Molto ha rivelato e confermato il più
recente scandalo di cui è protagonista la mafia anticubana di Miami e New
Jersey.
La denuncia per truffa
presentata da José Antonio
Llama, ex luogotenente di Jorge Mas Canosa, conferma, da uno dei suoi
principali protagonisti, che esisteva il gruppo paramilitare della FNCA e
che questo si dedicava ad organizzare, finanziare ed eseguire gravi atti
terroristici contro Cuba, includendo assassini politici.
I membri di questo gruppo, alcuni dei
quali ora stanno nel clone della FNCA, il Consiglio per la Libertà di Cuba
(CLC), solo si sono limitati a dire che chi voglia parlare con loro, di
questa denuncia, si rimetta ai loro avvocati.
Ma l'attuale FNCA ha emesso una curiosa "Dichiarazione" dove c'è un
interessante paragrafo, nel quale si dice:
"Come si avvicina il nuovo giudizio
delle spie cubane della Rete Avispa vedremo un incremento di questa
campagna di diffamazione con l'apparizione di nuovi infiltrati con nuove
false affermazioni."
Quello della "campagna di
diffamazione" di
"infiltrati"
non ha bisogno di molti commenti, perché lo scandalo lo provoca una
denuncia per truffa presentata da uno di essi, un terrorista convinto e
confesso; noi ci siamo limitati a recensirla ed a segnalare che conferma
tutto quello che il Governo di Cuba e vari giornalisti cubani denunciavano
da più di una decade.
Magari rimane solo da chiarire il perché
il quotidiano ufficiale di Miami ha riconosciuto che aveva tutte queste
informazioni e le ha conservate, per quasi due anni, per "analisi del suo
dipartimento legale."
Ma una delle cose più vistose è quell'enigmatico paragrafo nella
Dichiarazione della Fondazione, dove fanno ingiustamente menzione dei
Cinque Eroi prigionieri, perché essi sanno che una delle missioni di
questi compatrioti a Miami era vigilare ed inviare informazione sui piani
di questo gruppo terroristico paramilitare della FNCA che tanti atti
ha pianificato o in alcuni casi é arrivato a realizzare contro il nostro
paese.
Ed affinché non rimanga alcun dubbio,
qui pubblichiamo a considerazione dell'opinione pubblica, un documento
dove si dettagliano le istruzioni che, a metà degli anni 90, ricevette
Gerardo Hernández con una particolareggiata informazione, inviata da Cuba,
di quello che già si conosceva nel nostro paese su questo tenebroso gruppo
paramilitare della FNCA e con l'obiettivo che René González cercasse più
informazione al riguardo.
Questo frammento di istruzioni l'abbiamo
preso dai documenti che sono stati presentati proprio dalla Procura degli
Stati Uniti come parte dell'ingiusto processo contro i Cinque Eroi
antiterrorista.
Dice testualmente il messaggio inviato da Cuba a questi due eroi
antiterroristi:
"Il 16 marzo [1996], Andrés Alvariño,
che lavora nelle prigioni ed è membro della Guardia Nazionale a Miami,
parlò alla nostra fonte di un progetto che ha con la FNCA di formare un
gruppo di 40 uomini con esperienza militare professionista, persone in
servizio attivo nel ramo militare o ex personale militare, per
l'esecuzione di missioni paramilitari contro Cuba.
"Il coordinatore del gruppo sarebbe Roberto Martín Pérez, ed il
finanziamento starebbe a carico dell'impresario Enrique Casas, un ex
ufficiale dell'esercito, padrone di una compagnia navale e con depositi di
armi in Honduras che appartenevano alla contra nicaraguense.
"Oltre a Martín Pérez, sarebbero anche responsabili del gruppo altri
direttori della Fondazione come Alfredo Otero, Alberto Hernández e José
Francisco 'Pepe' Hernández.
