"Che il Condor si trasformi

 in Araba Fenice!"
 

Allarme sul reale pericolo d’un attentato alla vita del presidente Hugo Chávez

• Se uccidono Chávez il principale responsabile sarà il governo degli Stati Uniti

• La proposta di creare un Fronte continentale contro il terrorismo

 

L.P.NAVARRO - P.DE LA HOZ

 

3.6 Il Comandante in Capo Fidel Castro ha sintetizzato con precisione il senso dell’incontro internazionale contro il terrorismo per la verità e la giustizia che si è svolto per alcuni giorni all’Avana "Dobbiamo trasformare il Condor in un’Araba Fenice!" ha dichiarato Fidel.

 

L’appuntamento nella capitale cubana è stato il primo e decisivo passo. "Mentre il Condor, un nome che è simbolo di un’alleanza criminale tra la destra reazionaria nordamericana, viene denunciato, ripudiato, giudicato e sradicato come filosofia di dominio, emergerà un futuro di giustizia e con reali possibilità di redenzione per i nostri popoli.

 

Questa è una riunione di lotta contro tutto quello che à avvenuto e contro i pericoli che provengono dall’impero e che minacciano tutti, non solo Cuba e il Venezuela!" ha commentato Fidel in uno dei suoi interventi.

 

"Stiamo lottando, ha precisato, per l’indipendenza del nostro emisfero!" In un altro momento Fidel ha condannato gli omicidi e le scomparse volute e fomentate dalla CIA in America Latina per più di cinquant’anni ed ha espresso la sua fiducia che alla fine la giustizia vincerà.

 

"Credo che esista la possibilità di vincere e non solo per noi, ma per tutti noi, per le cose che sono state dette qui e per questi fedeli testimoni che ci fanno pensare a un futuro migliore!"

 

Fidel ha sottolineato il significato di vedere le madri che occupano i posti dei figli assassinati e i figli che hanno denunciato anche a nome dei genitori gli errori del terrorismo.

 

"Contro tutto questo l’imperialismo, pur con il suo enorme potere, non può nulla!"

 

Il leader della Rivoluzione cubana ha dato l’allarme a proposito dei piani criminali che si studiano per uccidere il presidente della Repubblica Bolivariana, Hugo Chávez. "Questo è un prolungamento del Plan Condor!" ha sostenuto.

 

Fidel ha definito "una perfida pretesa" il tentativo di strangolare un processo che cresce con una forza tremenda. Questa terribile possibilità di assassinio del presidente Chávez è stata denunciata anche dal vice presidente del Venezuela, José Vicente Rangel, in un intervento speciale.

 

Rangel ha avvisato che l’organizzazione dell’assassinio di Chávez è vincolata a gruppi para militari colombiani e a sicari cubani residenti a Miami e tra di loro, muovendo i fili, c’è la CIA.

 

"Questo sarebbe un crimine della CIA, un crimine del governo nordamericano, un crimine del presidente Bush e del suo staff di governo!"

 

Nicolás Maduro, presidente dell’Assemblea Nazionale del paese fraterno ha proposto di costituire un Fronte Continentale contro il terrorismo, por la verità e la giustizia, che assuma la responsabilità di lottare por smascherare l’impero del Nord e per estradare Posada Carriles in Venezuela.

 

Per il 13 giugno è annunciata l’udienza di Posada davanti al tribunale di immigrazione degli USA che lo considerano un reo minore.

 

"Quel giorno - ha detto Maduro - la nostra voce dovrà risuonare con quella di tutto il popolo, per le strade, per far sì che i governi di tutti i continenti ascoltino il nostro richiamo di giustizia!"

 

Shafik Handal, leader del Partito Frente Farabundo Martí di Liberazione Nazionale in El Salvador, ha ricordato specificatamente lo sviluppo delle radici del terrorismo nel suo paese.