Robert Ménard ha riconosciuto

 

che Reporters Senza Frontiere

 

è finanziata da Washington

 

SALIM LAMRANI (da Rebelión) - 9  MAGGIO 2005

 

 

I forti sospetti che circondavano le attività sospette e tendenziose di RSF non mancavano certo di fondamenta. Diversi critici da anni denunciano le azioni politicizzate dell'entità francese, soprattutto per ciò che riguarda Cuba e il Venezuela e il cui carattere propagandistico è ovvio.

 

La posizione di RSF contro i governi dell'Isola e di Caracas sono perfettamente allineate con la guerra politica e mediatica che sta sferrando Washington contro le Rivoluzioni cubana e venezuelana.

 

 

La verità finalmente

 

è stata rivelata

 

 

Robert Menard, segretario generale di RSF da 20 anni ha confessato che i finanziamenti della Fondazione per la Democrazia (National Endowment for Democracy - NED), un'organizzazione che dipende dal Dipartimento di Stato nordamericano il cui ruolo principale è la promozione dell'agenda della Casa Bianca in tutto il mondo.

 

Menard è stato chiaro: "Effettivamente riceviamo denaro dalla NED e questo non ci crea problemi di sorta!"(1)

 

La NED è stata creata dall'ex presidente degli USA, R. Reagan, nel 1983, in un'epoca nella quale la violenza militare aveva sostituito la diplomazia tradizionale nel momento di risolvere le questioni internazionali.

 

Grazie alla sua poderosa capacità di penetrazione finanziaria, la NED aveva l'obiettivo di debilitare i governi che si opponevano alla politica estera egemonica di Washington.(2)

 

In America Latina i due bersagli principali sono Cuba e Venezuela: per esempio la NED ha finanziato - e continua a farlo - l'opposizione venezuelana responsabile del colpo di stato contro il presidente Chávez, nell'aprile del 2002.

 

Da allora l'oligarchia venezuelana ha organizzato con l'aiuto di Washington vari tentativi di destabilizzazione senza successo, poiché dopo il fallimento del referendum di revoca, la legittimità popolare di Chávez si è sempre rinforzata.

 

Nel 2004 13 gruppi opposti al governo bolivariano hanno ricevuto 874384 dollari dalla NED.

 

Nel 2003, 15 gruppuscoli opposti al presidente venezuelano ricevettero sovvenzioni dalla NED per 1.046.323 dollari.(3)

 

RSF nello stesso tempo ha condannato il governo di Chávez accusandolo di minacciare la libertà di stampa, per esempio con la pubblicazione di una relazione che analizza criticamente la proposta di riforma di una legge sui mezzi di diffusione.(4)

 

La riforma prevede sanzioni penali contro i mezzi di diffusione colpevoli di attività criminali come l'incitamento alla sollevazione armato o alla sovversione.

 

La nuova legge è una risposta al ruolo importante e criminale che hanno svolto i mezzi di comunicazione privati durante il colpo fascista del 2002 contro Chávez e la mancanza di etica attuale che però RSF si dimentica sempre di denunciare.

 

Il nemico per eccellenza di RSF è sempre Cuba e gli attacchi di Robert Menard sono ossessivi come lo dimostra la nuova campagna di propaganda contro l'Isola che vuole danneggiare il turismo.(5)

 

Non va dimenticato il piano di Bush contro Cuba, che ha destinato un fondo di 5 milioni di dollari per le ONG's che realizzano attività per dissuadere i turisti ad andare a Cuba e che pone come esempio da seguire il nome di RSF.(6)

 

Inoltre questo organismo ha ammesso di aiutare economicamente le famiglie di 30 giornalisti a Cuba, reclusi, per far si che possano far fronte alla penuria di entrate provocata dall'arresto dei familiari.

 

Se si elimina la retorica ideologica ciò che rimane è che RSF regala denaro alle famiglie di persone recluse per aver ricevuto soldi dal governo di Bush, per aver minacciato costantemente l'integrità della nazione cubana collaborando con l'elaborazione delle sanzioni economiche contro l'Isola.

 

Dato che R. Menard riceve retribuzioni economiche dal governo degli USA, ciò equivale a dire che Washington. tramite RSF, si occupa di pagare le persone che sono a disposizione a Cuba: questa da sola costituisce una seria violazione alla legislazione cubana. (7)

 

Il bilancio del 2004 di RSF sostiene che sono 53 i professionisti dell'informazione che hanno perso la vita esercitando la professione o per aver espresso le proprie opinioni.

 

L'Iraq secondo la relazione è il paese più pericoloso per i giornalisti con 19 reporter assassinati.

 

L'esercito degli USA che occupa l'Iraq dal 2003 è il principale responsabile di questi assassini, poiché controlla il paese.

 

RSF, lontano dall'accusare le autorità nordamericane si limita a pubblicare alcune dichiarazioni degli ufficiali di Washington e definisce le sparatore che hanno provocato la morte di diversi giornalisti come "accidentali".

 

 

L'Iraq però non è una

 

priorità per Menard. (8)

 

 

Nel continente americano hanno perso la vita dodici giornalisti in Messico, Brasile e Perù; nonostante questo il bersaglio dell'organizzazione è sempre Cuba, dove, va sottolineato, non è stato assassinato nessun giornalista sin dal 1959.

 

Anche il Venezuela è sulla linea di tiro e nemmeno lì ci sono stati giornalisti assassinati. Alcuni hanno stabilito le relazioni tra i bersagli di RSF e quelli di Washington, segnalando la strana coincidenza. (9)

 

Le acide critiche della segretaria di stato, Condoleeza Rice, sono indirizzate direttamente a Fidel Castro e Hugo Chávez, i cui vincoli preoccupano molto gli Stati Uniti.(10)

 

Al di là delle persone, sono i progetti delle società cubana e venezuelana a favore dei poveri quelli che si vogliono attaccare.

