Truffa e scandalo tra terroristi a Miami José Antonio Llama, ex direttore della Fondazione Nazionale Cubano-Americana (FNCA), ha messo in subbuglio gli ambienti politici di Miami con la denuncia per truffa contro diversi suoi colleghi, che accusa di essersi impossessati di fondi per circa 1,5 milioni di dollari, destinati a un piano terroristico contro Cuba
28 giugno 2006 - J.G.Allard e G.Molina da www.granma.cu
La Fondazione Nazionale Cubano Americana (FNCA) ha lanciato una sfida contro il gruppo McClatchy, che ha appena comprato la famosa catena Knight Ridder, finora proprietaria dei quotidiani Miami Herald e Neovo Herald.
La FNCA ha attaccato l'Herald venerdì scorso, segnalando che “Le false affermazioni del signor José A. Llama, apparse prima sul quotidiano Granma, organo ufficiale del Partito Comunista di Cuba e poi raccolte dal Nuovo Herald di oggi, rispondono a una vecchia campagna di diffamazione orchestrata dal regime castrista che serve da pretesto per il lavoro d’infiltrazione, sovversione e divisione dell’esilio che sta realizzando da più di 40 anni... Ciò che appare altamente irresponsabile è che un organo giornalistico come il Nuovo Herald se ne faccia eco...”
La Fondazione faceva riferimento alle accuse formulate da José Antonio Llama, ex direttore della FNCA, che ha denunciato per truffa vari dei suoi colleghi, che accusa di essersi impossessati di fondi destinati a un piano terroristico contro Cuba ed ammontanti a circa 1,5 milioni di dollari.
McClatchy Co. è una compagnia mass-mediatica con sede a Sacramento, in California, che ha comprato Knight Ridder per 4,5 miliardi di dollari. Non per caso la notizia della vendita è apparsa sul Nuovo Herald, versione in spagnolo del Miami Herald, in un articolo firmato dalla giornalista Christina Hoag dello staff dell’Herald originale, pubblicato in inglese, con il suggestivo titolo di “Comincia l’era McClatchy nell’Herald”.
L’informazione è apparsa il giorno dopo l’attacco della FNCA al quotidiano per aver pubblicato quella che considera una denigrazione della poderosa lobby di pressione cubano-americana.
McClatchy Co. venne fondata nel 1857 dall’immigrante irlandese James McClatchy con The Sacramento Bee. La sua politica è concentrarsi sugli aspetti locali, ha detto l’editore del Miami Herald, Jesús Díaz, Jr.
Hoag segnala che “Adesso la ditta deve risolvere il dilemma di fare buon giornalismo e cercare guadagni su una scala molto superiore, in un momento in cui la maggioranza dei quotidiani si dibattono tra le due esigenze. L’esercizio di McClatchy – aggiunge – verrà seguito da vicino nel Sud della Florida. Gary Pruitt, presidente esecutivo di McClatchy, dice che la compagnia si attiene alla sfida senza prendere molto in considerazione le attuali condizioni del mercato. Preferiamo tenere presenti i fatti concreti e analizzarli per, in funzione di questi, prendere decisioni a lunga scadenza per la compagnia”.
L o scandalo finanziario-terroristico, che è solo un altro capitolo di una lunga storia, è stato scoperto in realtà da Radio Miami nella sua cronaca Lo Gnomo e fatto conoscere dal giornalista Reinaldo Taladrid nel programma Tavola Rotonda della Televisione Cubana e sul quotidiano Granma.
I quotidiani di Miami hanno confermato la denuncia di Llama giovedì 22 in un’intervista che approfondisce i particolari di un complotto per compiere atti terroristici, al quale hanno partecipato lo scomparso presidente della FNCA Jorge Mas Canosa e vari direttori del conosciuto gruppo di pressione cubano-americano. El Nuovo Herald riconosce di aver compiuto un’indagine sul caso e ha mantenuto riservata l’informazione per quasi due anni per “analisi del suo dipartimento legale”. Ammette anche che “precedentemente il Governo cubano aveva lanciato reiterate accuse sui presunti piani armati della Fondazione, utilizzando perfino testimonianze di agenti infiltratisi nell’organizzazione”.
Nello stesso tempo conferma indirettamente che è stata la pubblicazione dell’informazione su Granma, fonte dello scandalo, a indurli a farsene eco: “La stampa ufficiale cubana ha pubblicato mercoledì un articolo basato sull’informazione dei libelli” (che Llama ha fatto circolare a Miami).
