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NEL 14º SUMMIT DEL MNOAL Il ministro degli Esteri cubano lancia un
appello a continuare a difendere i
legittimi interessi e diritti del Sud
● La Malaysia passa a Cuba la presidenza del Movimento ● Il Burò di Coordinamento ha presentato un rapporto sui lavori ● Il viceministro degli Esteri cubano, Abelardo Moreno, è stato eletto alla presidenza dei lavori degli Alti Funzionari
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Il ministro degli Esteri cubano Felipe Pérez Roque, con la convinzione che il Movimento dei Paesi Non Allineati (MNOAL), a 45 anni dalla sua fondazione, è più necessario che mai alla lotta per la difesa dei legittimi interessi e diritti dei popoli del Sud, ha dato il benvenuto ai rappresentanti delle nazioni facenti parte dell’organizzazione che, a livello di Alti Funzionari, hanno iniziato i lavori che porteranno all’approvazione dei documenti del Summit da parte dei ministri degli Esteri.
Ha elogiato il magnifico lavoro compiuto dalla Malaysia alla Presidenza del Movimento negli ultimi tre anni, che sono serviti per approfondire il suo processo di rivitalizzazione iniziato dalla presidenza precedente, quella del Sudafrica.
Ha riconosciuto al rispetto la partecipazione di quest’ultimo alla troika dei NOAL negli ultimi 11 anni e ha dato il benvenuto all’Egitto, paese che avrà la responsabilità di organizzare il 15º Summit e che da questo momento farà parte della troika assieme alla Malaysia, come presidente uscente e a Cuba come anfitrione e nuovo presidente.
Ha anche assicurato che il coordinamento delle posizioni tra i nostri paesi continuerà nell’ambito della troika nella prospettiva di serrare le fila in difesa degli interessi comuni degli Stati membri.
Il dirigente cubano, evocando i più di quattro decenni passati dalla fondazione, ha riflettuto sul fatto che il MNOAL è attualmente composto da 116 paesi – con l’ingresso di Antigua e Barbuda e Dominica – di quattro continenti e ciò significa che rappresentiamo quasi i due terzi dei paesi che compongono l’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Ha anche annunciato che in questa 14º edizione si aggiungeranno Haiti e St. Kitt’s & Nevis a conferma, ha detto, dell’interesse dei paesi del Sud ad integrarsi ed appartenere a questo forum in cui, ha detto, "condividiamo valori e interessi comuni e difendiamo uniti e solidali il nostro diritto a vivere e svilupparci come nazioni indipendenti".
Siamo compiaciuti dal fatto, ha detto, che questo 14º Summit serva anche per la parallela realizzazione di altri due vertici di organizzazioni dei paesi del Sud: il Gruppo dei 15 e il Gruppo dei Paesi in via di sviluppo senza litorale.
Affermando la sua fiducia nel fatto che in questo primo segmento dell’evento si produrrà un dibattito franco e solidale, ha ricordato che "ci stiamo riunendo dopo la brutale aggressione perpetrata contro il fraterno popolo del Libano, mentre assistiamo indignati al quotidiano genocidio al quale è soggetto il popolo palestinese. Il nostro Summit coincide anche con un’intensificazione degli attacchi all’Iran per aver esercitato il suo diritto sovrano a sviluppare l’uso pacifico dell’energia nucleare e con le minacce ad altri paesi non allineati con guerre preventive ed aggressioni. Per questo è indispensabile che serriamo le fila in difesa dei nostri diritti".
I rischi, le minacce e le difficoltà che affrontiamo sono simili ed hanno origini comuni e quindi, ha ribadito, dobbiamo dimostrare al mondo la nostra forza, la nostra capacità di affrontare assieme le enormi sfide imposteci da un mondo dominato dai più potenti, ha aggiunto.
Ha infine ricordato ai rappresentanti di alto livello del MNOAL la responsabilità che hanno di portare avanti le trattative sui documenti che verranno infine approvati dai Capi di Stato e di Governo.