"Al progetto, participerebbero anche i fratelli Novo Sampoll, Gaspar
Jiménez Escobedo, Félix Rodríguez Mendigutía, Ramón Orozco Crespo e Luis
Posada Carriles.
"Il gruppo paramilitare sarebbe una forza di mercenari, senza legamii con
nessun gruppo contrarivoluzionario cubano, poiché loro li considerano
penetrati e sono vulnerabile. Saranno pagati per ogni missione che
facciano ed avranno assicurazioni sulla vita per 100000 dollari per le
loro famiglie.
"Alvariño aggiunge che anche la CIA participerebbe, ma indirettamente,
perché ex ufficiali stanno pressandoli.
"Secondo Alvariño, egli ed un sergente della Guardia Nazionale, non
identificato, stanno lavorando già nella selezione degli uomini che
saranno soggetti ad una rigorosa investigazione.
"Questa informazione ha sufficienti riscontri per essere seguita, per cui
'Castor' ('Castor' era lo pseudonimo
che usava per stato di necessità René González)
deve continuare a lavorare sulla stessa con l'obiettivo di ottenere nuovi
dati o ampliare quelli che già abbiamo".
Dopo avere letto questi
frammenti di alcune delle istruzioni inviate ai Cinque Eroi antiterroristi
cubani, a metà degli anni 90, varie cose sono degne di essere evidenziate.
Quanto rivelato in questi giorni da José Antonio Llama solo conferma una
parte di quello che le autorità cubane conoscevano già, poiché, come si
apprezza, ci sono, ancora, informazione più dettagliata di quelle che ha
esposto l'ex dirigente della FNCA.
È da segnalare che, apparentemente in maniera indiretta, la CIA era a
conoscenza di tutto questo attraverso la "pressione"
di "ex ufficiali",
possibilmente gli stessi che avevano prima diretto gli ex agenti e
terroristi che ora si presentavano come politici di una rispettabile
Fondazione.
Si riafferma il carattere mercenario e di mafia di tutta questa industria
anticubana, perché se i "liberatori di Cuba" non venivano pagati, non
facevano niente; qui si sottolinea che avrebbero riscosso per missione e
avevano un'assicurazione per ogni famiglia.
E, finalmente, se qualcuno nel pianeta non capiva bene che vuole dire
dovere agire, nella forma in cui lo fecero,
per stato di necessità,
qui il concetto risulta ben chiaro.
Nessun governo serio, indipendentemente
dal suo segno ideologico, ricevendo questa informazione può rimanere
inattivo; suo principale dovere è col suo popolo e proteggere le vite di
civili innocenti che morrebbero come conseguenza delle azioni
terroristiche preparate da questo gruppo paramilitare.
Immaginiamo per un momento che cosa sarebbe successo se gli aerei da
turismo teleguidati, che la FNCA passò alla Brigata 2506, pieni di esplosivi
si fossero lanciati su una concentrazione massiccia nella Piazza della
Rivoluzione; come questo gruppo terrorista avevano deciso di fare,
nell'ottobre del 1996, e di cui Cuba, al momento dovuto, venne a
conoscenza.
Si doveva o no vigilare tutto quanto riferito agli aerei da turismo in
possesso o sotto controllo indiretto di questo gruppo terroristico?
Questo era quanto faceva René González, "Castor", nel sud della Florida,
per proteggere la popolazione cubana (ed anche i cittadini di altri paesi)
da essere assassinata per le azioni e i piani di questo gruppo
paramilitare segreto.
E con ogni intenzione ho fatto l'esempio di un piano terroristico
elaborato a partire da aerei da turismo, perché non per gusto René
González stava compiendo la sua missione in mezzo ai terroristi con
aeroplani, cioè, José Basulto ed i suoi Hermanos al Rescate.
Era elementare che si cercasse tutta questa informazione proteggendo, con
determinate risorse, in un ambiente tanto terroristico, questi Cinque
lottatori contro detto flagello.
Questi i fatti. Tirate voi le vostre proprie conclusioni.