A corto di argomenti per respingere l’accusa di Llama, la Fondazione ancora una volta tenta di ricattare l’Herald utilizzando infondate e banali accuse contro Cuba. La Fondazione, nella sua dichiarazione critica contro l’Herald afferma in modo apparentemente incoerente che “man mano che si avvicinerà il nuovo processo contro le spie cubane della Rete Vespa, vedremo un’intensificazione di questa campagna di diffamazione con l’apparizione di nuovi infiltrati con nuove false accuse”.
La dichiarazione tenta di anticipare la scoperta di nuove prove sulla collusione tra i governi e le agenzie segrete USA negli attentati terroristici contro Cuba, che adesso si atteggiano a paladini della giustizia di fronte alla politica di utilizzare l’abbattimento delle Torri Gemelle nel settembre del 2001 per giustificare le invasioni di Iraq e Afghanistan.
Llama, ex luogotenente di Mas Canosa, non si pente della sua partecipazione alla campagna terroristica che questi individui chiamarono Guerra Totale. Ha assicurato che la motivazione essenziale della sua confessione sono i 1,4 milioni da lui apportati per finanziare il progetto, che considera gli siano stati truffati da vari direttori della Fondazione.
Toñín Llama ha ammesso all’Herald che “lui e altri membri della gerarchia di quest’organizzazione crearono un gruppo paramilitare per compiere atti di destabilizzazione a Cuba ed eliminare il presidente Fidel Castro”.
Le parole “atti di destabilizzazione” ed “eliminare” sono eufemismi nella Florida mafiosa per atti di terrorismo e assassinio.
UN ELICOTTERO, 10 AEREI, 7 NAVI ED ESPLOSIVI
I quotidiani di Miami confermano anche che la FNCA, un gruppo protetto da tutte le amministrazioni nordamericane sin dalla sua creazione da parte del presidente Reagan, che utilizzò Jorge Mas Canosa, acquistò un elicottero da carico, 10 aerei ultraleggeri guidati con comando a distanza, 7 imbarcazioni e abbondante materiale esplosivo con l’obiettivo esplicito di realizzare azioni terroristiche.
Stando a Llama, quei piani di assassinio del Presidente cubano sono stati impediti nel 1997 dall’imprevista cattura, da parte della Guardia Costiera nordamericana, dello yacht La Esperanza davanti a Aguadilla, a Porto Rico.
L’imbarcazione si stava dirigendo verso l’isola venezuelana di Margarita con l’obiettivo confesso di assassinare il Capo della Rivoluzione, che partecipò ad un Vertice Ispano-Americano. Sono stati documentati anche tentativi compiuti durante i Vertici di Cartagena e Panama.
Llama (proprietario dello yacht) e l’equipaggio vennero accusati di cospirazione per assassinare il Presidente di Cuba. Tuttavia, tutti quanti vennero esonerati dalle accuse nel dicembre del 1999 da una giuria compiacente per “mancanza di prove”.
Quel processo torbido venne maneggiato da Héctor Pesquera, l’ufficiale corrotto del FBI poi ricompensato con la direzione di quell’agenzia a Miami. Lo stesso Pesquera arrestò i cubani infiltrati in questi stessi gruppi terroristici di Miami per combatterli. Uno dei terroristi detenuti nello yacht La Esperanza, Juan Bautista Márquez, venne arrestato dopo, mentre era in libertà dietro cauzione per traffico di 360 Kg di cocaina.
La Esperanza faceva parte del pacchetto per il complotto contro Cuba, insieme ad un altro yacht, il Midnight Express, di 40 piedi di lunghezza, che avrebbe dovuto trasportare nell’Isola Mas Canosa, che avrebbe dovuto dichiararsi presidente una volta assassinato Fidel Castro e abbattuto il suo Governo.
Llama esige che gli dicano dove sono finiti i fondi perché, ad esempio, si presume che gli aerei telecomandati siano stati venduti da Pepe Hernández nel 1997.
Il direttore esecutivo della FNCA, Alfredo Mesa, ha qualificato un “tentativo di estorsione e diffamazione” la denuncia di Llama.
Intanto Ninoska Pérez Castellón, direttrice e portavoce del gruppo (indipendente dalla FNCA) Cuban Liberty Council (CLC), ha detto che il caso è “nelle mani degli avvocati”.
