale, ma anche in un’ottica internazionale. Siamo forse il primo e unico paese al mondo che da qualche tempo mette pubblicamente in discussione i rischi che corre l’umanità a causa dello spreco di petrolio (risorsa naturale non rinnovabile le cui riserve sono in via di esaurimento) e dell’insostenibilità degli attuali modelli di consumo capitalistici, il cui cambiamento è irrimandabile”.

 

“Abbiamo dovuto”, ha assicurato, “prendere con rapidità queste decisioni, prima della fine dell’anno, perchè fanno parte di un programma complessivo della Rivoluzione, il cui avanzamento non può venire interrotto per nessun motivo”.

 

“Con queste misure”, ha precisato, “si fanno passi avanti anche nell’adozione di un sistema salariale coerente ed armonico, anche se sarà necessario perfezionare ulteriormente aspetti come l’erogazione di stimoli in divisa. Il loro contenuto rafforza il principio socialista di distribuzione ‘da ciascuno secondo le sue capacità ed a ciascuno secondo il suo lavoro’; non mette da parte nessuna delle misure adottate in precedenza e migliora le concezioni dello stimolo nelle imprese per quanto riguarda il Perfezionamento Imprenditoriale.

 

Fidel ha ricordato che, per quanto riguarda i salari, le pensioni e le prestazioni dell’Assistenza Sociale si erano già prodotti aumenti nei mesi scorsi ed era irrimandabile dare continuità a questo processo, che riguarda tutti i settori del paese dal punto di vista salariale”.

 

Ha opinato che “l’aumento delle tariffe elettriche costituisce una piccola parte della portata complessiva del testo, a volte inoffensiva a seconda di chi siano coloro che più consumano o di come le persone ottengano le risorse per pagare l’elettricità”.

 

Ha ponderato che “dobbiamo essere sufficientemente coraggiosi da aumentare questi prezzi, perchè perseguiamo il risparmio, vogliamo disincentivare chi spreca, come parte delle basi che devono sostenere i piani presenti e futuri della nazione. Se qualcuno è spaventato dalla misura non è a caso e ciò è deplorevole, perchè dovremmo vedere con soddisfazione gli sforzi della nazione per assicurare il suo sviluppo con più giustizia sociale”.

 

“Questa è una Rivoluzione Socialista che si propone il raggiungimento di un’eguaglianza reale, mai conosciuta finora negli ultimi 4.000-5.000 anni della relativamente breve storia dell’umanità”, ha ribadito.

 

MINACCE PER L’UMANITA’

 

Fidel ha considerato come uno dei problemi più gravi, seri e pericolosi del mondo di oggi il rapido esaurimento delle riserve petrolifere del pianeta ed il loro uso irrazionale. Ha ricordato che “per assicurarsi questa materia prima si sono combattute guerre, come quella scatenata contro l’Iraq e l’imperialismo lavorò molto a suo tempo per la disintegrazione dell’Unione Sovietica, con il proposito di impadronirsi dei suoi grandi giacimenti”.

 

Ha ponderato che “siamo nella fase superiore dell’imperialismo: l’impero globalizzato, non si limita a scatenare conflitti armati per estendere il suo dominio, ma mantiene anche 200-300 basi militari in tutto il mondo, compresa quella installata illegalmente a Guantánamo, dove vengono commessi atti orribili, selvagge torture, più brutali dei crimini compiuti qui da Machado e Batista ed in altre nazioni latinoamericane da dittatori come Pinochet e Somoza. Questo imperialismo, che si trova nella sua fase finale, vuole trasformare il suo potere in planetario; ci troviamo così di fronte a pericoli che ci riguardano tutti; dobbiamo essere realisti e vedere le cose per quello che sono”.

 

“Avvengono tragedie e perfino guerre per il petrolio e quando mi chiedo se l’umanità sarà capace di sopravvivere penso a questioni come questa, poiché si sono accumulate molte contraddizioni e rischi.

 

In questo stesso momento”, ha illustrato, “l’imperialismo vuole costringere l’Iran a bruciare tutto il suo gas ed il suo petrolio, cercando di impedirgli di usare l’energia nucleare per generare elettricità”.

 

“La Francia”, ha esemplificato, “ottiene quasi l’80% della sua energia elettrica a partire dal combustibile nucleare, in conseguenza della crisi petrolifera degli anni ’70, quando i prezzi dell’idrocarburo aumentarono in maniera vertiginosa fino ad arrivare a quasi 45 dollari al barile nel 1975 ed ai 50 di oggi”.

