Chavez propone un'alleanza

 

 

 ad imprenditori e latifondisti

 

 

5 ottobre 2005

 


Il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, esortò oggi l'impresa privata ad

12/10/2005


PRODUZIONE AGRICOLA, DOPO ESPROPRI

 GOVERNO ATTENDE RACCOLTI RECORD
 


La campagna di espropri dei latifondi improduttivi e la consegna dei lotti di terreno alle cooperative di agricoltori favorirà un incremento della produzione di generi alimentari senza precedenti: l’annuncio è stato dato dal ministro dell’Agricoltura, Antonio Albarrán, secondo cui alla fine del 2005 la raccolta dei cereali in Venezuela sarà superiore del 39% rispetto a quella del 2004 (4,12 milioni di tonnellate), con ulteriori incrementi attesi per il 2006, quando più terre saranno state distribuite.

La notizia è stata confermata dal presidente della ‘Confederación Nacional de Asociaciones de Productores Agropecuarios’ (Fedeagro), Gustavo Moreno, di solito critico nei confronti dell’attuale governo. Secondo Moreno, per la prima volta negli ultimi dieci anni la raccolta nazionale di cereali permetterà la produzione di farina (alla base dell’alimentazione della maggior parte dei venezuelani) sufficiente per l’intero 2006, senza la necessità di importarne dall’estero.

La politica di espropri e di consegne delle terre a cooperative agricole, adottata dal governo di Hugo Chávez, ha come scopo ultimo quello di raggiungere l’autosufficienza alimentare in un Paese molto vasto ma costretto dalla grande estensione dei latifondi improduttivi a importare il grosso dei prodotti alimentari consumati.
[MISNA]

 

 un'alleanza strategica per lo sviluppo e respinse le accuse che il suo Governo porti avanti un'offensiva contro la proprietà.

Parlando dal nord occidentale stato di Falcon, Chavez ha proposto ad imprenditori e latifondisti d'investire insieme nello sviluppo e non lasciarsi trascinare da  "piromani" di alcuni settori politici e mezzi di diffusione.

Su tale questione accusò il canale locale Globovisión di essere lacché dell'impero e di partecipare ad una campagna propagandistica per fare credere che nel paese esiste una dittatura.

"Coloro che dicono questo sono coloro che volevano installare qui la dittatura e furono sconfitti da un paese e da soldati coscienti" ha  affermato il mandatario alludendo al colpo di stato che nell' aprile del 2002 l'allontanò dal potere per pochi giorni.

Chavez ha affermato che proprio quando si riprende con forza la lotta contro il latifondo si accusa le autorità venezuelane di aggredire la proprietà privata.

Ha aggiunto che chi ha aggredito la proprietà furono coloro che strapparono le terre ai contadini ed installarono latifondi medievali nelle migliori terre del paese mentre il Venezuela deve importare quasi tutto il latte e carne che consuma.

Ha inoltre invitato i latifondisti a cercare accordi col Governo come quello ottenuto recentemente col padrone del fondo La Marqueseña, di più di otto mila ettari di estensione.

Le autorità e Carlos Azpúrua - presunto padrone di questa proprietà - hanno deciso di lavorare congiuntamente qualunque fosse il risultato della lite davanti ai tribunali.

Le proposte del presidente venezuelano è che se i latifondisti dimostrano la proprietà sulle terre cederanno mediante vendita o comodato parte delle aree non utilizzate per lo sviluppo di piani agrari.

In caso la sentenza favorisca lo Stato, questo concederà ai latifondisti una porzione delle terre affinché siano coltivate o utilizzate per l’allevamento del bestiame.

 

 

 

Chávez sottolinea la

 

lotta contro il latifondo


. Il 28 ottobre il Venezuela sarà libero dall’analfabetismo ufficialmente

 


V.DE JESÚS - Caracas 26 settembre 2005

 

 

Il Presidente del Venezuela, Hugo Chávez, ha difeso l’applicazione della Legge della Terra, durante la trasmissione domenicale del programma radiofonico e TV "Aló Presidente", dalla tenuta nazionalizzata La Marqueseña, del municipio Alberto A. Torrealba, nello stato de Barinas.

 

"Abbiamo una Legge della Terra e vogliamo che sia rispettata, ha detto Chávez domenica 25, ragionando attorno alle critiche a proposito del riscatto della tenuta. Egli ha detto che il proposito del governo non è eliminare o non rispettare i diritti delle persone, ma ha assicurato che la proprietà privata non è sacra.

 

"Queste terre - circa 800 ettari - passeranno al Patrimonio della Patria: non possiamo permetterci nemmeno un ettaro di terra oziosa o mal utilizzata, tanto meno se è fertile" ha commentato. "Con il recupero di questo latifondo si permette lo sviluppo d’una produzione sociale il cui sviluppo endogeno beneficerà circa 80 famiglie e 60 lavoratori della tenuta.

 

Ripetendo la denuncia delle perverse conseguenze del latifondo e il pericolo che rappresenta per la popolazione, il Presidente ha spiegato che si tratta d’uno dei più poderosi ostacoli per lo sviluppo integrale della nazione.

 

"Fino a quando ci saranno grandi estensioni di terra non coltivata, sarà impossibile il progresso!", ha sottolineato.

 

"La maggior parte dei contadini che lavorano nei latifondi vive in condizioni di schiavitù, senza sicurezza o previdenza sociale e non possiamo permettere che questo continui" ha assicurato. "Oggi qui ci sono una Costituzione, un governo legittimo e una Legge della Terra e siamo impegnati a far sì che si rispettino!"

 

Egli ha affermato che il Venezuela importa ogni mese circa 6.000 tonnellate di latte e la stessa quantità di carne, mentre dispone di tanta terra produttiva e di agricoltori disposti a lavorarla.

 

"La riorganizzazione della proprietà e dell’uso delle terre per l’agricoltura è un meccanismo per eliminare il latifondo progressivamente e in questo modo usare razionalmente le risorse. L’idea e di dare alla popolazione la sovranità agricolo-alimentare", ha aggiunto Chávez, che ha parlato con veemenza riferendosi alle reiterate espressioni di volontà dell’appoggio del popolo al processo ed ha ripetuto con fervore che il Venezuela vive oggi l’occasione più memorabile della sua storia.

 

"Il cammino è duro e abbiamo forze poderose che si oppongono, ma nessuno dubita della forza della nostra Patria".

 

Il leader della Rivoluzione Bolivariana ha segnalato con ottimismo che il Venezuela verrà dichiarato "Paese Libero dall’Analfabetismo" il prossimo 28 ottobre. "Rianimano questa volontà e questo spirito", ha detto con allegria rivolgendosi a varie donne anziane che hanno appena imparato a leggere e scrivere, quando sembrava loro già impossibile realizzarlo.