Correva l'anno 1967. La controrivoluzione in
Cuba era stata schiacciata. La stazione della CIA a Miami, JM-Wave, cominciò
gradualmente a limitare le sue operazioni di guerra sporca contro il
territorio cubano, dopo lunghi anni di crimini ed aggressioni. Erano stati
smontati i radar per le comunicazioni o le mitragliatrici pesanti ed i cannoni
senza rinculo da 57
mm dalle imbarcazioni pirata, che furono vendute o svendute. Le loro lussuose
dimore nelle isolette floridiane, in altri tempi case
segrete, furono affittate. Tutta la logistica di guerra era, a poco a poco, dismessa. Ma ancora,
nei prossimi anni, continuerà le sue azioni paramilitari
contro
imbarcazioni da pesca o altre installazioni cubane. Il terrorismo non
era cessato, ma si intensificava all'estero contro interessi cubani. Di
conseguenza i suoi "bersagli" prediletti saranno funzionari diplomatici e
commerciali, ambasciate, consolati, rappresentazioni di linee aeree o
marittime, fossero cubane come di qualunque paese che mantenesse qualche
vincolo con Cuba. Era solo un cambiamento strategico nella politica di
terrore.
In quei giorni, un killer chiamato Luis Posada Carriles,
seduto in un bar di Miami , come racconta nelle sue memorie "Il cammino del
guerriero", meditava tra sé "... Le operazioni tendenti alla liberazione di
Cuba che effettuava l'Agenzia Centrale di Intelligence erano molto diminuite,
arrivando al punto che non si faceva oramai praticamente nulla. Superate erano
rimaste le operazioni paramilitari, i contatti dentro l'Isola, l'interramento
di armamento, le infiltrazioni e tutta questa attività che manteneva viva la
speranza dei cubani che lavoravamo per l'Agenzia. Gradualmente ed
inesorabilmente si andavano chiudendo le basi delle baie nella Florida e
gradualmente ed inesorabilmente stavano smobilitando tutti i cubani che
lavoravano per la CIA. A
me era toccato il turno pochissimo tempo fa..."
Posada Carriles mente deliberatamente. La CIA non abbandonò mai i suoi
migliori alunni di Fort Benning. I suoi agenti principali di origine
cubana in JM-Wave erano inviati come "consiglieri" della contro insurrezione
presso governi pro-yankee in America Latina, per reprimere ogni barlume di
Rivoluzione. Il suo affettuoso amico Félix Rodríguez Mendigutía, era partito
per la Bolivia per collaborare nelle operazioni contro il Guerrigliero Eroico,
Ernesto Che Guevara. Più tardi la CIA lo invierà in Ecuador, Perù, Vietnam,
Nicaragua ed El Salvador, posto questo ultimo nel quale con Posada parteciperà
alla guerra sporca in America Centrale sotto gli ordini diretti della Casa
Bianca.
Nel 1967 Posada Carriles fu
"assegnato" a Caracas, Venezuela, come mercenario
della CIA, transitando per i suoi organi di Intelligence fino ad occupare un
importante incarico nella Direzione dei Servizi di Intelligence e Prevenzione
(DISIP) di allora. I suoi principali compiti: eliminare focolai di "ribelli" ed
appoggiare il lavoro di spionaggio della CIA sull' ambiente diplomatico ostile
agli Stati Uniti e nelle alte sfere della politica locale. Questa designazione
non era casuale; costituiva un incarico di fiducia in un paese di grandi
interessi economici e geopolitici per gli Stati Uniti nell'area dei Caraibi e
Sud-America, molto vicino a Cuba per profondi legami storici.
Proprio George Bush (padre), nella sua qualità di Direttore della CIA, nel
1976, espresse, in privato, all' allora Capo della DINA cilena, generale Juan
Manuel Contreras Sepúlveda, durante una riunione a Washington, che la DISIP
era stata ristrutturata con la partecipazione di agenti cubani al servizio
dell'agenzia, suggerendolo che al suo ritorno in Cile passasse da Caracas e
visitasse questo organo poliziesco. Secondo Contreras, durante il suo viaggio
in Venezuela ebbe un colloquio con operativi cubani in questo paese. Uno di
essi era Luis Posada Carriles.
La "ristrutturazione" a cui alludeva l'allora Direttore della CIA, includeva
importanti risorse di ogni tipo dirette a potenziare quel dispositivo
poliziesco. Nelle sue "memorie", Posada Carriles si riferisce a questo tema,
benché senza menzionare la CIA: "... La polizia era
migliorata
incredibilmente. Corsi all'estero, istruttori ben pagati, più l'acquisizione
di costosi ma altamente efficienti strumenti per intercettare telefoni, per
'sonorizzare' stanze con trasmettitori nascosti, l'acquisizione di auto,
motociclette e, soprattutto sufficienti risorse economiche per stabilire reti
di collaboratori in hotel, ristoranti, autonoleggi, etc.,
appoggiavano le nostre operazioni, situando un determinato 'cliente' in una
stanza d' hotel previamente 'sonorizzata' o dirigendolo ad un tavolo
'lavorato' nel ristorante. Il più costoso, ma anche il più fruttifero dei
dipartimenti, era quello di 'controllo e manipolazione delle fonti vive' o
informatori. Le aree d'interesse del Corpo erano i gruppi sovversivi di
sinistra, i militari di tendenza golpista, gruppi politici e finanziari,
determinati personaggi e qualunque settore della popolazione che risultasse
interessante per il governo, erano penetrati ed infiltrati dai nostri
agenti... ".
