L'ultima follia di Guantanamo avviene sul corpo dei tre detenuti che
si sono suicidati dieci giorni fa, tre delle centinaia di nemici più o
meno combattenti che sono transitati dietro le reti d'acciaio del
carcere installato quattro anni fa sul frammento americano dell'isola
di Cuba. Consegnati ai familiari, i cadaveri mostravano lividi sul
collo - normali sul corpo di una persona che si è impiccata - e
ecchimosi sulle braccia e sulla testa, segni di colpi che hanno fatto
dire a padri e nipoti: «Dubitiamo della versione americana sul
suicidio». Ma il particolare più macabro è un altro: i corpi sono
stati consegnati ai familiari privi di organi interni come il cuore,
il cervello, i polmoni. E' stata fatta l'autopsia, si giustificano le
autorità statunitensi. Così sarà impossibile farne un'altra, accusano
i familiari.
L'ex ministro della salute dello Yemen Naguib Ghanem ha detto al
giornale arabo Al Sarq Al Aswat che il cadavere di suo figlio è stato
rispedito nello Yemen senza alcuni organi interni. Talal Sahrani,
padre di un'altro dei tre suicidi, Yassir, ha detto al giornale Al
Watan di aver potuto vedere il corpo di suo figlio prima che venisse
realizzata l'autopsia: aveva ematomi sulla testa, ha detto l'uomo,
tanto grandi che i colpi avrebbero potuto causare la sua morte. Quando
è stato portato a Guantanamo, Yassir Sahrani aveva 17 anni. E lo zio
di un'altra delle vittime, Mohammed Oteibi, ha rivelato all'agenzia
Deutsche presse che sul cadavere di suo figlio c'erano macchie nere
sulle braccia e ecchimosi in diverse parti del corpo, cosa che
potrebbe far pensare che l'uomo sia stato torturato.
La polemica sul duro trattamento riservato ai prigionieri sospettati
di terrorismo rinchiusi a Guantanamo dura da quattro anni. Nel 2002
talebani e militanti di Al Qaeda catturati durante la guerra in
Afghanistan furono trasferiti a decine nel centro di detenzione che
ora divide Europa e Stati uniti. Cifre ufficiali non se ne sono fatte
per anni finché, recentemente, il Pentagono ha dovuto soccombere a una
sentenza e rivelare ciò che finalmente oggi si sa: a Guantanamo si
trovano 460 prigionieri, provenienti da 35 paesi. Niente convenzione
di Ginevra: non sono «nemici combattenti». E nessuna accusa formale:
su centinaia di prigionieri nel corso degli anni, solo a dieci di loro
è stata formulata un'accusa formale di terrorismo. Dall'inizio di
giugno sono stati 41 i tentativi di suicidio. In tre, il 10 giugno
scorso, sono riusciti nel tentativo.