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Orlando Bosch Ávila
Ebbe
una discreta partecipazione nella lotta antibatistiana.
Secondo investigazioni realizzate, nel 1978, dalla Commissione Permanente del Comitato sugli Assassini della Camera dei Rappresentanti USA, Bosch fu reclutato dalla CIA nel 1960.
Ha partecipato tra il 1961 e 1968 a più
di 30 sabotaggi e violenze negli Stati Uniti, Portorico, Panama e Cuba.
Nel 1968 fu condannato a quattro anni di prigione per aver mitragliato un cargo polacco nel Porto di Miami. Bosch ritornò a Miami, dove, nel 1974, fu fermato per una violazione della libertà condizionale, in relazione alla sua precedente condanna.
Fonda, nel 1976, il CORU una rete terroristica che risponde a vari nomi e i cui membri operano in attentati ed azioni di sabotaggi contro Cuba, in Costarica, Panama, Giamaica e Messico. Organizza, nel 1976, il sabotaggio al D.C.-8 di Cubana di Aviazione che costò la vita a 73 persone.
Salutato a Miami come eroe tanto che, il 25 marzo del 1983, venne proclamato, dalla Commissione della Città di Miami, "Giorno del Dr. Orlando "Bosch".
La causa di Bosch fu difesa, nel 1989, dalla repubblicano Ileana Ros-Lehtinen, lungo la strada per divenire la prima cubano-statunitense nel Congresso, e da Jeb Bush, il figlio del presidente, che fu capo della campagna di Ros-Lehtinen.
Nel suo ordine di arresto, il Pubblico Ministero Generale Aggiunto Joe D. Whitley scrisse: "Per 30 anni Bosch si è mostrato risoluto ed intransigente nella propugnare la violenza terroristica. Ha minacciato e ha realizzato atti terroristici contro numerosi obiettivi, includendo paesi amici degli Stati Uniti ed i suoi più alti funzionari. Ha espresso ripetutamente e dimostrato la sua disposizione a causare indiscriminatamente morti e feriti. Le sue azioni sono state quelle di un terrorista, senza limite per leggi o decenza umana, minacciando ed infliggendo violenza senza considerazione per l'identità delle sue vittime".
Il 20 luglio 1990 ebbe un indulto presidenziale da parte di G.Bush.
Si annullava così la decisione del Dipartimento di Giustizia che aveva espresso: … sarebbe dannoso per gli interessi pubblici Usa offrire rifugio sicuro a Bosch, perché la sicurezza di questa nazione si vedrebbe colpita nella sua capacità di esortare altre nazioni, in maniera credibile, che neghino di offrire aiuto e rifugio ai terroristi".
Il quotidiano nordamericano The Globe, diceva che Orlando Bosch ed i commando del CORU "hanno compiuto più di novanta atti terroristici, attentati dinamitardi, sequestri ed assassini, sottolineando atti di violenza particolarmente riprovevoli; uno, l'attentato mortale a Washington contro l'automobile dell'ex ambasciatore cileno Orlando Letelier, nel settembre 1976, realizzato in Embassy Road; un altro, l'attentato con bomba sui cieli delle Barbados, scoppiata in pieno volo, contro l'aeronave di 'Cubana di Aviazione', nell' ottobre 1976, che causò la morte delle 73 persone che erano a bordo, tra le quali i 24 atleti olimpici, medaglie d' oro, della squadra cubana di scherma".
Nel febbraio 2004, con una lunga
intervista teletrasmessa a Canale 22, Bosch giustificò l'attentato
dell'aeroplano civile cubano ed ostentò il suo ruolo in undici tentativi
di realizzare attacchi militari contro Cuba nei 10 anni precedenti ed i
suoi tre tentativi di assassinare il presidente Castro: in Cile, Nicaragua
e Spagna. Bosch riceve ovazioni a Miami ogni volta che appare nella scena
pubblica con politici importanti.
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