Chávez: eliminare il capitalismo dallo scenario economico nazionale V.DE JESÚS - Caracas 27 nov. 2005 - PL - |
Il Presidente Hugo Chávez ha lanciato un appello ad affrettare la nascita delle Imprese di Produzione Sociale (EPS la sigla in spagnolo) per trasformare progressivamente il modello produttivo venezuelano in direzione del socialismo del XXI secolo, obiettivo sostenuto dalla Rivoluzione Bolivariana.
"L’obiettivo è farla finita con il dominio del capitalismo nello scenario economico nazionale" ha sottolineato.
Chávez ha detto che la prospettiva è un modello economico associativo, diversificato, nell’ambito del quale gli investimenti ufficiali assumano una vocazione sociale, composto da entità pubbliche e private, nonché dalla proprietà collettiva.
"In queste imprese non esiste discriminazione né privilegi associati alla posizione gerarchica", ha commentato nel programma ‘Aló Presidente’ 241, trasmesso dal Centro Culturale ‘Battaglia di Santa Inés’ di Tia Juana, situata lungo la costa orientale del Lago di Maracaibo, nello stato di Zulia.
Il Capo dello Stato ha inaugurato la Prima Esposizione della EPS, organizzata da Petróleos de Venezuela (PDVSA), alla quale stanno partecipando circa 160 imprese fornitrici o interessate a fornire beni o servizi all’industria petrolifera nazionale.
Il presidente venezuelano, dopo aver esaltato i vantaggi di queste imprese ed il loro peculiare valore, autentico e non alienato, nelle quali non esiste discriminazione sociale nel lavoro né privilegi nelle mansioni associate alla posizione gerarchica, ha messo in risalto che "il socialismo del XXI secolo non nega l’impresa privata, purché questa sia al servizio del paese e del suo sviluppo integrale. Il settore privato sta comprendendo che deve lavorare con lo Stato".
Ha insistito sul fatto che la messa in marcia del nuovo modello economico venezuelano suppone una grande creatività ed inventiva.
Il massimo leader del processo Bolivariano ha evocato la ribellione militare avvenuta il 27 novembre 1992 "data", ha detto, "che segnò la nascita del sogno bolivariano".
"Quel giorno i suoi compagni di lotta percorsero il paese abbracciando il popolo" ha commentato.
Chávez ha chiamato i cittadini ad esercitare il loro diritto al voto il prossimo 4 dicembre, giorno in cui verranno eletti i deputati dell’Assemblea Nazionale, del Parlamento Latinoamericano e di quello Andino.
GLI USA STANNO SABOTANDO GLI ACCORDI VENEZUELA-SPAGNA
PL ha reso noto che il presidente venezuelano Hugo Chávez ha ribadito le sue denunce contro gli USA, che accusa di voler impedire accordi con la Spagna per l’acquisto di equipaggiamento militare in questo paese europeo.
Dopo la ratifica della firma, prevista per oggi (lunedì), di vari contratti con imprese spagnole per costruire otto imbarcazioni e 12 aerei, Chávez ha elogiato il re Juan Carlos e il Capo del Governo spagnolo "per la loro fermezza di fronte alle pressioni degli USA".
Durante il suo abituale programma Aló, Presidente, ha sottolineato la necessità del Venezuela di proteggere le sue estese coste e ha criticato "la mancanza di rispetto e i tentati soprusi" di Washington contro l’acquisto di materiale militare in Spagna.
I contratti per la costruzione delle imbarcazioni e di 12 aerei (sei per la Forza Aerea e sei per la Marina) verranno firmati a Caracas alla presenza di Chávez e del ministro spagnolo della Difesa, José Bono.
Si tratta di quattro navi da ricognizione costiera per la lotta contro il narcotraffico e per la sicurezza, quattro navi guardacoste e 12 aerei da trasporto C-295 e C-235. Tutti questi mezzi dovranno essere consegnati al Venezuela entro i prossimi 20 mesi.
Il Presidente venezuelano ha anche confermato che nel primo trimestre del 2006 il suo paese riceverà i primi 30.000 dei 100.000 fucili AK comprati in Russia. Intanto, alla fine di quest’anno cominceranno ad arrivare i 33 elicotteri russi acquistati.
Chávez ha anche accusato le autorità USA di sabotaggio contro il Venezuela per non aver osservato i contratti vigenti per la manutenzione degli aerei F-16 acquistati in quel paese.
"Gli USA ci stanno sabotando e si rifiutano di ottemperare all’accordo stabilito quando sono stati acquistati quegli aerei. Ci hanno venduto a caro prezzo gli F-16 e adesso non ci vogliono vendere i pezzi di ricambio. Utilizzano stratagemmi affinché i nostri aerei restino inoperanti", ha assicurato.
Tuttavia, il leader bolivariano ha rivelato che il Venezuela sta cercando altre opzioni di fronte al rifiuto nordamericano di fornire i pezzi di ricambio stabiliti nei contratti.
"Gli USA non devono pensare che resteremo con le braccia incrociate di fronte a questa inadempienza. Noi continueremo a rafforzare il nostro esercito, la forza aerea, la marina e la Guardia Nazionale", ha avvertito.