Il
superamento di importanti conflitti sociali e la conferma dell'appoggio
popolare al Governo hanno alleviato, nelle ultime ore, un virtuale assedio,
di difficoltà, che cingeva l'amministrazione del presidente Evo Morales.
Il panorama di relativa distensione contrasta sulle dicerie sulla supposta
imminenza di un colpo di Stato, che il Governo smentisce, benché ammetta che
c'è una cospirazione il cui obiettivo è logorare il Dirigente e
destabilizzarlo.
Lunghe negoziazioni con rappresentanti governativi si sono concluse con
accordi distensivi con cooperativisti e minatori e con la Confederazione
degli Autisti.
Il primo accordo ha garantito il pagamento di compensazioni umanitarie alle
famiglie dei 16 morti la settimana scorsa in un confronto tra sindacalisti e
cooperativisti in una miniera nella meridionale località di Potosí.
L'accordo ha assicurato inoltre l'attenzione ai feriti e la ricostruzione di
decine di abitazioni distrutte, con esplosivi, nello scontro e ha creato le
condizioni per un dialogo sullo sfruttamento, condiviso, della miniera in
disputa.
Allo stesso tempo il Governo é giunto ad un accordo con la Confederazione
degli Autisti che ha lasciato, senza effetto, uno sciopero nazionale, di 48
ore, degli autotrasportatori che avevano incominciato a bloccare le
carrozzabili in vari punti del paese.
Inoltre i coltivatori di foglia di coca della zona centrale di Yungas de
Vandiola bloccarono una strada, per reclamare di potere coltivare più coca
di quanto ufficialmente permessa, ma, in seguito anch'essi hanno accettato
di dialogare col Governo.
La neutralizzazione dei principali conflitti fu preceduta, in La Paz, da una
grande concentrazione in
appoggio al presidente Morales dove, questi, ha assicurato
che l'avanzamento del processo di cambiamento è inarrestabile.