 

Ha rimarcato che “il mondo ha bisogno di un cambiamento radicale nella concezione della produzione elettrica, un cambiamento totale come quello che stiamo attuando a Cuba; ma non ci interessa convincere nessuno sulle trasformazioni iniziate; i fatti parleranno da soli”.

 

 

LE MENZOGNE DIFFUSE DALLA STAMPA STRANIERA

 

 

Le agenzie internazionali di notizie stanno ancora una volta travisando le misure adottate dal Governo cubano per migliorare le condizioni di vita della popolazione. Hanno nuovamente comparato gli aumenti salariali, delle pensioni e delle prestazioni dell’assistenza sociale con la loro presunta equivalenza in dollari statunitensi.

 

Il leader della Rivoluzione ha affermato che “è una gran menzogna dire che il salario di un cubano equivale a 10 dollari; è un’affermazione, quanto meno, capziosa, poiché disconosce che i cittadini di questo paese ricevono servizi sanitari ed educativi completamente gratuiti, gli alimenti di base, l’elettricità, le medicine... vengono venduti a prezzi altamente sovvenzionati dallo Stato. Sono modici anche i prezzi per visitare i musei, assistere agli spettacoli teatrali della più alta qualità ed alle competizioni sportive”.

 

Fidel ha avvertito che “siamo, inoltre, un paese libero, che in ogni sede” – all’ONU ed in qualsiasi altra tribuna internazionale – “difende i suoi principi con coerenza ed è capace di aiutare molti popoli, come non potrebbero farlo né l’impero né l’Europa nel suo complesso”.

 

“Solamente con l’Operazione Miracolo”, ha esemplificato, “verranno eseguiti quest’anno circa 200.000 interventi alla vista a pazienti latinoamericani, grazie all’allestimento di 24 centri oftalmologici dotati delle attrezzature più moderne”.

 

“Il cubano che riceve un dollaro di rimessa dall’estero”, ha comparato, “può comprare 150 kiloWatt/ora e se ne consuma 300 può pagarli con appena due dollari. Nel caso del gas liquefatto, con un solo dollaro si possono comprare tre bottiglioni”.

 

Ha commentato che “su Cuba si scrivono tutti i giorni menzogne completamente intenzionali, perchè si vuol dare l’idea che questo sia un paese miserabile, dove la gente guadagna appena 10 dollari. La nostra è una lotta per la liberazione dall’ingiustizia, dai saccheggi e dalle menzogne. Nessun altro paese del mondo è stato in grado di aumentare gli introiti reali dei suoi cittadini come lo abbiamo fatto qui in un solo anno.

 

“Inoltre, è impossibile apprezzare mediante il denaro il valore di vivere senza menzogne, con dignità, educazione, sicurezza..., con una mortalità infantile inferiore a sei ogni mille nati vivi ed una speranza che supera già i 72 anni di età”.

 

I MALI CHE DOBBIAMO COMBATTERE

 

Fidel ha riconosciuto che nel nostro paese ci sono tuttora persone che vogliono continuare a vivere senza lavorare, sulle spalle degli altri.

 

“Sappiamo bene”, ha detto, “che oggi esiste una nuova classe, generata dai fenomeni che ha attraversato la Rivoluzione, soprattutto negli anni del periodo speciale, quando il blocco yankee si fece più duro ed i rapporti economici con l’Unione Sovietica si azzerarono”.

 

Ha sottolineato che “non bisogna avere paura a parlare dei problemi. Non esiste una cultura economica nel nostro paese: la gente non sa da dove esce il denaro; non si capisce che un aumento del salario che non abbia una contropartita in beni e servizi non vale niente; ed è adesso che siamo nelle condizioni di farlo, con un peso rivalutato che mantiene il suo rapporto con il peso convertibile, anche se tuttora il dollaro conserva un potere d’acquisto elevato e intollerabile”.

 

“Una cultura economica”, ha riconosciuto, “manca anche a molti dei nostri quadri oltre che alla popolazione e ciò per le caratteristiche peculiari del processo rivoluzionario, che ha sviluppato soprattutto la cultura della ripartizione, del diritto a ricevere”.

 

“Questo paese”, ha detto, “è stato pieno di follie burocratiche e sprechi, per esempio negli anni in cui ricevevamo dall’URSS 14 milioni di tonnellate di petrolio all’anno. Esempi come questo aiutano a comprendere i complessi compiti che dovettero affrontare il Partito ed il Governo quando rimanemmo senza niente, all’inizio del periodo speciale, in un territorio dove il 95% delle case era elettrificato e bisognava mantenere i trasporti, gli ospedali, le scuole, le industrie, nonché procurare vestiti e scarpe alla gente”.

