I venezuelani hanno protestato contro il boicottaggio dell’opposizione V. DE JESÚS - Caracas 1/12/05 |
Il popolo venezuelano che abbraccia il processo bolivariano è sceso in strada un’altra volta per ribadire la sua volontà di partecipare in massa alle elezioni parlamentari di domenica prossima e bloccare le manovre sabotatrici dell’opposizione.
“Trasformeremo il 4 dicembre in un 13 aprile” si poteva leggere in uno degli striscioni che un anziano cittadino di Caracas impugnava nel partecipato corteo.
Le forze bolivariane hanno inoltre mostrato la loro solidarietà con il Consiglio Nazionale Elettorale ed hanno espresso la loro decisione di bloccare qualsiasi tipo di ostacolo, sabotaggio o disturbo che i leader dei partiti politici contrari a Chávez cerchino di ordire.
“La gente non si farà togliere il suo legittimo diritto di partecipare ai destini politici del paese. Non permetteremo che cambino il destino della Rivoluzione” ha gridato un partecipante alla Missione Vuelvan Caras.
I venezuelani si sono concentrati in Piazza Morelos e da lì hanno cominciato a sfilare verso la sede dell’Assemblea Nazionale. Nicolás Maduro, presidente dell’Assemblea Nazionale, ha detto che “Questa marcia è una dimostrazione della volontà collettiva di difendere la democrazia”.
Il parlamentare ha richiamato l’attenzione sul fatto che settori contrari al Governo “pretendono di inventare una specie di 11 aprile senza Carmona, o di blocco petrolifero senza petrolio. Ma ogni loro tentativo sarà vano”.
Ha aggiunto che la mobilitazione è stato un atto per dire al paese com’è schierato collettivamente il popolo e che è deciso ad avanzare.
“Lavoreremo per trasformare il Potere Legislativo in un vero potere popolare. Hanno finito con l’abbandonare il piccolo spazio politico che restava loro nella nazione”, ha sentenziato.
Maduro ha insistito nel dire che la condotta dei partiti d’opposizione che si sono ritirati dalle consultazioni è dovuta al fatto che i sondaggi danno in forte vantaggio coloro che rappresentano i veri interessi del popolo. Questi gruppi stanno quindi tentando di boicottare la democrazia venezuelana e di fare terrorismo psicologico.
La direzione del Consiglio Nazionale Elettorale, a prescindere dagli eventi politici più recenti, ha confermato che le elezioni parlamentari non verranno rimandate. Jorge Rodríguez, presidente del CNE, ha assicurato che i seggi saranno aperti a partire dalle ore 5.30, perchè parli “la voce del popolo”.
Alcuni
analisti segnalano che la decisione di alcuni partiti di non partecipare alle
elezioni dell’Assemblea Nazionale rappresenta il culmine di una strategia
indirizzata ad attentare nuovamente contro le istituzioni democratiche.