Il Venezuela ha trasferito in Europa
una parte delle sue riserve
• Prelevandole dalle banche degli Stati Uniti
Buenos Aires - 5 ottobre 2005 (PL) |
Il Venezuela ha trasferito 20.000 dei più di 30.000 milioni di dollari delle sue riserve internazionali dagli Stati Uniti all’Europa.
La notizia è stata confermata da un funzionario del Banco Centrale autonomo del Venezuela BVC.
L’agenzia EFE ha ricordato che il trasferimento era stato annunciato lo scorso venerdì dal presidente Chávez, che aveva spiegato che la decisione è stata adottata per affrontare le minacce di Washington contro il suo governo.
Domingo Maza Zavala, membro dirigente del BCV che ha confermato il trasferimento parlando con i giornalisti, a Caracas, ha dichiarato però che l’operazione non è avvenuta per motivazioni politiche, ma perchè risponde alla perdita del dollaro di fronte alla moneta europea.
Il dollaro USA ha un valore minore rispetto all’Euro e per questo abbiamo considerato conveniente collocare più denaro in Euro e meno in dollari, ha sostenuto il dirigente della banca pubblica, che ha specificato che i versamenti sono andati soprattutto in banche svizzere.
Chávez, che aveva fatto l’annuncio in Brasile durante il Primo Vertice Presidenziale della Comunità Sudamericana delle Nazioni, ha definito una stupidaggine che i paesi della regione mantengano le loro riserve negli Stati Uniti invece di creare un organismo regionale per amministrarle.
Stando al BVC, il Venezuela attualmente dispone di 30.705 milioni di dollari in riserve internazionali di fronte ai 24 182 milioni che aveva all’inizio dell’anno.
La crescita, stando al BCV, è direttamente vincolata agli alti prezzi del petrolio che è il principale prodotto d’esportazione del Venezuela, che ottiene con le vendite del crudo e dei suoi derivati più del l’80% della moneta forte che entra nel paese.
Venezuela,
meno ricco ma più libero
| Venerdì 7 Ottobre 2005 - 14:08 | Cristiano Tinazzi |
La Banca Centrale del Venezuela ha confermato di
aver depositato venti milioni di dollari in una banca svizzera. Nonostante le
iniziali smentite, il direttore della Banca Centrale venezuelana ha confermato
che diversi mesi fa la Banca ha trasferito 20 bilioni di dollari (parte dei
trenta milioni depositati sui conti esteri statunitensi) nella ‘Bank
International Settlements’ di Basilea. |
Venezuela:
ritirate dagli USA le riserve estere
| Martedì 4 Ottobre 2005 - 14:18 | Cristiano Tinazzi |
Il Presidente venezuelano Ugo Chávez, durante il suo viaggio in Brasile, ha annunciato di aver venduto le riserve estere del Paese, depositate negli Stati Uniti, che erano sotto forma di buoni del tesoro americani, per depositare poi le somme in banche europee. “Abbiamo dovuto ritirare le nostre riserve internazionali detenute negli Stati Uniti a causa delle minacce che abbiamo ricevuto”, ha detto Chávez. Il Presidente ha poi fatto sapere che il suo governo è interessato a depositare parte delle sue riserve in banche latinoamericane. “Come li abbiamo depositati in Europa, così possiamo depositarli in una banca sudamericana. Per Dio, non ditemi che è impossibile”. Durante il summit dei leader sudamericani che si è tenuto a Brasilia, al quale hanno partecipato politici provenienti da Cile, Bolivia, Perù, Paraguay, Ecuador, Venezuela, Brasile e Argentina, Chávez ha proposto ai partecipanti di considerare la possibilità di depositare parte delle loro valute estere in una banca di sviluppo sudamericana creata appositamente. Il Venezuela vorrebbe lanciare una banca del genere con un deposito iniziale di 5 bilioni di dollari. Chávez ha detto che una banca di quel tipo potrebbe includere eventualmente anche Paesi africani ed asiatici, diventando una banca mondiale alternativa a quella esistente. “E’ stupido che la maggior parte delle nostre riserve internazionali debba stare nelle banche del Nord”, ha detto Chávez ai leader presenti. Recentemente l’Assemblea Nazionale del Venezuela ha cambiato la legge che regola la Banca Centrale di Stato, così che le riserve straniere ‘in eccesso’ possano essere usate per ripagare il debito estero del Paese o per fare acquisti all’estero. La Banca Centrale sta calcolando quanto il Venezuela deve avere e le riserve in eccesso dell’ammontare complessivo saranno trasferire in uno speciale fondo per lo sviluppo. Ad oggi, la Banca Centrale, che ha un capitale di 32 bilioni di dollari, ha già trasferito nel fondo speciale di sviluppo circa due bilioni di dollari. Ma altri 5 bilioni di dollari sono in via di trasferimento. Ma non è finita: Brasile e Venezuela hanno siglato un accordo per avviare uno studio di fattibilità al fine di costruire una raffineria di petrolio, con capacità di produzione di 200 mila barili al giorno, da realizzare in Brasile con investimenti complessivi per 2,5 miliardi di dollari, che saranno suddivisi in parti uguali dalle due holding statali del settore, Petrobras e Pdvsa. L’intesa è stata firmata dai presidenti Luiz Inacio Lula da Silva e Hugo Chavez. Domenica scorsa, nel consueto programma radiofonico domenicale ‘Alò presidente’, il presidente venezuelano ha ribadito la volontà del suo Paese di “esplorare la strada del nucleare. Il Brasile sta portando avanti indagini nucleari - ha detto Chavez - e lo fa in modo valido. Anche l’Argentina lo sta facendo, e anche noi stiamo iniziando a fare indagini e progetti nel settore nucleare con fini pacifici”. Chavez ha anche difeso il diritto dell’Iran a sviluppare un programma di energia atomica con fini pacifici e ha annunciato di aver recentemente parlato al telefono con il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, a cui ha detto che si recherà presto a Teheran in visita. Il presidente venezuelano ha anche parlato di economia, annunciando che nel 2005, dall’1 gennaio al 31 agosto, gli investimenti stranieri in Venezuela “sono aumentati del 600%”.
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