Il Venezuela conversa col Messico e compra armi alla Spagna
Caracas 24 nov. 2005 - PL - |
Il Venezuela ha confermato che
mantiene aperte le conversazioni col Messico per normalizzare le relazioni, ma
senza condizioni, e ha confermato un accordo con la Spagna per l'acquisto di
armi, nonostante l'opposizione degli Stati Uniti.
In dichiarazioni alla stampa il vicepresidente venezuelano, José Vicente Rangel,
ha insistito in che il suo governo non offrirà scuse al Messico, come esigono le
autorità azteche, benché si mantengano i contatti bilaterali.
La settimana scorsa, entrambi i paesi
ritirarono i loro ambasciatori dalle
rispettive capitali come mossa finale di una controversia iniziata nel
Forum delle Americhe,
dove il presidente messicano, Vicente Fox, criticò il venezuelano, Hugo Chávez,
per la sua opposizione all'Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA).
"Non ci sono scuse, conversiamo, avanziamo, negoziamo, ma senza condizioni. Si
mantengono gli stessi livelli della relazione bilaterale ed aspiriamo a superare
la situazione. Ci sono avanzamenti invisibili che sono più efficienti" ha
indicato Rangel.
Il vicepresidente ha respinto gli attacchi degli Stati Uniti contro la vendita
di materiale militare al Venezuela da parte della Spagna e considerò che la
prossima visita a Caracas del ministro della Difesa spagnolo, José Bono,
ratifica questa operazione.
Gli accordi saranno firmati alla fine di novembre in questa capitale dal governo
venezuelano e da due imprese spagnole e riguardano l'acquisto di 12 aeroplani ed
otto lance da ricognizione.
Questa operazione é stata impostata, il passato marzo, da Chávez e dal
presidente del governo spagnolo, José Luis Rodríguez Zapatero.
Tuttavia, gli Stati Uniti affermano che la vendita deve essere autorizzata da
Washington poiché parte del materiale contiene tecnologia nordamericana.
Rangel ha osservato che un'altra volta la politica imperiale é sconfitta da
paesi che si sentono aggrediti da queste imposizioni.