Luis Posada Carriles
non ha una Patria
J.PERTIERRA- 21 settembre 2005
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Gli uomini, dice Martí, si dividono in due gruppi: quelli che amano e fondano e quelli che odiano e distruggono. Il 65% circa dei cubani che a vivono a Miami considerano Posada Carriles un patriota, lo approvano e giustificano la sua campagna terrorista contro il popolo cubano. L’inchiesta è stata realizzata in maggio dalla Bendixen, tra i cubani del detto esilio di tutte le età.
"Non so se l’inchiesta di Bendixen davvero riflette la filosofia cubano americana sulla moralità del terrorismo, ma le tesi che ci sono terroristi buoni che meritano il nostro sostegno è parte degli orrori del mondo morale, che il poeta José Maria Heredia pone a contrasto con le bellezze del fisico mondo...
Il curriculum di Posada Carriles è un abisso di delitti. È un assassino per sua ammissione ha chiesto cinicamente al giudice William Abbot , a El Paso, di non farlo estradare perchè in Venezuela lo torturerebbero. Pretende di farsi proteggere ponendosi sotto i teli dell’Accordo Internazionale sulla Tortura, un accordo creato da persone di buona volontà proprio per proteggere gli innocenti dai torturatori come Luis Posada Carriles.
Che dire ancora sugli orrori del mondo morale di Posada Carriles, quando il torturatore si maschera da torturato per sfuggire all’estradizione in Venezuela?
Tra gli orrori del mondo morale di Miami si deve aggiungere quello che invece di condannarlo, la maggioranza dei detti esiliati cubani preferisce proteggerlo e alcuni vorrebbero anche farlo sfilare per Calle 8!
Tra gli orrori del mondo morale di Posada Carriles c’è l’esplosione di un aereo passeggeri nel cielo di Barbados, il 6 ottobre del 1976. Nelle abitazioni degli alberghi Anauco e Caracas Hilton, Posada aveva organizzato, preparato e messo in azione l’attacco all’aereo che provocò la morte di 73 persone includendo una donna incinta.
Agli orrori del mondo morale di Miami si dovrebbe aggiungere l’assenza negli ultimi 30 anni d’una condanna per l’omicidio di queste 73persone, attentato organizzato ed eseguito da Posada Carriles e i suoi complici.
I morti erano 57 cubani, 11 guyanesi e 5 coreani, tutti assassinati a sangue freddo da questo individuo che alcuni a Miami chiamano patriota.
Agli orrori morali di Posada andrebbe aggiunta la cospirazione per l’invio di assassini ed esplosivi all’Avana, nel 1997.
Un’ondata di terrore che è costato la vita a un turista italiano, Fabio di Celmo, che provocò ferite a 12 cubani. Un anno dopo egli, Posada, confessò orgogliosamente al The New York Times la responsabilità intellettuale dell’avventura assassina.
Agli orrori del mondo morale di Miami si deve aggiungere la campagna terrorista contro il settore turistico cubano, pianificata, finanziata e organizzata nel 1977 da questa città.
Agli orrori del mondo morale di Washington si dovrebbe aggiungere che invece d’investigare, mettere in carcere e processare i terroristi di Miami, responsabili delle bombe all’Avana, il governo nordamericano ha condannato Cinque coraggiosi cubani che sono riusciti a penetrare nella rete delle organizzazioni estremiste, per evitare altre vittime civili e fare quello che Washington non fa abitualmente quando si parla di Cuba: combattere il terrorismo di Miami che agisce contro la popolazione innocente.
Washington è stata felice per quel processo caratterizzato dalla parzialità, dall’ingiustizia e la crudeltà, che si e svolto in questa città della Florida e non in un’altra qualsiasi degli Stati Uniti. Il Tribunale d’Appello ha affermato ad Atlanta poche settimane fa che la Procura Generale ha condannato i Cinque dopo un processo manipolato e inquinato dall’odio. Miami è un mondo a rovescio con gli Eroi prigionieri e i terroristi nella gloria!
La guerra di Posada Carriles e dei gruppi estremisti di Miami è una guerra sporca contro i fratelli dell’Isola, è una guerra terrorista contro civili indifesi, una guerra senza principi, una guerra immorale, una guerra che manca d’ogni genere di norma etica della civiltà...
Possiamo dire del terrorismo di Miami degli ultimi cinque anni quello che José de la Luz y Caballero ha affermato parlando della schiavitù a Cuba nel XIX secolo: "È un problema etico, un peccato collettivo, un cancro sociale. Non si può sostenere l’idea Patria sull’assenza d’etica, l’insensibilità collettiva e il vizio morale!"
Posada Carriles non è mai stato e non potrà mai essere patriota come ha registrato l’inchiesta di Bendixen e come ha ben intuito l’altro 35% dei cubani di Miami, che non ha accettato una definizione simile per questo assassino.
La Patria non è un suolo, ma è sostenuta da una popolazione, da esseri di carne e ossa che l’amano e condividono un mondo particolare di sentimenti, di ricordi, di odori, di sapori e di rispetto verso quello che si deve conservare e rafforzare nella memoria affettiva di questo gruppo umano... e lo sappiamo bene noi cubani che Patria non è il luogo dove si sta, ma quello dove si vive. Nessuno è mai stato più cubano del poeta Heredia mentre cantava le bellezze della cascata del Niagara!
La Patria è la gente che respira Patria. Un patriota non assassina i suoi fratelli a sangue freddo, non utilizza vigliacchi argomenti ideologici per torturare e mettere bombe.
Luis Posada Carriles non ha una Patria!
(Frammento dell’intervento di
José Pertierra nella manifestazione di Miami
del 18 settembre scorso, convocata dalle organizzazioni che formano l’Alleanza
Martiana, per ricordare il settimo anno di reclusione dei Cinque Eroi).