Fidel ha assicurato che l’America

 

Latina sta vivendo una nuova ed

 

inestinguibile aurora

 

 27 luglio 2006 - M.J.Mayoral www.granma.cu

 

 

Stanno già spuntando le prime luci di un’aurora a favore dei popoli latinoamericani che niente e nessuno potrà  oscurare. Questo non dipenderà né dai leader né dalle singole persone, ha detto ieri ad Holguín il presidente cubano Fidel Castro, parlando di fronte alle migliaia di partecipanti all’atto d’inaugurazione della più grande batteria di gruppi elettrogeni sincronizzati al Sistema Elettroenergetico Nazionale.

 

Stiamo entrando in un’epoca nella quale, nonostante la loro immensa potenza, la pubblicità e la propaganda imperialista hanno sempre meno effetto e basta una scintilla per far ardere i sentimenti di lotta per la giustizia, ha commentato Fidel facendo riferimento alla crescente mobilitazione popolare in America Latina.

 

Ci incoraggia sapere, ha segnalato, che nel mondo sta aumentando il numero delle persone che difendono la giustizia, la vera libertà, i veri diritti umani e non quelli che vessano ed uccidono centinaia di migliaia di esseri umani come sta accadendo in questo momento nel Libano, un paese pacifico, che merita la simpatia ed il rispetto internazionali ed il cui popolo viene massacrato, bombardato e aggredito dall’imperialismo yankee.

 

Gli Stati Uniti, ha sostenuto Fidel, hanno il potere del denaro, delle armi, dei mezzi di comunicazione per calunniare e mentire, ma il mondo di oggi non è lo stesso di ieri; per comprovarlo basti ricordare l’appena conclusa riunione del MERCOSUR, il Summit dei Popoli, i processi rivoluzionari di Venezuela e Bolivia.

 

Stanno sorgendo rivoluzioni e non sarà molto facile sconfiggerle.

 

L’imperialismo sta cercando da più di 45 anni di farlo con la nostra e non c’è riuscito né potrà mai riuscirci. Non ha nemmeno potuto porre fine alla Rivoluzione bolivariana del Venezuela, che è un processo pacifico con un crescente sostegno maggioritario, nonostante le aggressioni della Casa Bianca. Ciò succede quando anche in Bolivia si stanno avvicinando importanti trasformazioni, a partire dal prossimo insediamento dell’Assemblea Costituente, ha argomentato il Presidente del Consiglio di Stato e dei Ministri.

 

Secondo Fidel, i processi di cambiamento nelle altre nazioni a favore del benessere dei loro popoli potranno prodursi con maggiore rapidità che a Cuba, assediata come nessun altra nazione dall’impero del Nord.

 

Manterremo, ha detto, la soddisfazione di aver lottato per più di mezzo secolo sotto minaccia, blocco e periodo speciale, che saranno condecorazioni che porteranno sulle loro spalle non solo i figli delle famiglie cubane; le porteranno ugualmente i figli di altri popoli latinoamericani perchè noi non siamo stranieri per voi, né voi sarete mai stranieri per noi, ha segnalato distinguendo la presenza all’atto di migliaia di giovani venezuelani e boliviani, che stanno attualmente studiando nella provincia di Holguín.

 

L’imperialismo pensa di uccidere le rivoluzioni uccidendone i capi, ha ricordato Fidel. E se l’impero opina questo, quel che dobbiamo assolutamente proporci tutti noi è che la direzione dei popoli non dipenda da pochi leader, per quanto questi siano disinteressati e consacrati ad una causa. Ci dobbiamo assicurare che questo destino dipenda dalla coscienza di ognuno dei cittadini di un paese, ha enfatizzato.

 

Nella nostra lotta per l’indipendenza nazionale, ha ricordato, non si è mai cercata la gloria personale. Non ci dimentichiamo che, come diceva Martí, tutta la gloria del mondo entra in un chicco di mais, ha affermato. Lottiamo per valori, per idee, disprezziamo la vanità, abbiamo un concetto sufficientemente alto della specie umana che, nonostante le sue sofferenze, i suoi errori e limiti, è l’unica specie capace di creare valori e morire per concretizzarli, ha sentenziato.