LA COSPIRAZIONE INIZIÒ NEL 1992
Llama ha ricordato che la cospirazione criminale venne orchestrata durante il congresso annuale della FNCA svoltosi a Naples, in Florida, nel giugno del 1992. Secondo lui, fu il portoricano Miguel Angel Martínez a “lanciare l’idea”.
Una ventina di dirigenti parteciparono alla delittuosa cospirazione e designarono José “Pepe” Hernández e Mas Canosa per scegliere i membri del gruppo terroristico.
“Nel congresso, svoltosi l’anno seguente (1993) a Porto Rico, assieme a direttori e fiduciari, noi prescelti iniziammo a riunirci e a farci carico di tutto quello che era necessario comprare”, ha confessato all’Herald.
Il quotidiano cita “tra gli integranti del gruppo” Elpidio Núñez, Horacio García e Luis Zúñiga, Erelio Peña e Raúl Martínez, di Miami; Arnaldo Monzón Plasencia e Angel Alfonso Alemán, del New Jersey, coinvolto nel caso La Esperanza; Fernando Ojeda, Fernando Canto e Domingo Sadurní, di Porto Rico.
Ma non menziona altri cospiratori denunciati da Llama: José "Pepe" Hernández, anche lui coinvolto nel caso di La Esperanza; Luis Prieto, Miguel Angel Martínez, Fermín Pernas e Luis Botifol.
Curiosamente, nella denuncia di José Antonio Llama non appaiono i nomi di altri importanti capi della Fondazione: il medico Alberto Hernández, il terrorista Roberto Martín Pérez, designato coordinatore del gruppo e quello sua moglie Ninoska Pérez Castellón. Non poteva mancare il famoso Luis Posada Carriles, che venne arrestato durante il Vertice Ispano Americano di Panama perchè, come parte di questi piani, intendeva assassinare Fidel Castro e i giovani panamensi che avrebbero partecipato alla sua conferenza nell’aula magna dell’Università.
Taladrid ha fatto riferimento su Granma a un documento presentato dalla Procura nordamericana come parte dell’ingiusto processo, sulle istruzioni date a Gerardo Hernández a metà degli anni ’90, “con una particolareggiata informazione inviata da Cuba su quel che già si conosceva nel nostro paese su questo tenebroso gruppo paramilitare della FNCA e con l’obiettivo che René González cercasse più informazioni al rispetto”.
Nel documento vengono menzionati i nomi dei membri del gruppo che sarebbero stati “pagati per ogni missione compiuta e avrebbero ricevuto assicurazioni sulla vita per 100000 dollari per le loro famiglie”.
Tre dei cospiratori, Arnaldo Monzón Plasencia, Raúl López e Manuel "Nolo'' García, sono morti.
L’acquisto degli aerei telecomandati e degli altri equipaggiamenti militari è stato realizzato sotto la copertura delle ditte Nautical Sports Inc., registrata in Florida e Refri Auto, con sede nella Repubblica Dominicana, sottolinea il servizio.
Llama ha mostrato al Nuovo Herald le prove delle transazioni, che conserva nella sua casa del sud-est di Miami.
Assicura di aver apportato 1.471.840, 35 dollari dai suoi fondi “per finanziare il progetto”. Gli venne chiesto di sollecitare un prestito commerciale a suo nome nell’International Finantial Bank. Si supponeva che il prestito sarebbe stato pagato da tutti, ma non fu così e, non potendo onorare l’impegno contratto con la banca, venne costretto a dichiararsi in bancarotta. Llama ritiene che questa enorme quantità di denaro gli sia stata truffata da diversi direttori della Fondazione.
Gli esplosivi vennero comprati dal noto terrorista Raúl López, che era proprietario di una ditta autorizzata, cosa normale nella Florida mafiosa.
Pepe Hernández ordinò a López di chiedere un prestito alla Ready State Bank di Miami a tale scopo. Secondo Llama, gli esplosivi vennero lanciati da un’imbarcazione nel fondo del mare, “in uno scoglio prossimo alle Bahamas” da “Nolo” García quando una lancia di pattugliamento delle Bahamas si avvicinò allo yacht di Núñez dove questi si trovava. Un meccanico, Eulogio Amado "Papo" Reyes, ha confermato all’Herald di aver assemblato gli aerei. Intanto José "Pepín'' Pujol, terrorista schedato e capitano del Santrina, che ha portato Posada Carriles negli USA, ha confessato che la Fondazione lo ha utilizzato dal 1993 come consulente per comprare imbarcazioni.
