Il Venezuela richiederà

 

l’estradizione di Posada anche nel

 

caso gli USA lo consegnino ad un

 

altro paese

 

Caracas 2 ottobre – Il Venezuela continuerà a chiedere l’estradizione del terrorista Luis Posada Carriles, ricercato per la sua partecipazione ad un attentato contro un aereo cubano, anche se gli USA rifiuteranno l’estradizione e lo consegneranno ad un’altra nazione.

 

“Se gli USA invieranno Posada in un altro paese, chiederemo la sua estradizione al Governo di quel paese”, ha detto il vicepresidente José Vicente Rangel.

 

Un giudice d’Immigrazione statunitense ha deciso lunedì scorso di non estradare in Venezuela Posada Carriles, di 77 anni d’età.

 

Il Venezuela vuole processare il terrorista, nato a Cuba, naturalizzato venezuelano e vecchio collaboratore della CIA (l’agenzia spionistica nordamericana). L’imputazione è quella di omicidio e tradimento della patria, per aver pianificato da Caracas l’attentato esplosivo contro l’aereo della ‘Cubana’, avvenuto nel 1976, che provocò la morte dei suoi 73 passeggeri.

 

“Posada ha partecipato ad attività terroristiche in diversi paesi della regione, in America Centrale ed altrove, con l’appoggio del Governo USA”, ha detto Rangel.

 

“L’Amministrazione Bush utilizza due pesi e due misure per quanto riguarda il terrorismo”, ha aggiunto.

 

“Il presidente Hugo Chávez ha detto venerdì scorso durante una riunione di presidenti sudamericani in Brasile, che Posada Carriles è l’Osama Bin Laden dell’America Latina” e ha detto che Washington “è un Governo che protegge i terroristi”.

 

Rangel ha parlato durante la presentazione di una nuova edizione del libro Pusimos la bomba...íy que?, della giornalista venezuelana Alicia Herrera, che intervistò due uomini detenuti per vent’anni a causa della loro partecipazione all’attentato.

 

Il libro è basato su interviste, risalenti alla fine degli anni Settanta, a Hernán Ricardo e Freddy Lugo, all’epoca dei fatti impiegati dell’agenzia di sicurezza privata di Posada Carriles a Caracas.

 

Nel libro Ricardo riconosce di aver collocato la bomba in un bagno dell’aereo e Lugo chiarisce che entrambi lavoravano per Posada.

 

Herrera, oggi sessantaduenne, ha affermato durante la presentazione del suo libro che i precedenti governi del Venezuela nascosero le prove che coinvolgevano Luis Posada Carriles nell’attentato e inizialmente tentarono anche di proibire la circolazione del testo.

 

“La pressione era immensa e dovetti lasciare il paese, perchè le informazioni che raccolsi dimostravano che il Governo di Carlos Andres Pérez era coinvolto, cercava di proteggere Posada”, ha assicurato la Herrera.

 

L’autrice ha puntualizzato che si trasferì in Messico, poi negli Stati Uniti e che adesso sta pianificando il suo ritorno in Venezuela.

 

Un tribunale militare venezuelano giudicò Posada colpevole dell’esplosione dell’aereo, ma la sentenza venne revocata. Il reo evase da una prigione venezuelana nel 1985, prima della fine di un processo civile. (AP)
 

 

30/09/2005

Il Venezuela denuncia i

 

 vincoli del clan Bush

 

con i terroristi



Il vicepresidente del Venezuela, José Vicente Rangel, ha denunciato i vincoli della famiglia Bush con i terroristi, specialmente col criminale Luis Posada Carriles.

Come capo della CIA, George Bush padre ha organizzato il terrorismo e poi, come presidente, ha perdonato alcuni terroristi, come Orlando Bosh, affermò Rangel durante la presentazione della quarta edizione del libro “Mettemmo la bomba.. e che cosa?”.

Il libro, della giornalista Alicia Herrera, conferma la partecipazione di Bosh e Posada Carriles nell'esplosione di un aeroplano cubano con 73 passeggeri a bordo, nel 1976.

L'attuale presidente George W. Bush, che protegge Posada Carriles, continua con la politica di suo padre, segnalò il vice presidente venezuelano.

Secondo Rangel la Casa Bianca fa dei distinguo sul terrorismo, in base alle circostanze, interessi e protagonisti e  di conseguenza  tratta Osama bin Laden e Posada Carriles in due maniere differenti.

