Il demonio che provvede alla salute
e all'educazione di milioni di persone
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Lo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano
ha affermato che quanto più il presidente venezuelano, Hugo Chávez, è attaccato
più
conferma che sta facendo cose buone per il Venezuela e per l'America Latina.
In dichiarazioni al quotidiano Giornata do Brasile e ricorrendo al suo
riconosciuto stile ironico, l'intellettuale disse che Hugo Chávez è un demonio
perché ha alfabetizzato 2 milioni di venezuelani usando la ricchezza naturale
più importante del mondo, il petrolio.
Ha ricordato che in Venezuela c'erano 2 milioni di bambini che non potevano
andare a scuola perché non avevano documenti ed allora, questo governo demoniaco,
ha fatto una cosa elementare: un bambino deve essere accettato a scuola con o
senza documenti.
La presenza di medici cubani in Venezuela, pagati con petrolio, per servire i
quartieri poveri, è un'altra prova che Chávez è sulla Terra in visita, perché
appartiene all'inferno, ha ironizzato.
Allo stesso modo, nel mondo di oggi, tutto l'islam è un terrorista
in potenza. Prima erano i comunisti. Al tempo dell'Inquisizione erano le donne,
tutte sospette di essere streghe.
Galeano ha osservato che l'odio, dei nemici di Chávez, è "per disprezzo
razziale" ma se facesse una politica buona per il capitale straniero
e buona per i padroni tradizionali del Venezuela nessuno avrebbe problema per il
colore della sua pelle.
Interrogato rispetto alla politica estera di avvicinamento Sud-Sud sostenuta dal presidente brasiliano Luiz Inacio Lula dà Silva
ha risposto che è la
migliore cosa che Lula sta cercando di fare perché o c'uniamo o siamo
fritti.
Al quesito se il mondo si è più democratico ha risposto che é diventato più
bugiardo: sia il governante degli Stati Uniti, George W. Bush,
e della Gran Bretagna,
Tony Blair, hanno riconosciuto che
hanno mentito perché l'Iraq non aveva armi di distruzione di massa e, dopo ciò, furono
rieletti.
Intanto gli Stati Uniti hanno sottolineato l'astensione molto alta nelle
elezioni legislative, in Venezuela, come espressione della
mancanza di fiducia nella trasparenza del processo elettorale.
"In questa fase, io ho due osservazioni: innanzitutto un indice di astensione molto alto" che
"sommato alle espressioni di preoccupazione di importanti
venezuelani, diremmo che riflette una gran mancanza di fiducia nell'imparzialità
e trasparenza del processo elettorale che vale la pena far notare" ha segnalato il
portavoce del Dipartimento di Stato, Adam Ereli.
Il portavoce ha concluso che per dare un giudizio finale bisogna aspettare le relazioni e dichiarazioni
dell'Organizzazione degli Stati
Americani e dell'Unione Europea che hanno inviato delegazioni di osservatori.
(Ig-preso da PL e AFP/La Jornada)