Pujol è stato appena citato da una Grande Giuria di El Paso (Texas) che investiga su quell’ingresso illegale negli USA di Posada, che l’Herald definisce “militante anticastrista”.
Alcuni giorni dopo l’11 settembre 2001 si verificò una scissione nella FNCA, quando fondatori del gruppo comandato da Jorge Mas Canosa, come il suo ex presidente Alberto Hernández, il suo ex tesoriere Feliciano Foyo, l’ex portavoce Ninoska Pérez Castellón e i direttori Diego Suárez, Horacio García, Elpidio Núñez e Delfín Pernas, rifiutarono di presentarsi a una convenzione annuale convocata a Porto Rico. Questi soggetti crearono il cosiddetto Cuban Liberty Council, che ereditò buona parte delle strette relazioni dei Bush con questi terroristi.
José Antonio Llama, neanche lui recatosi a Porto Rico, accusò allora Mas Santos – mentre oggi lo esonera dalla stessa accusa – di caudillismo.
10 OTTOBRE 2003: BUSH ABBRACCIA ZUÑIGA
Il terrorista Luis Zúñiga Rey, adesso denunciato da Llama e la cui partecipazione ad atti di terrorismo è stata segnalata parecchie volte dall’Avana, è stato ricevuto il 10 ottobre 2003 nei giardini della Casa Bianca da George W. Bush, che lo ha abbracciato affettuosamente davanti alle camere della Tv.
Il 10 ottobre 2001 Mel Martínez, oggi senatore e allora alto esponente dell’amministrazione, aveva partecipato alla riunione dove venne annunciata la creazione del CLC nel Biltmore Hotel, di Coral Gables, accanto al Llama e a vari dei cospiratori che denuncia, tra i quali Alberto Hernández, Ninoska Lucrecia Pérez Castellón, Horacio García, Elpidio Núñez e Luis Zúñiga Rey.
Per essere chiari: appena un mese dopo l’11 settembre Mel Martínez, dopo essere stato nominato segretario del Commercio da Bush, fece da padrino ad un gruppo di terroristi cubano americani.
D’altra parte Llama ricoprì la carica di responsabile del Burò Spagna della FNCA e si prese l’incarico di sviluppare le relazioni tra il Partito Popolare (PP) spagnolo e la FNCA. Partecipò a Madrid a una riunione nella sede del PP in Via Genova, alla presenza di Guillermo Gortázar, José María Aznar e Jorge Mas Canosa.
Nel novembre del 1995 Aznar apparve a Miami, dove fraternizzò con i dirigenti della FNCA. Llama incoraggiò poi la creazione in Spagna di una filiale della FNCA diretta da Gortázar alla quale si sarebbe sommato Carlos Alberto Montaner, terrorista latitante della giustizia cubana e oggi commentatore del Miami Herald. Aznar portò a Miami perfino i Reali di Spagna, che riunì con Mas Santos, Pepe Hernández e lo stesso Llama. Come primo ministro, praticamente regalò l’impresa SINTEL a Mas Canosa e fu autore della posizione comune dell’Unione Europea contro Cuba.
Lo scandalo, scoppiato a Miami con la confessione di un alto dirigente della mafia cubano americana, punta il dito verso il FBI, tante volte denunciato da Cuba per la sua grossolana tolleranza nei confronti del terrorismo, mentre gli USA pretendono di far credere che stanno combattendo una guerra contro il terrore.
Cosa farà adesso il FBI? Realizzerà finalmente una profonda e attesa investigazione su questa fauna criminale? Approfitterà per indagare sulla forma nella quale le informazioni consegnate al Burò sui piani terroristici vennero utilizzate per perseguire, arrestare e condannare i Cinque giovani cubani, proprio per essersi infiltrati nei circoli terroristici del Sud della Florida allo scopo di neutralizzarli?
Tutto lo scandaloso processo presentato da Llama come un’iniziativa per liberare Cuba, ma che lui stesso descrive come uno sporco commercio, dimostra che Cuba non mente e costituisce un’opportunità e una sfida affinché il Governo USA e le sue agenzie, come il FBI e la CIA, nonché il suo sistema giudiziario e la sua stampa – rappresentata in questo caso dalla catena McClatchy – le quali davanti alle rivelazioni criminali non reagiscono nemmeno rimproverando i colpevoli confessi, tentino di dimostrare che non tutto è putrido nell’establishment di quel paese. Le forze sane nordamericane devono svegliarsi e riscattare il prestigio della loro nazione, che affonda sempre di più in una tenebrosa palude.
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