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ALARCÓN PARLA DEI IN
UNA TV NORDAMERICANA
"Perfino la giudice si lamentò!"
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"Como si può ritenere possibile riunire una giuria obiettiva e imparziale a Miami, quando addirittura la stessa giudice si lamentò per il comportamento inappropriato?" ha chiesto il presidente del parlamento cubano Ricardo Alarcón in un’intervista rilasciata alla catena televisiva nordamericana MSNBC.
"Ad un certo punto lei (la giudice Lenard) arrivò a chiedere alla polizia di proteggere i membri della giuria dai dimostranti che circondavano l’edificio", ha aggiunto rispondendo alle domande della giornalista Mary Murray, in un’insperata breccia nel muro di silenzio che avvolge il caso dei Cinque sulla stampa nordamericana.
Precisando che il caso è lontano dalla sua conclusione, Alarcón ha segnalato che si sta considerando la possibilità di portare l’ultima decisione della Corte d’Appello di Atlanta di fronte al tribunale supremo degli Stati Uniti.
"Perfino i due giudici dissidenti suggeriscono che questo è un caso che merita una determinazione della Corte Suprema" ha indicato.
Ribadendo che i Cinque lavoravano contro il terrorismo, ha sottolineato che "sin dall’inizio" questo è stato "chiaramente un caso politico".
"Non stiamo discutendo di aspetti tecnici riguardanti le giurie o di procedure in un tribunale della Scandinavia. Stiamo parlando di un fatto avvenuto a Miami, nella contea di Dade, la stessa città dove terroristi ben noti possono presentarsi sugli schermi della televisione locale e raccontare le loro prodezze".
Alarcón ha ricordato il caso di José Antonio Llama, detto Toñín, ex leader della Fondazione Nazionale Cubano Americana, che si è vantato davanti alla stampa locale di aver dato 1,5 milioni di dollari alla detta organizzazione per comprare esplosivi, un elicottero, motoscafi e 20 aerei teleguidati. "Ha detto alla stampa che il piano era attaccare la Piazza della Rivoluzione durante un evento pubblico. Non c’è stato l’attacco, quindi voleva la restituzione dei soldi..."
"Il signor Llama può presentarsi alla Tv di Miami, mostrare i suoi assegni saldati, parlare apertamente di bombe e non succede niente!", ha esclamato il parlamentare.
Le prove presentate durante il processo ai Cinque comprendono messaggi scambiati tra Gerardo Hernández e l’Avana, che descrivevano nei particolari questo complotto. "Il Governo USA, invece di perseguire i cospiratori, si è accanito contro chi ha rivelato il complotto", ha detto.
"Quella protezione del Governo è la ragione per la quale individui come il signor Llama credono che non ci sia niente di male nell’acquistare armi ed esplosivi e prendere a bersaglio il Governo cubano con attacchi terroristici".
Per quanto riguarda la decisione della Corte d’Appello di Atlanta, Alarcón ha detto che non si è sorpreso per niente, in quanto questo tribunale ha la fama di favorire generalmente la Procura Federale. "Quello che mi ha invece stupito è stato il tono".
A una domanda della giornalista, che gli ha chiesto se pensa che i Cinque non sarebbero in carcere oggi se il processo si fosse svolto fuori da Miami, il dirigente cubano ha risposto: "Qualsiasi altro giudice in qualsiasi altra città" avrebbe rifiutato tutto il caso, "specialmente dopo essere venuto a conoscenza del fatto che questi ragazzi hanno passato 17 mesi della loro detenzione in isolamento."
"È stato loro negato l’accesso al mondo esterno, agli avvocati, alle prove", ha detto.
"Qualsiasi altra corte fuori
da Miami avrebbe rifiutato il caso solo per queste violazioni" ha aggiunto,
segnalando che un gruppo di avvocati dell’ONU ha concluso che la detenzione dei
Cinque è arbitraria e illegale. (JGA)
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