O.Pelaez 12 maggio 2006 GI |
benessere del popolo
Cuba acquisterà 12 nuovi laboratori per gli studi dei cromosomi, come parte degli sforzi per portare i progressi della genetica in tutto il paese, ha annunciato la dottoressa Beatriz Marcheco, direttrice del Centro Nazionale di Genetica Medica, nella Tavola Rotonda Informativa che ha visto la presenza del presidente Fidel Castro.
Ha spiegato che queste attrezzature, dotate della più moderna tecnologia, si sommeranno alle 12 che compongono oggi la rete nazionale di laboratori citogenetici e permetteranno di incrementare il numero di donne incinte d’età superiore ai 35 anni con accesso a queste importanti prove diagnostiche, per sapere se il figlio che nascerà presenta qualche alterazione cromosomica, il che offre maggiore tranquillità alle gestanti e alle famiglie.
A dimostrazione di questo spettacolare salto in avanti registrato in questa sfera, la dottoressa Marcheco ha sottolineato che Cuba, con 483 masters, ha oggi più specialisti in Genetica che tutta l’America Latina e solo nel 2005 sono stati compiuti più di 4.000 studi citogenetici in tutto il nostro arcipelago. Il costo di una di queste analisi nel resto del mondo si aggira attorno ai 1.500 dollari.
Oltre a garantire a ogni cittadino questi servizi di primo livello, il nostro sistema sociale protegge le famiglie dei portatori di handicap e promuove il loro reinserimento nella società.
Nel programma televisivo è stato comunicato che, sin dalla conclusione 3 anni fa dello studio nazionale sui portatori di handicap e ritardo mentale, 6.670 madri cubane hanno ricevuto interamente il loro stipendio per assistere i loro figli e più di 40.000 handicappati si sono incorporati al lavoro.
Il dottor Juan Manuel Marrero, specialista in Medicina Generale Integrale e laureato in uno dei corsi di Master in Consulenza Genetica, ha spiegato che nel municipio Urbano Noris (provincia di Holguín), il citato studio nazionale ha permesso di scoprire vari fattori che incidevano nella prevalenza di uno dei più elevati tassi di ritardo mentale del paese, com’erano il consumo di alcool e la consanguineità.
Anche la dottoressa Odalis Batista, della Ciénaga di Zapata (provincia di Matanzas), ha definito molto positivi gli studi realizzati dallo Stato cubano allo scopo di raggiungere un trattamento differenziato a queste persone, affette da gravi limitazioni.
Durante la Tavola Rotonda Informativa sono stati esposti anche i risultati di primo livello mondiale raggiunti da Cuba nell’applicazione del Programma di Impianti Cocleari, utilizzati in 53 bambini (18 non udenti e non vedenti e 35 non udenti) e nella riabilitazione degli stessi; lo studio integrale dello sviluppo dell’infanzia, dove risalta la realizzazione di prove con computer per misurare le abilità nella lettura; il Registro Nazionale di Gemelli e il Progetto di Mappa Cerebrale con l’obiettivo di creare un Atlante con le curve dello sviluppo del cervello di un cittadino normale dall’infanzia alla vecchiaia.
Nella spiegazione di queste
linee d’investigazione hanno partecipato la dottoressa Maria Cecilia Pérez,
coordinatrice del Programma di Dispositivi Cocleari, e i dottori Antonio Paz,
chirurgo otorino dell’ospedale Hermanos Ameijeiras, Mitchell Valdés Sosa,
direttore del Centro delle Neuroscienze di Cuba e Pedro Valdés, vicedirettore
dell’istituzione. |