In quegli anni Luis Posada Carriles non
abbandonò il suo tramare terrorista contro Cuba, ma lo incrudì a partire dal
manto ufficiale che gli offriva il suo incarico nella DISIP venezuelana, nella
quale, il 4 ottobre 1971, fu nominato
Commissario
dal suo amico e
collaboratore Remberto Uzcátegui Bruzual chi lo incorporò al gruppo repressivo
sotto la sua direzione conosciuto come "i Dodici Apostoli". Questa
designazione gli offrì maggiori possibilità di continuare le azioni di
interesse per la CIA che veniva svolgeva da anni.
LA FACCIATA DELL' AGENZIA
PRIVATA DI DETECTIVE
Nel 1974, per dissapori col nuovo governo di
Carlos Andrés Pérez, Posada Carriles si vide obbligato a rinunciare
all'incarico, creando una difficile situazione operativa per la CIA. Ma di
punto in bianco, sorsero nuovi finanziamenti, alcuni di essi, si suppone,
apportati dal suo antico compagno nella DISIP, Joaquín Chafardet Ramos, ed é
creata, a Caracas, un'agenzia privata di detective chiamata "Investigazioni
Commerciali ed Industriali, Compagnia Anonima" (ICICA), diretta proprio da
Posada Carriles.
Inizialmente i suoi uffici erano ubicati al numero 78 nel centro professionale
Majestic, nel viale Libertador. Ma nel 1976 si trasferiscono in un posto più
ampio e di discreta ubicazione, in Las Palmas, avenida Valencia, Quinta María
Nina, a Caracas. I suoi "investigatori", secondo indicazioni di Posada
Carriles, dovevano entrare dalla porta posteriore per non attrarre
l'attenzione sui loro movimenti. Successivamente l'ICICA poté contare su una
filiale nella città di Valencia, stato di Carabobo, vicina a Puerto Cabello,
che, per essere lontana della capitale, facilitava i suoi movimenti verso
altre regioni.
Questa "agenzia" dispiegò la sua attività dai primi mesi del 1974 fino all'
ottobre del 1976, considerati gli anni di maggiore violenza terroristica
contro uffici diplomatici e commerciali ed interessi cubani nel continente.
Nelle sue "memorie", Posada Carriles tenta
occultare il carattere sovversivo dell'ICICA e giustificare le risorse
tecniche e finanziarie di cui disponeva: "... non ci prendemmo mai carico di
temi relazionati ad adulteri né problemi tra politici, ramo che ci sembrava di
importanza minima, a paragone con la cosa più redditizia ed attrattiva
dell'investigazione commerciale ed industriale, particolarmente nel campo
dello spionaggio di tecnologia, commercio e finanze di imprese nazionali e
straniere... c'incaricavano investigazioni su conflitti di competenza, furti e
frodi; investigazioni per pre-impiego di dirigenti importanti, specialmente di
imprese multinazionali... una rete di strumentazione mobile per le
comunicazioni con ripetitore, camere operative, microfoni sofisticati,
etc.agevolavano, nelle loro indagini, i nostri investigatori..."
Secondo documenti declassificati dell'epoca, una gran parte
dell'equipaggiamento in armi ed esplosivi in possesso della nuova "agenzia",
era stato sottratto alla DISIP. Altri mezzi tecnici di spionaggio furono
"donati" presumibilmente dalla CIA. Versioni, non confermate, accusavano
l'ambasciata degli Stati Uniti a Caracas di avere introdotto nella "agenzia"
esplosivo al plastico, posteriormente utilizzati in azioni terroriste contro
Cuba.
L'efficiente "agenzia" di Posada Carriles, convertita in un pericoloso centro
sovversivo per la regione dei Caraibi e Sud-America, poteva considerarsi anche
come una struttura paramilitare e manteneva una relazione di "nutuo favore"
con funzionari degli organismi polizieschi
venezuelani. Posada continuò collaborando in operativi di persecuzione e
tortura contro gruppi della sinistra in Venezuela, mentre realizzava azioni
coperte, per la CIA o partecipava attivamente, con Orlando Bosch Ávila, in
operazioni di morte dell'Operazione Condor con la DINA fascista di Augusto Pinochet. Si sa pubblicamente che alcuni implicati nell'ICICA, in particolare
Hernán Ricardo Lozano, mantenevano strette relazioni con un funzionario
dell'ambasciata nordamericana a Caracas chiamato Joe Leo, indicato da alcuni
fonti pubbliche come ufficiale dei servizi speciali.