 

E'certo che Menard visita assiduamente l'estrema destra di Miami, con la quale ha firmato accordi relativi alla guerra mediatica sferrata contro la Rivoluzione cubana.(11)

 

 

I finanziamenti di RSF fanno

 

presentare gravi interrogativi

 

 

Come mai un'organizzazione che dipende economicamente dalla FNCA, dal CFAO, da Hewlett Packard, dalla Fondazione della Francia, dalla Fondazione Hachette, dalla Fondazione EDF, dalla Cassa di Depositi e Consegne , dal Open Society Institute, dalla Fondazione Reale Network, da Sanofi-Synthelabo (adesso Sanofi-Aventis), dalle Edizioni Atlas, dal Color Club, dal Globenet e dalla Catena Ser, può pretendere di attuare in maniera indipendente? Come può un'organizzazione finanziata dallo Stato francese attuare con tutta imparzialità?

 

Questo non è possibile e le posizioni di RSF a favore del colpo di stato contro il presidente Aristide ad Haiti lo dimostrano chiaramente.(12)

 

Come può un'organizzazione associativa che pretende di difendere i giornalisti rallegrasi per la cacciata di un presidente democraticamente eletto?

 

Il bilancio del 2003 di RSF era di 3.472.122 Euro e, stando al conteggio annuale le entrate provenivano così: l'11% dallo stato; il 12% dai mecenati; il 4% dalle quote e donazioni e il 15% dalla Commissione Europea, con il 10 % per operazioni e il 48% per le pubblicazioni dell'organizzazione.

 

Quest'ultima cifra stupisce per la sua importanza: la somma di 1.948.853 Euro dovrebbe entrare grazie alla vendita dei calendari (13). Un calendario costa 8 Euro, cioè RSF vende più di 248.106 calendari l'anno, ossia 680 calendari al giorno...non appare davvero credibile!

 

Le spese del 2003 dicono che solo il 7% del bilancio è stato destinato agli aiuti diretti ai giornalisti in difficoltà.(14)

 

Che succede con il 93% del bilancio restante? Lo si dedica al lavoro di propaganda di disinformazione, al servizio degli interessi di chi finanzia RSF: lo stato francese e grandi gruppi economici e finanziari, la destra della Florida e il Dipartimento di Stato nordamericano

 

La difesa della libertà di stampa è solo una facciata: RSF è al servizio dei governi e dei poderosi interessi economici e finanziari.

 

Queste sono le ragioni per cui la principale minaccia per la libertà di stampa che è costituita dalla concentrazione dei mezzi di comunicazione non è mai stata denunciata dall'organizzazione di Rober Menard.

 

La ragione per cui RSF, tra l'altro, non si è mai interessata alla sorte di Mumia Abu Jamal, giornalista nordamericano recluso da più di 20 anni per i suoi scritti e le sue posizioni politiche.

 

Sfortunatamente la collusione tra Menard, la grande stampa e il capitale finanziario impedisce che i cittadini scoprano i veri obiettivi che si nascondono dietro una cortina di nebbia associativa e umanitaria.

 

Note

 

(1) Robert Ménard, " Forum de discussione con Robert Ménard ", Le Nouvel Observateur, 18 aprile del 2005. www.nouvelobs.com/forum/archives/forum_284.html (sito consultato il 22 aprile del 2005).

(2) National Endowment for Democracy, " About Us ". www.ned.org/about/about.html (sito consultato il 27 aprile del 2005).

 

(3) National Endowment for Democracy, " NED Venezuela Programs ". www.ned.org/grants/venezuelaFacts.html (sito consultato il 27 aprile del 2005)

 

(4) Reporters sans frontières, " Reporters sans frontières dénonce une régression de la liberté de la presse ", 26 novembre del 2004.

www.rsf.org/article.php3id_article=12968 (sito consultato il 27 aprile del 2005).

 

(5) Reporters sans frontières, " Deux ans après le " printemps noir " : urgence humanitaire pour 21 journalistes emprisonnés ", 16 marzo 2005. www.rsf.org/article.php3?id_article=12882 (sito consultato il 27 de aprile del 2005).

 

(6) Colin L. Powell, Commission for Assistance to a Free Cuba, (Washington: United States Department of State, maggio del 2004). www.state.gov/documents/organization/32334.pdf (sito consultato il 7 maggio de 2004), p. 20.

 

(7) Reporters sans frontières, " Aides apportées aux journalistes emprisonnés et aux médias en difficulté ", 2004. www.rsf.org/article.php3?id_article=7581 (sito consultato il 23 aprile del 2005).

 

(8) Reporters sans frontières, " Bilan 2004. L'année la plus meurtrière depuis dix ans : 53 journalistes tués ", 2005. www.rsf.org/article.php3?id_article=12232 (sito consultato il 23 aprile del 2005).

 

(9) Ibid.

 

(10) El Nuevo Herald, " Castro e Chávez invitano a un'alleanza contro gli USA", 30 aprile del 2005.

 

(11) Salim Lamrani, Cuba face à l'Empire : Propagande, guerre économique et terrorisme d'Etat (Outremont, Lanctôt, 2005), capitolo VI.

 

(12) Reporters sans frontières, " La liberté de la presse retrouvée : un espoir à entretenir ", luglio del 2004. www.rsf.org/article.php3?id_article=10888 (sito consultato il 23 aprile del 2005).