Questo spiega, ha aggiunto, il silenzio e le complicità, dell'amministrazione repubblicana, sull'esperto in esplosivi della CIA.

Il vicepresidente ha fatto notare che Bush non ha detto assolutamente niente sulla presenza di un terrorista nel suo paese, benché sia tanto loquace in altri casi.

Dopo l'arresto di Posada, il caso rimase confinato alle autorità d' immigrazione, anche se si tratta di un delitto federale. “Bush che si é auto-proclamato paladino della lotta contro il terrorismo, lascia che il tema di Posada Carriles segua la strada amministrativa”, ha sottolineato.

Rangel ha qualificato come cinica la decisione del giudice William Abbott di respingere l'estradizione in Venezuela del criminale, con l'argomento che in questo paese si suppone possa essere torturato.

“Questo è un stratagemma di carattere politico”, ha segnalato il vicepresidente, che ha negato in forma categorica che si applichino queste pratiche in Venezuela.

“Questo argomento è cinico in bocca degli Stati Uniti i cui militari maltrattano i detenuti nella prigione della base navale di Guantanamo ed in Iraq”, indicò.

Inoltre, ha ricordato che Washington ha addestrato oltre  35 mila ufficiali del continente nella Scuola delle Americhe, dove si sono insegnate pratiche di tortura, molte applicate, alcuni anni fa, proprio in Venezuela.

 

 

30/09/2005

 

Chávez insiste nell’accusare gli USA di

 

"dare rifugio ai terroristi"

 

Brasilia, 29 settembre. – Il presidente venezuelano Hugo Chávez ha insistito giovedì sul fatto che la "decisione" degli USA di non estradare a Caracas Luis Posada Carriles "dimostra che Washington è decisa a dare rifugio ai terroristi".

 

Chávez, che è arrivato giovedì a Brasilia per partecipare al I Summit della Comunità Sudamericana delle Nazioni, ha detto che la sentenza di un giudice che ha sospeso l’estradizione di Posada Carriles sostenendo che avrebbe potuto essere torturato in Venezuela "non fa altro che confermare la realtà che gli USA proteggono il terrorismo".

 

Il Presidente venezuelano ha assicurato che si tratta di una decisione "cinica" e "farsesca", che "espone di fronte al mondo i denti canini del Dracula incarnato dall’Amministrazione USA".

 

Su questa stessa questione, il ministro degli Esteri del Venezuela, Alí Rodríguez, ha detto oggi in un’intervista alla EFE che il rifiuto di estradare Posada Carriles è "un caso emblematico di doppia morale".

 

Secondo Rodríguez, il presidente degli Stati Uniti George W. Bush "dice di essere un ardente combattente contro il terrorismo, ma permette che un personaggio equivalente ad Osama Bin Laden riceva la protezione del suo paese".

 

Il Ministero degli Esteri venezuelano ha preteso dal Dipartimento di Stato Nordamericano che trasferisca ad un giudice federale la richiesta d’estradizione inoltrata da Caracas nel giugno scorso.

 

Il Ministero Pubblico del Venezuela si è pronunciato nello stesso senso.

 

William Brownfield, ambasciatore degli Stati Uniti in Venezuela, a quanto pare seccato per le critiche, ha ammesso che l’estradizione del terrorista Luis Posada Carriles in questo paese dovrà essere analizzata dalla giustizia nordamericana.

 

Rispondendo alle domande della stampa, il diplomatico si è limitato a segnalare che il sistema legale statunitense prenderà una decisione "nel momento opportuno" rispetto alla richiesta di Caracas.

 

29/09/2005 - J.G. ALLARD
Dietro la compiacenza di

 

El Paso ci sono i segreti

 

di Ilopango

 

"Il terrorista Luis Posada Carriles dispone di casse di documenti riguardanti le operazioni di narcotraffico che diresse dalla base aerea di Ilopango su richiesta di George Bush padre, che potrebbero spiegare in buona parte la compiacenza del tribunale e del pubblico ministero nella causa d’immigrazione che si sta giudicando ad El Paso, in Texas".

 

Questo è quanto ha sostenuto Reinaldo Taladrid commentando l’udienza di lunedì 26, dalla quale risulta chiaro che Posada, ex torturatore in capo della Polizia Politica venezuelana negli anni ’60 e ’70, non verrà deportato in questo paese per il timore che venga...torturato. E questo grazie ad una sola testimonianza, quella dell’avvocato venezuelano Joaquín Chaffardet, altro torturatore e collaboratore della CIA.