LE QUESTIONI ORGANIZZATIVE
Il primo intervento della giornata inaugurale di questo segmento del Summit è stato a carico del capo della delegazione malaysiana all’incontro degli Alti Funzionari, S.E. Sr Datuk Rastam Mohamed Isa, che ha consegnato a Cuba la direzione del Movimento e ha ringraziato il Governo e il popolo cubani per l’affettuosa accoglienza e l’eccellente preparazione del Summit.
Il capo delegazione, che è anche segretario del Ministero degli Esteri della Malaysia, ha ringraziato il Sudafrica, nazione dalla quale il suo paese ha ricevuto la presidenza del Movimento, nonché il Burò di Coordinamento con sede a New York, per il coordinamento e la cooperazione con il mandato del suo paese.
Ha annunciato che il rapporto sulla gestione malaysiana sarebbe circolato durante la sessione tra i paesi membri. Nel documento non solo, ha detto, vengono esposte le sfide che ha affrontato il mio paese quando ha occupato una così alta carica, ma anche i successi raggiunti indirizzati a rafforzare e rivitalizzare il MNOAL.
Poi Abelardo Moreno, viceministro degli Esteri cubano, è stato eletto, per acclamazione, presidente della Riunione degli Alti Funzionari. In conformità col suo mandato Moreno ha immediatamente costituito le due commissioni di lavoro: quella Politica e quella Economico-Sociale. La prima verrà diretta dall’ambasciatore permanente dell’Egitto presso le Nazioni Unite, mentre quello dello Zimbabwe avrà al suo carico il lavoro della commissione Economica e Sociale.
Dalle ore 11:00 locali sono cominciati i lavori degli Alti funzionari, indirizzati a preparare i documenti del Summit: il Progetto di Dichiarazione sui Principi e Propositi e il ruolo del MNOAL nel contesto attuale e uno sulla Metodologia.
Entrambi i testi verranno discussi con l’obiettivo di raggiungere il consenso nelle posizioni e consegnarli nella riunione dei Ministri agli Esteri, che si svolgerà il 13 e 14 settembre.
Alla fine della sessione mattutina, Abelardo Moreno ha tenuto una conferenza stampa nel Miramar Trade Center, nella quale ha ribadito aspetti già segnalati in precedenza e ha risposto alle domande dei giornalisti presenti nel Summit. A proposito delle possibili assenze dei presidenti di Cile, Perù e Colombia e delle letture che da ciò potrebbero derivare, come la possibilità di una divisione nel continente, Moreno è stato chiaro nel rispondere che quello che succede in America Latina non dev’essere considerato differente ad altre assenze dei capi di Stato e di Governo di Africa e Asia, rispetto alle quali nessuno ha detto che riflettano divisioni in quelle regioni.
LA LOTTA CONTRO IL TERRORISMO NON PUO’ VENIRE DETERMINATA DALLE DATE
Il corrispondente della Reuters ha chiesto se la riunione si sarebbe pronunciata contro il terrorismo, visto che è stata inaugurata proprio nel 5º anniversario dell’11 settembre.
Il Presidente della Riunione degli Alti Funzionari ha risposto che la lotta contro il terrorismo non può venire determinata dalle date, ma da atti e azioni e lo dice proprio il rappresente di un paese, Cuba, che è stato vittima di azioni terroristiche per più di 45 anni.
Ha comunque aggiunto che nella Dichiarazione Finale ci sarà un capitolo riguardante il rifiuto del terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni "contro chiunque venga commesso, da parte di chiunque e per qualsiasi causa". Questa, ha detto infine, è una posizione molto chiara nel Movimento dei Paesi Non Allineati.
Nel pomeriggio sono continuati i dibattiti a porte chiuse nelle due commissioni degli esperti ed era prevista una visita al centro cubano di Ingegneria Genetica e Biotecnologia.
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