 

Il presidente cubano si è soffermato a lungo sulle questioni della Salute. Ha messo particolarmente in risalto l’importanza delle investigazioni massicce sulle malattie nel paese e della collaborazione internazionalista di Cuba che comprende, assieme al Venezuela, un ampio piano per la formazione di medici di altre nazioni latinoamericane e in generale del Terzo Mondo.

 

 

RIVOLUZIONE ENERGETICA E RISPARMIO

 

 

Il Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, che ha elogiato l’installazione a tempo di record dei gruppi elettrogeni ad Holguín, ha assicurato che le trasformazioni iniziate nel settore energetico permetteranno di risparmiare più del 50% dell’elettricità che il paese consumava prima di iniziare l’attuale programma, considerato come una rivoluzione in questo decisivo campo dell’economia mondiale.

 

Nel prossimo futuro, ha confermato, il 100% delle famiglie cubane che cucinavano con il kerosene lo faranno con l’elettricità. Lo stesso avverrà in tutte le case dove si usava il gas liquido, il cui prezzo sul mercato internazionale è già salito a 700 dollari alla tonnellata. In questo modo, l’impiego dell’elettricità non solo fornirà un mezzo stabile per la cottura di alimenti, ma renderà anche possibile una considerevole riduzione dei costi in divisa.

 

Fino a questo momento, ha informato Fidel, sono stati distribuiti tra gli 8 e i 9 milioni di elettrodomestici e presto comincerà la sostituzione delle pompe d’acqua inefficienti installate negli edifici ed in altri immobili multifamiliari. Questo nuovo programma prevede la sostituzione di 300.000 esemplari e dovrà concludersi in non più di otto mesi.

 

Miguel Díaz-Canel Bermúdez, membro del Burò Politico e primo segretario del Partito ad Holguín, ha precisato che in cinque mesi di intenso lavoro sono stati installati 119 gruppi elettrogeni in 27 siti, dislocati in 13 dei 14 municipi del territorio. I detti mezzi, ha affermato, apportano una capacità di generazione di 207,2 megaWatt, con la quale la provincia di Holguín si è trasformata in quella dalla maggiore potenza installata in questo modo nel paese. Sono, ha detto, macchine efficienti, che consumano appena 400 grammi di combustibile ogni kiloWatt/ora.

 

Il costo totale dell’investimento, ha indicato, supera i 50 milioni di dollari. Nell’operazione relativa al nuovo equipaggiamento lavorano 205 persone, la maggior parte delle quali ha frequentato corsi di qualificazione per poter svolgere questo nuovo lavoro. Fino ad oggi, ha informato, con questi gruppi elettrogeni sincronizzati al Sistema Elettroenergetico Nazionale sono stati prodotti 105500 megaWatt, con un consumo di 27 milioni di litri di combustibile, equivalenti ad un indice di 223.8 grammi di combustibile ogni kiloWatt/ora.

 

Inoltre, ha spiegato, sono stati installati 23.6 megaWatts in gruppi elettrogeni emergenti; vale a dire in siti dove è necessario assicurare la vitalità in attività produttive e di servizi. Tra questi siti figurano ospedali, policlinici, panetterie, fabbriche e fonti di rifornimento d’acqua.

 

Sono intervenuti nell’atto anche il venezuelano Ramón Ramírez Segovia, membro del Fronte Francisco de Miranda, che si sta preparando come lavoratore sociale ad Holguín; il boliviano Carlos Antonio Liro Cuéllar, studente di Medicina e Lourdes María Pérez Bastos, in rappresentanza delle migliaia di famiglie di Holguín che stanno accogliendo nelle loro case studenti latinoamericani di Scienze Mediche.

 

Durante l’incontro, che ha contato sulla partecipazione di membri del Burò Politico e di altri dirigenti del Partito, delle organizzazioni di massa, studentesche, della UJC, nonchè di rappresentanti delle Forze Armate e del Ministero dell’Interno, il leader della Rivoluzione cubana ha consegnato i diplomi di riconoscimento agli organismi ed alle imprese che hanno reso possibile il montaggio dei gruppi elettrogeni in questo territorio orientale.