 

Fidel ha ribadito che “i problemi non li potremo risolvere soltanto con procuratori e giudici; le piaghe diffuse a livello di massa si combattono con masse di lavoratori onesti, senza macchia, come i Lavoratori Sociali, ai quali si unirà un’altra forza poderosa, quella degli studenti universitari”.

 

Ha affermato che “nessun’altra società nella storia è avanzata così rapidamente lungo la strada dell’eliminazione delle disuguaglianze sociali ed ha offerto giustizia, equità e migliori condizioni di vita per tutti i cittadini come lo ha fatto Cuba negli ultimi tempi”.

 

Il Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri ha opinato che “anche se siamo tuttora distanti dall’applicare in tutta la sua estensione il principio della distribuzione socialista, i nuovi aumenti salariali fanno parte degli sforzi per trasformarli nel principale stimolo materiale ricevuto da ogni persona per il suo apporto alla società”.

 

“Vedo una garanzia nei valori dei giovani, nell’universalizzazione delle conoscenze, nel capitale umano che abbiamo creato (senza dubbio la nostra maggior ricchezza) e per questo posso assicurare con assoluta certezza che questa battaglia contro gli sprechi, i furti, la deviazione di risorse ed altri vizi generalizzati l’abbiamo vinta in anticipo”, ha affermato.

 

Ha sentenziato che “sono le masse organizzate, le idee, il sostegno del popolo che ci danno fiducia nella vittoria e se abbiamo detto che la Rivoluzione è oggi invulnerabile sul piano militare e sta perseguendo il raggiungimento dell’invulnerabilità economica, dobbiamo assicurarci anche il conseguimento della sua invulnerabilità politica, garantendo che le nuove generazioni siano migliori di noi, più capaci di noi”.

 

Il Presidente ha detto metaforicamente che “abbiamo lavorato molto duro per scalare la cordigliera dell’Himalaya, senza riposare un solo minuto in tutti gli anni del periodo speciale, moltiplicando gli sforzi e adesso possiamo dire ai nostri compatrioti che non si preoccupino di niente, perchè tutti verranno beneficiati e solo una guerra (i cicloni non sarebbero sufficienti), ci potranno fermare”.

 

I GRADINI VERSO IL RISPARMIO

 

Fidel, dopo aver commentato che fu quasi un miracolo il fatto che il paese non cadde nella ‘Fossa di Bartlet’ dopo la scomparsa dell’URSS e del campo socialista quando cessò l’invio di materie prime, macchinari, di milioni di tonnellate di combustibile e altre risorse, ha reso noto che a partire del prossimo 15 dicembre la provincia di Pinar del Rio disporrà di un nuovo schema di generazione d’elettricità, che le permetterà di disporre autonomamente dell’energia se non potesse riceverla dal sistema nazionale e di assicurare, in caso di disastri o d’altre emergenze, il funzionamento dei principali centri, punti d’evacuazione e obiettivi strategici.

 

Potrà passare un forte uragano o scoppiare la termoelettrica Antonio Guiteras, ma non ci saranno black-out a Pinar del Rio.

 

Fidel ha affermato che “con l’utilizzo di attrezzature più efficienti, di nuove tecnologie, l’installazione in tutto il paese di un numero compreso tra 14 e 15 milioni di lampadine e l’adozione di altre misure, tra il dicembre del 2005 e  il dicembre del 2006 sarà possibile risparmiare a livello nazionale il 70% dell’energia  elettrica che attualmente consumiamo”.

 

Il presidente cubano ha fatto riferimento all’opera meritoria svolta dai lavoratori sociali nella lotta contro i furti di combustibile nelle stazioni di servizio. Infatti “adesso tutte stanno vendendo il doppio ed in non pochi casi più del doppio di quello che vendevano in pesos convertibili prima dell’intervento di questi giovani. Ciò significa che lì si rubava il doppio e più del doppio di quanto si vendeva in pesos convertibili”.

 

Come parte della lotta contro questo flagello, che provoca perdite milionarie all’economia, il leader della Rivoluzione ha assicurato che il prossimo 7 dicembre “commemoreremo l’anniversario della morte in combattimento di Antonio Maceo senza che rimanga nemmeno una di quelle stazioni di servizio ‘private’ nate dalla mancanza di controllo e dalla sottrazione del combustibile”.

 

Fidel ha sostenuto che il ‘laissez-faire’ avrà definitivamente fine, che grazie a questa voce il paese risparmierà tra 140 e 150 milioni di dollari in più e che tutte queste risorse continueranno a venire destinate al miglioramento della qualità della vita del popolo in tutti gli aspetti”.

 

Comparandoli agli sforzi di Cuba nel risparmio d’energia, il Presidente ha criticato i modelli irrazionali di consumo di petrolio negli USA.

 

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