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L'opposizione si ritira
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Lunedi 5 Dicembre 2005 - 13:56
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Antonella Vicini
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Nonostante i continui tentativi di
boicottaggio messi in atto dall’opposizione antichavista, il consiglio nazionale
elettorale del Venezuela (CNE) ha confermato che le elezioni parlamentari “per
eleggere deputati dell’Assemblea nazionale, del parlamento andino e del
parlamento latinoamericano si realizzeranno si terranno il prossimo 4 dicembre”,
come previsto. |
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Una sconfitta annunciata
| Giovedì 1 Dicembre 2005 - 14:36 | Cristiano Tinazzi |
Tre dei principali partiti
politici venezuelani hanno annunciato il boicottaggio delle elezioni che si
terranno domenica per il rinnovo dei 167 seggi del Parlamento unicamerale. “In
queste condizioni non possiamo partecipare alla consultazione e proponiamo di
sospendere il voto”, ha detto Henry Ramos Allup, capo di Azione democratica. I
socialdemocratici contestano le macchinette elettroniche, che saranno introdotte
in questa consultazione, perché il riconoscimento digitale consentirebbe di
identificare l’elettore. Strano comportamento questo, visto che nella raccolta
di firme organizzata dall’opposizione per indire un referendum contro il
presidente nel 2004 (il ‘reafirmazo’), la deputata dell’Honduras Doris Guttiérez,
membro di un gruppo di 52 osservatori internazionali, aveva osservato
l’esistenza di una carta plastificata “prodotta da un’agenzia privata sulla
quale la persona deve identificarsi e apporre le proprie impronte digitali come
prova della sua partecipazione” documento, che di fatto, rendeva pubblica la
procedura della firma (con tutte le conseguenze del caso). L’associazione citata
dalla deputata honduregna, è l’Ong Súmate, finanziata dal Ned (National
Endowment for Democracy), l’alter ego visibile della Cia, strumento con cui gli
Stati uniti forniscono soldi e sostegno ai propri alleati nel mondo. Súmate è
stata anche l’iniziatrice della petizione per il referendum abrogativo contro
Chávez, con un supporto finanziario generoso di fonti mai identificate. Il
leader di questa organizzazione, Maria Corinna Machado, ha incontrato Bush nel
giugno 2005. Solo questo basterebbe per far crollare le accuse di uno dei
partiti che si sono ritirati dalla competizione elettorale. Gli altri due
movimenti politici che hanno annunciato il ritiro sono ‘Progetto Venezuela’
(conservatore) e Copei (democratici cristiani). Chávez ha parlato del ritiro dei
tre partiti d’opposizione dalle elezioni legislative. Secondo il presidente
venezuelano, si tratta di “un nuovo piano di Washington per destabilizzare il
Paese”. Un piano “che sconfiggeremo nuovamente”, ha detto il presidente.
L’obiettivo degli Usa, secondo Chávez, è quello di protrarre la
destabilizzazione “fino alle elezioni presidenziali del dicembre del 2006”.
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