Si terrà a luglio. "Riconoscimento dei nostri diritti"
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Gay e
lesbiche a congresso |
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Vladimir Luxuria tratto da Liberazione del 5 maggio 2005 |
Sull'applicazione dell'articolo 303 del codice penale che condannava come controrivoluzionaria la "pubblica manifestazione dell'omosessualità" non esistono dati precisi; Rosalba Carena, portavoce nazionale di "Pasolini", lo scorso 20 luglio in un incontro all'Ambasciata di Cuba a Roma, affermò che è stato chiarito «che a Cuba non esiste nessuna legge che discrimina i gay. In realtà il Codice Penale (consultabile all'indirizzo www. gacetaoficial. cu) all'art. 299 stabilisce punizioni severe per l'omosessualità quando esercitata con violenza e/o intimidazione, o quando la vittima sia persona privata della ragione ed incapace di resistere. Posizione riconfermata dall'art. 300, che punisce l'abuso lascivo di una persona del proprio o dell'altro sesso quando ricorre la circostanza prevista dal comma 1 dell'art. 298, che sancisce pesantemente i rapporti con i minori.» Io credo che non si possa minimizzare la discriminazione vera vissuta sulla pelle di tanti gay e lesbiche a Cuba, né è "propaganda contro Cuba" l'appello fatto dall'Arcigay sulle pagine tragiche della persecuzione antigay, su quella difesa del machismo che ha obbligato molti omosessuali (spesso denunciati dai vicini di casa) ad un addestramento militare durissimo e alla privazione della libertà, o di finire internati nelle Umaps, (Unidades Militares de Ayuda a la Produciòn).
Ma
quanti sanno che già dagli anni Ottanta non esistono più leggi mirate
anti-gay? L'anno scorso una delegazione di Arcigay e Ilga (International
gay and lesbian association) ha incontrato a Cuba il Ministro
dell'Educazione Abel Parieto che «ha ribadito il suo impegno a promuovere
in modo attivo i diritti di omo e transessuali». Sergio Lo Giudice,
presidente dell'Arcigay e presente all'incontro (nonché invitato al
"Congresso internazionale della Cultura" a giugno di quest'anno dal
Ministro), ha affermato che «tante cose stanno cambiando (...) Sul piano
legislativo l'omosessualità è stata depenalizzata da tempo. Qualcuno (è il
caso di Rafael Hernandez, direttore della rivista Temas) sta iniziando a
proporre la discussione di una riforma del diritto di famiglia che
riconosca le coppie dello stesso sesso.» Oddio... pensate che smacco per
l'Italia se le unioni civili le riconosce prima Cuba di noi. Sul piano
culturale molti artisti gay dichiarati (Reynaldo Gonzales, Miguel Barnet,
Jorge Angel Perez) sono riconosciuti e premiati istituzionalmente, il
Centro Nazionale di Educazione Sessuale (Cenesex) diretto da Mariela
Castro accompagna le persone transessuali all'acquisizione della loro
nuova identità, ci sono operatori di strada gay che fanno prevenzione
Aids, distribuendo preservativi, lubrificanti e pieghevoli. «Certo -
dichiara Lo Giudice - resta quell'omofobia diffusa che però è comune in
molte parti del mondo, Italia compresa, e una certa discrezionalità dei
singoli poliziotti, a volte violenti soprattutto nei confronti delle
transessuali.»
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