 

Ad Ilopango, ha ricordato Taladrid, Posada Carriles era il "direttore sul terreno" di tutta l’operazione per il traffico di narcotici ed armi.

 

"In un documento declassificato", ha precisato, "ufficiali del FBI descrivono quel che successe quando i sandinisti abbatterono l’aereo del pilota nordamericano Eugene Hassenfus, il quale confessò tutto quello che stava avvenendo. E così scoppiò lo scandalo Iran-Contras".

 

"Si verificò un fuggi-fuggi generale" e Posada, che nella vicenda non era un "soldato semplice", viene lasciato solo affinché facesse sparire tutte le tracce.

 

"Posada dovette tirar fuori dalle case tutto il materiale e chiuderle, far uscire dal paese il personale statunitense. Dovette disfarsi del suo armamento personale, dei mezzi di comunicazione, chiudere i contratti d’affitto ed i servizi dell’acqua, pagare i conti pendenti, vendere le automobili ed i televisori del personale dell’operazione e trattenere il denaro ricavato al fine di sistemare tutto".

 

"Nonostante ciò", ha detto Taladrid, citando il testo declassificato: "Posada ha raccolto documenti, mappe, ricevute di case e combustibile, diari di volo, fotografie e molte altre cose che ha messo in due casse".

 

In un’altra parte del documento, si precisa che "In Guatemala Posada consegnò una cassa di documenti a due suoi amici cubani di Miami che si recarono a fargli visita, che la portarono a Miami..."

 

"E’ il Posada del ricatto, è il Posada che sa....che c’era in queste casse, quali mappe, quali documenti di Ilopango. Dove sono questi documenti? Un giorno lo sapremo", ha concluso Taladrid.

 

29/09/2005
Il Ministero Pubblico del

 

Venezuela respinge le

 

accuse di tortura

 

Caracas, 28 sett. (PL) - Il Ministero Pubblico del Venezuela ha criticato le giustificazioni del timore di torture nel paese, il pretesto usato dagli Stati Uniti per evitare la concessione dell’estradizione del terrorista d’origine cubana Luis Posada Carriles.

 

Una dichiarazione di questo organismo ricorda che in Venezuela è proibito qualsiasi genere di tortura, per cui non si giustifica la motivazione data dalla giustizia nordamericana che ha citato l’accordo contro i maltrattamenti.

 

Il Ministero ha precisato che l’articolo 46 della Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela proibisce qualsiasi genere di tortura e inoltre il paese ha firmato l’accordo corrispondente e altri trattati internazionali sui diritti umani.

 

In relazione alla richiesta d’estradizione di Posada presentata lo scorso 15 giugno il Ministero Pubblico ha precisato che continua ad aspettare la decisione del governo degli USA. Posada è responsabile dell’esplosione d’un aereo civile cubano che partì da Caracas nel1976. Morirono73 persone nell’azione criminale e Posada Carriels è un evaso dalla giustizi del Venezuela poiché scappò dal carcere per non affrontare il processo per il crimine commesso.

 

La nota ministeriale ricorda che il Ministero Pubblico aveva accusato il terrorista, privandolo della libertà, per tradimento della patria, cooperazione immediata in omicidio e per la fabbricazione di armi da guerra, il 6 luglio del 1984.

 

Secondo l’istituzione si spera che la decisione dell’estradizione sia positiva per continuare un processo interrotto da troppo tempo dalla fuga del criminale , poiché esiste un accordo con la legislazione del Venezuela che sostiene che nessuno può essere processato se non è presente.

 

Il Ministero Pubblico ha ratificato la sua volontà e garanzia di rispetto dei diritti, propri di uno Stato di Diritto come esiste in Venezuela e previsto nella Costituzione e confermato in tutti i convegni internazionali firmati e ratificati.

 

Indignato il presidente del

 

 Venezuela, Hugo Chávez

• Cinica decisione su Posada Carriles, ha denunciato

 

Caracas (PL) 29 sett.'05 - Il presidente del Venezuela, Hugo Chávez, ha definito cinica la decisione del giudice dell’emigrazione statunitense di dare un rifugio indefinito al terrorista Posada Carriles.

 

Egli ha respinto indignato l’argomento che Posada potrebbe subire maltrattamenti se fosse estradato in Venezuela, dove le autorità hanno chiesto di poter processare il criminale responsabile dell’esplosione d’un aereo civile nel 1976.

