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Botta e risposta diplomatico
tra Messico e Venezuela
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Martedì 15 Novembre 2005 - 13:33
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Cristiano Tinazzi
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Durante la realizzazione del
programma ‘Aló, Presidente’, Chávez ha fatto una analisi dell’ultimo Vertice
delle Americhe, nella quale ha detto che avrebbe poi mostrato i video di “quello
che nessuno ha visto, solo quelli che stavano lì”. Chávez ha quindi mostrato i
filmati del confronto privato tra i presidenti riunitisi al Vertice, dimostrando
così la sonora batosta presa dagli Stati Uniti: “Cow boy non è stata inclusa nel
documento la sua proposta, è stato sconfitto, cow boy, messo al tappeto
gentleman, al tappeto, signore” ha detto Chávez riferendosi in tono di scherno
al presidente americano George W. Bush. Il presidente messicano Fox invece, a
suo giudizio, avrebbe incominciato a polemizzare con lui quando si iniziò a
prendere molto alla larga la discussione sull’Alca. Chávez ha detto che anche il
presidente messicano ha ricevuto una sconfitta pesante nelle sue esposizioni,
sconfitta per la quale “sta ancora sanguinando dalla ferita”. Il Presidente ha
poi dedicato a Fox ‘Florentino y el diablo’, un testo del poeta venezuelano
Alberto Arvelo Torrealba: “Io sono come una pianta spinosa in un prato fiorito.
Do aroma a colui che passa e pungo a chi mi muove. Non si metta contro di me
perché va a finire che la pungo”.
Il presidente ha affermato che l’iniziativa nordamericana dell’Alca è naufragata
e che ha provato soddisfazione nel vedere la faccia di Bush in quella occasione:
“Vi assicuro che ho goduto come poche volte era successo in 51 anni della mia
vita. Ho goduto di un vertice e di una parte dell’altro (vertice), ho goduto in
tutte e due i casi”. Nel discorso pronunciato al Vertice e trasmesso da Chávez,
Bush aveva chiesto di appoggiare la proposta panamense di inserire un paragrafo
inerente all’Alca nel documento finale. “Credo che il suggerimento di Panama
dovrebbe essere approvato (…) se non raggiungiamo una unità di intenti sul
documento intorno al tavolo viene facile pensare che non ci sia la volontà di
procedere nell’accordo sul libero commercio” dice Bush nel video. Il presidente
ha poi insistito “è evidente che la proposta panamense riscontra la volontà del
popolo”. In risposta, Chávez ha proposto la creazione di un referendum a livello
continentale per conoscere il livello di accettazione dell’Alca. Chávez non ha
mostrato i discorsi degli altri presidenti che erano intenzionati a riprendere
le negoziazioni sull’Alca, tranne che quello di Fox e del presidente panamense,
promettendo di trasmettere gli altri in seguito. “Alla fine – dice Chávez – si
spinse la proposta degli aderenti al Mercosur che prevedeva due soluzioni: o si
mettevano le due posizioni sull’Alca nella dichiarazione finale, o non si
metteva niente.” Dopo questo interventi, dice Chávez, Bush “sprofondò nel
mutismo”. E “se ne uscì con la coda tra le gambe prima che la riunione finisse”.
Dall’altra parte della ‘barricata’, il governo messicano ha chiesto delle “scuse
formali” al governo venezuelano: nei giorni scorsi infatti Chávez aveva accusato
il presidente Vincente Fox di aver appoggiato gli Usa durante il Vertice delle
Americhe di Mar del Plata. Ora queste dichiarazioni televisive che hanno portato
le relazioni diplomatiche tra i due Paesi a livelli critici. Per Città del
Messico le dichiarazioni del presidente venezuelano sono un “attentato contro la
dignità” del popolo messicano.
In una nota ufficiale il Messico chiede le scuse formali del Venezuela,
altrimenti il governo ritirerà il suo ambasciatore a Caracas e romperà i
rapporti diplomatici. Le ultime dichiarazioni hanno spinto il ministero degli
Esteri messicano alla nota di protesta in cui si scrive che le dichiarazioni di
Chávez “vengono accolte con sorpresa” da Città del Messico.
Il testo della cancelleria messicana è il seguente: “Il governo messicano ha
ricevuto oggi con sorpresa le dichiarazioni del presidente del Venezuela Hugo
Chávez, in particolare perché i due governi si erano accordati lo scorso 11
novembre per instaurare un tavolo di lavoro al fine di superare le differenze
sorte durante l’ultimo Vertice delle Americhe, il tutto in un quadro di
reciproco rispetto”. D’altra parte vi è una certa convergenza con le parole
rilasciate dal ministro venezuelano Alí Rodríguez ad un giornale messicano (‘La
Jornada’) nei giorni scorsi, dove si dice che “le relazioni (tra Messico e
Venzuela) devono basarsi sul mutuo rispetto, sulla sincerità e sulla discussione
pacata…”. E “Nonostante i buoni precedenti, tutte le volte che le dichiarazioni
del presidente del Venezuela attentano alla dignità del popolo e del governo
messicano, il Messico esige delle scuse formali, entro il 14 di novembre. Se non
verranno formalmente date le scuse, il governo messicano procederà a chiedere il
ritiro immediato dell’ambasciatore venezuelano Valdimir Villegas e a richiamare
il rappresentante messicano (Enrique Loaeza Tovar) da Caracas, riducendo così il
livello delle relazioni diplomatiche”. Chávez si sta dimostrando un buon
utilizzatore dei media. La creazione del format ‘Alò presidente’ e la messa in
onda del canale satellitare ‘Telesur’ stanno incominciando a dare i loro frutti.
Un incidente diplomatico con il Messico, però, in questo momento, sarebbe da
evitare. Il Venezuela ha tempo fino a mezzanotte.
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