per Bolton
• La Commissione del Senato ha passato il
caso alla Camera Alta
Washington, AFP 17 maggio 2005
La nomina del molto discusso falco neo conservatore John Bolton come ambasciatore statunitense presso la ONU verrà dibattuta direttamente con una votazione del Senato degli USA in sessione generale. Poiché la commissione delle Relazioni Estere di questa Camera ha deciso di non dare opinioni.
Con il voto di 10 repubblicani a favore e 8 democratici contro, la commissione ha deciso di rimandare al senato per far sì che si pronunci senza raccomandazioni.
Comunque non sono state fissate date per la votazione.
La segretaria di stato Condoleezza Rice ha detto di sentirsi "compiaciuta" per la decisione. "Sono soddisfatta che la Commissione esteri abbia deciso di rinviare la nomina di Bolton per le Nazioni Unite al Senato per la sua considerazione", ha assicurato.
"Ho raccomandato John per svolgere questo ruolo critico, perchè lui ha la capacità e la dedizione necessarie per avanzare con l’agenda del presidente nella ONU".
Durante la sessione della Commissione le critiche più severe a Bolton sono state pronunciate da un avvocato del Partito Repubblicano del presidente Bush, George Voinovich.
"Credo che Bolton sia l’esempio di quello che un diplomatico non deve essere!" ha affermato Voinovich che contro ogni pronostico ha provocato, il mese scorso, un ritardo di più di tre settimane nel processo della nomina di Bolton.
"Che messaggio mandiamo alla comunità mondiale quando (...) cerchiamo di designare ambasciatori alla ONU accusati di essere arroganti, di non ascoltare gli amici e di essere brutali con coloro che non si possono difendere?" ha detto questo avvocato di 60 anni, eletto di recente. "Questa è proprio la percezione che si ha di noi e che gli Stati Uniti vogliono dissipare!" ha detto Voinovich, senza voler imporre la sua disapprovazione all’insieme del Senato.
Bolton, attuale vice segretario di stato incaricato del disarmo e fervente sostenitore della guerra in Iraq e di una linea dura verso Iran e Corea del Nord, i cui programmi nucleari preoccupano Washington, è stato scelto dal presidente Bush per svolgere il ruolo di ambasciatore presso la ONU circa due mesi fa.
Dal mese di marzo l’opposizione democratica considera inesplicabile questa decisone, considerando le virulente critiche che Bolton ha formulato contro la ONU, in un contesto nel quale l’amministrazione Bush dichiara di voler cooperare con la comunità internazionale.
Tra i diplomatici stranieri questa scelta è stata definita un vero disastro. Anche il presidente della Commissione delle Relazioni Estere, il repubblicano Richard Lugar, ha ammesso che il comportamento esplosivo di Bolton non è sempre stato esemplare, ma ha difeso la sua nomina in nome della necessità di riformare la ONU.
Le Nazioni Unite attualmente non sono ben viste nel Congresso degli USa per via di tre commissioni che stanno investigando sullo scandalo "Petrolio per alimenti".
Lugar ha riferito gli argomenti dell’amministrazione Bush, che ripete instancabilmente che Bolton deve assumere il ruolo rapidamente perchè deve lavorare all’importante progetto di riforma della ONU, come ha ripetuto il portavoce del dipartimento di stato, Tom Casey.
"La mia preoccupazione non è per la ONU, ma per gli interessi degli Stati Uniti nella ONU", ha risposto il democratico Joseph Biden, il numero due della commissione, segnalando il problema della credibilità di Bolton, noto per aver licenziato esperti dei servizi segreti che non erano d’accordo con i suoi punti di vista a proposito degli arsenali cubani e siriani!
MENTRE A GINEVRA...
"Armageddon": Bolton sbarca nell’ONU
JEAN-GUY ALLARD - speciale per Granma Interancional - 10 marzo 2005
Mentre sta sospingendo un nuovo progetto di risoluzione contro Cuba nella Commissione dei Diritti Umani dell’ONU, il Governo nordamericano nomina
Washington, 29 marzo 2005 Cinquantanove ex diplomatici statunitensi hanno scritto una lettera al presidente della Commissione esteri del Senato americano Richard Lugar per dirgli che John Bolton, nominato dal presidente George W. Bush nuovo ambasciatore USA alle Nazioni unite, è "la persona sbagliata" per l'incarico. Lo provano la sua attività svolta e le sue affermazioni, hanno sostenuto i firmatari della lettera. John Bolton, sottosegretario di Stato per gli armamenti, è considerato un nemico dichiarato del mondo arabo-islamico indipendente, tanto che definirlo un "falco" è riduttivo. |
ambasciatore presso l’organismo internazionale un individuo che proclamò la guerra sporca contro il Nicaragua, difese il regime fascista di Augusto Pinochet e si oppose a che gli USA si presentassero a una Corte Criminale Internazionale.