 

Parlando pubblicamente in una cerimonia di consegna di diplomi per piani di sanità gratuita, Chávez ha ricordato che i casi di tortura ben si sa che esistono perchè la utilizzano i militari nordamericani nella base navale di Guantánamo e nella prigione di Abu Ghraib.

 

Precedentemente l’ambasciatore venezuelano a Washington, Bernardo Alvarez, ha chiesto che il caso del terrorista sia posto a disposizione d’un giudice federale, per far sì che analizzi la richiesta d’estradizione del delinquente in Venezuela.

 

Alvarez ha chiesto agli USA di rispettare il trattato d’estradizione bilaterale in funzione delle prove del carattere criminale di Posada, per le sue responsabilità dell’esplosione dell’aereo che costò la vita di 73 persone.

 

Posada riuscì ad evadere nel 1985 da una prigione del Venezuela per evitare il processo. Per questo è stata chiesta l’estradizione, ma invece Posada è stato portato a El Paso e giudicato per aver violato le leggi d’immigrazione.

 

Il giudice incaricato del caso ha deciso di tenere Posada in territorio nordamericano e questo ha provocato vive proteste da parte del popolo e del governo del Venezuela.

 

Alvarez e l’avvocato José Pertierra sostengono che la procura non ha presentato prove, non ha fatto domande e l’unico testimone è stato un "socio" di Posada che mantiene relazioni con il criminale da più di 40 anni.

 

Pertierra, che rappresenta gli interessi del Venezuela nel caso, ha spiegato che il rifiuto d’estradizione si basa nella possibilità che Posada venga torturato, ma non sono state presentate prove di sorta di maltrattamenti nel passato o di violazioni, come invece esige la legge.

 

Senza dubbio la decisione non annulla la richiesta d’estradizione del Venezuela che continua ad esser vigente. Gli Stati Uniti ora devono presentare il caso a un giudice federale. In relazione a questi fatti gli attivisti antiterroristi venezuelani hanno annunciato la realizzazione di pubbliche manifestazioni per denunciare il carattere terrorista di Posada e sostenere la domanda d’estradizione.

 

Washington 29/09/2005
IL VENEZUELA RECLAMA

 

L'ESTRADIZIONE

 

PER AMBASCIATORE DI CARACAS E'

L'OSAMA BIN LADEN LATINOAMERICANO


Gli Stati Uniti attivino le procedure di estradizione in Venezuela per il terrorista anticastrista Luis Posada Carriles. A reclamarlo é stato oggi l'ambasciatore venezuelano a Washington, Bernardo Alvarez, che l'ha definito ''l'Osama bin Laden latinoamericano''.


E' di oggi la sentenza del giudice William Abbot, secondo cui l'uomo potrà restare ''a tempo indeterminato'' negli Stati Uniti sotto la responsabilità dei Servizi dell'immigrazione e delle dogane.


Il governo del Venezuela e la stampa di Cuba hanno criticato oggi la decisione del giudice statunitense di non autorizzare l'estradizione  dell'esponente anticastrista Luis Posada Carriles a Caracas per il timore che possa essere torturato.


Il vice ministro degli esteri competente per l'America settentrionale, Maria del Pilar Hernandez, ha definito ''poco serio'', in una intervista al canale statale Venezolana de Television, il comportamento del giudice William L. Abbott di El Paso, Texas.


In particolare si é chiesto su cosa si sia basato il magistrato per accettare gli argomenti della difesa, visto che non esistono prove di tortura in Venezuela e che ''la Costituzione proibisce la tortura e qualunque tipo di vessazione fisica e/o piscologica''.


Hernandez ha quindi aggiunto che risulta sorprendente che Posada, cittadino venezuelano, sia processato per violazione della legge migratoria e non per omicidio volontario quale presunto mandante di un attentato che il 6 ottobre 1976 causò la morte di 73 persone che volavano in un aereo cubano.


Intanto unanimemente la stampa cubana sostiene oggi a L'Avana che gli USA, con ''un'infamante decisione'', hanno deciso di proteggere Posada Carriles, mostrando così, sostiene il quotidiano Granma, di voler applicare una politica ''di due pesi e due misure'' in tema di terrorismo.


Da parte sua Juventud Rebelde sostiene che ''questa é la cronaca di un accordo annunciato, fin dal momento in cui Posada Carriles decise di trasferirsi volontariamente negli USA''.
(ANSA)