Nella Casa Bianca di George W. Bush, nessuno ha pensato che John Bolton, critico delle proprie Nazioni Unite ed "erede" del senatore Jesse Helms, non era la persona adatta per occupare tale posto e che la sua nomina sarebbe una mancanza di rispetto a quell’assembela delle nazioni. Tuttavia, è stata quest'ultima idea a venire alla mente di decine di diplomatici nella sede neoyorkese dell’istituzione quando la notizia è stata resa nota.
Uno dei più crudi critici delle Nazioni Unite e autore della frase "Per me, se l’ONU perde 10 piani non c’è gran differenza", dal suo posto di sotto-segretario del Dipartimento di Stato, Bolton ha apertamente attaccato il segretario generale dell’ONU, Kofi Annan quando ha annunciato la sua volontà di limitare i conflitti armati e di stabilire la supremazia delle forze dell’ONU.
Per quanto riguarda i ritardi dei pagamenti degli USA all’organizzazione internazionale, ha proposto l’interruzione delle contribuzioni nordamericane.
Una riflessione di Helms pronunciata nel gennaio del 2001 riferita a Bolton, dà i brividi, se si pensa che il personaggio occuperà il posto di Washington nella sede dell’ONU: "John Bolton è il tipo di uomo con il quale io vorrei essere nell’Armageddon (la fine del mondo), se fosse la mia sorte l’essere presente in ciò che si prevede sarà la battaglia finale tra il bene e il male in questo mondo".
Avvocato formato all’Università di Yale - come molti illustri rappresentanti dell’estrema destra statunitense - Bolton ha occupato posti importanti nelle amministrazioni di Reagan e Bush padre.
Con Daniel Fisk, Bolton (allora consulente del Segretario di Giustizia) fece parte di un gruppo utilizzato per attaccare la Rivoluzione Sandinista in Nicaragua quando Otto Reich lavorava per nascondere le attività di narcotraffico dell’agente della CIA Félix Rodríguez e del suo braccio destro, il terrorista internazionale Lius Posada Carriles.
Grazie a tali protezioni nel sistema giudiziale, Reitch e i suoi uomini non sono stati mai accusati nei tribunali per le illegalità che hanno commesso.
Con Otto Reich, Bolton non ha perso un’opportunità di lavorare a favore della mafia cubano-americana nelle operazioni di disinformazione contro Cuba, allegando che l’Isola possedeva armi di distruzioni di massa, che aveva sviluppato un programma di armi biologiche e che le aveva consegnate ad altri stati. L’inganno è stato smentito perfino dallo stesso Donald Rumsfeld.
Eminenza della Heritage Foundation, ha aiutato attivamente quell’organizzaione di carattere neo-fascista a infiltrarsi nel Governo nordamericano, dove applica le sue teorie egemoniche.
Critico dei trattati internazionali, ha interceduto contro le missioni di pace dell’ONU, ma ha applaudito i bombardamenti in Serbia.
SI FARÀ "CARICO" DI IRAN, SIRIA E COREA DEL NORD
Nei confronti dell’occupazione dell’Iraq e delle prospettive dei nuovi interventi militari, stando al quotidiano israeliano Haaretz a febbraio del 2003 l’allora sottosegretario di Stato nordamericano ha detto che dopo aver sconfitto l’Iraq, gli USA "si avrebbero fatto carico" dell’Iran, la Siria e la Corea del Nord. Bolton sempre è stato un rumoroso sostenitore della linea dura contro quei paesi e ha lamentato che l'ONU non abbia adottato "le azioni energiche" necessarie contro loro.
Mentre a Ginevra è riunita la Commissione dei Diritti Umani dell’ONU e che nei corridoi ormai si sta spingendo un nuovo progetto di risoluzione contro Cuba, quello più scandaloso della nomina di Bolton è che si tratta dell’uomo che ha provocato la ritirata del suo paese dal Trattato di Roma sulla creazione di una Corte Criminale Internazionale (ICC) firmato da Bill Clinton il 31 dicembre del 2000.
Il distinto rappresentante degli USA presso l’ONU non ha nascosto in quel momento che si voleva proteggere le truppe del Pentagono dalle domande. Anche ha confessato che la sua principale preoccupazione era che "il Presidente, i membri del suo gabinetto che integrano il National Security Council e altri dei leaders civili siano bersagli potenziali di qualche giudice non subordinato" (agli interessi degli Stati Uniti).
Per Bolton non è importante lottare contro il crimine di genocidio o i crimini contro l’umanità. Quello fondamentale è che il Presidente nordamericano e i funzionari che lo circondano non debbano rispondere per le loro azioni.
Annunciando la decisione a Koffi Annan in una lettera con data del 6 maggio del 2002, Bolton ha commentato al Wall Street Journal: "Questo è il momento più felice del mio servizio con il Governo".
Quando ha segnalato che il critico più conseguente di Bolton a Washington era il senatore per il Minnesota Paul Wellstone, morto di recente in un incidente aereo, l’editorialista Ward Harkavy, del quotidiano neoyorkese Village Voice, ha commentato: "Con la nomina di Bolton come ambasciatore presso l’ONU tutti noi abbiamo adesso più possibilità di accompagnare Wellstone più presto di quel che vogliamo".