Questo centro terroristico arrivò a contare 36 impiegati, alcuni di essi ex
agenti dei servizi speciali venezuelani o terroristi di origine cubana,
abituati a compiti clandestini di pedinamento e controllo tecnico di obiettivi
di interesse, tecniche di ascolto illegale o interrogatori ed azioni violente
con armi ed esplosivi al plastico. Il secondo al comando e capo delle
operazioni di questa "agenzia" era Diego Argüello Lastre, un ex della polizia
della tirannia batistiana.
LA CIA NON POTEVA ESSERE ESTRANEA ALLE
AZIONI TERRORISTICHE DI POSADA CARRILES
Il livello di aggressività e capacità di
questo gruppo era possibile solo grazie alla detenzione di mezzi di
intercettazione telefonica, trasmettitori di radio miniaturizzate per
applicazioni occulte e piccoli microfoni da incassare alle pareti (alcuni
commerciali ed altri di provenienza sconosciuta, presuntamente elaborati da un
servizio professionale di spionaggio) strumenti di registrazione
professionale, stetoscopi per ascolto attraverso pareti, ferramenta,
fotografia professionale, strumentazione portatile per il montaggio di punti
mobili di registrazione di conversazioni e liquidi radioattivi per la
marcatura ed inseguimento di obiettivi etc.
Questo equipaggiamento permetteva di inferire sui bersagli del lavoro illegale
che potevano essere personalità politiche o governative, agenti diplomatici o
commerciali stranieri, dirigenti rivoluzionari di sinistra, impresari ed
uomini di commercio.
Da questa "agenzia" si pianificarono molti atti terroristici e da lei
partivano surrettiziamente commando armati ed addestrati per collocare bombe in
installazioni civili cubane all'estero e programmare ogni tipo di attentato e
sequestro, in presumibile coordinazione con altri raggruppamenti della mafia
cubana americana a Miami. Secondo diverse fonti storiche, l'ICICA elaborò studi
operativi su installazioni diplomatiche e commerciali cubane in Trinidad,
Barbados, Colombia e Panama e possedeva mappe delle rotte dei voli aerei della
Cubana di Aviazione nella regione.
La CIA non poteva essere estranea a queste azioni. Posada Carriles era sempre
il suo uomo di fiducia e forse il suo ufficiale illegale più fedele e
sperimentato nella regione, al quale doveva molti favori.
Giorni dopo il crimine delle Barbados, un
memorandum di intelligence, declassificato, del Dipartimento di Stato
nordamericano, datato 19 ottobre 1976 sollecitava alla CIA alcune risposte e
commenti. La prima di quelle domande metteva il dito nella piaga: Ha avuto la
CIA alcuna relazione con l'agenzia di investigazioni di Posada o con qualunque
affare che egli aveva in atto? Ignoriamo se la CIA emise una qualche risposta.
Non risultava casuale l'intensificazione degli atti terroristici nella
regione. Si calcolano, solo tra marzo 1974 ed ottobre 1976, data in cui fu
chiusa l'ICICA, più di 40 bombe, in 14 paesi dell'America Centrale, Caraibi e
Sud-America contro installazioni diplomatiche cubane, linee aeree ed interessi
di altri paesi che mantenevano relazioni con Cuba. In questo periodo furono
assassinati due tecnici cubani in Perù e Messico, due funzionari cubani in
Argentina e 73 passeggeri che viaggiavano a bordo del volo 455 di
Cubana di
Aviazione sulle Barbados.
Una visione più particolareggiata di quegli
atti selvaggi é offerta da un'investigazione storica realizzata nel nostro
paese: Durante il 1974 si produssero tre attentati con esplosivi contro
l'ambasciata cubana in Giamaica, altri quattro nella sede diplomatica in
Messico. Lettere bomba furono inviate alle ambasciate cubane in Argentina e
Canada. Collocazione di altre bombe in installazioni diplomatiche cubane e
straniere in Perù, Giamaica, Ecuador, Venezuela, Panama, Bahamas. In Messico
esplosero 13 bombe in tre differenti città, in banche, imprese commerciali e
governative allo spargersi della notizia di una possibile normalizzazione
delle relazioni tra Cuba e Stati Uniti.
Nel 1975 sono posizionati 9 artefatto esplosivi in 5 paesi dell'area. Una
bomba è scoperta nell'atto dell'ambasciatore cubano in Messico ed é fatta
segno di colpi l'auto in cui viaggiava l'ambasciatore cubano in Argentina,
Emilio Aragones Navarro che rimase illeso. Quell'anno, anche il popolo
nordamericano fu vittima di azioni terroriste dei gruppi anticubani più
violenti che operavano dal suo territorio.
Un'esplosione in Portorico, in gennaio,
aveva causato quattro morti e due feriti. In febbraio una bomba fu disattivata
negli uffici della linea aerea colombiana in San Juan, Portorico. In marzo,
due artefatti detonarono nell'ufficio del turismo a Panama e nel consolato del
Costa Rica in Los Angeles, California. In maggio e luglio due bombe esplosero
nelle ambasciate del Venezuela e Costa Rica, a Washington. In luglio fu
sabotato una nave portoricana in San Juan, Portorico. In ottobre due bombe
esplosero a Miami, mentre il 29 dicembre esplose un altro artefatto nel salone
dei bagagli della linea aerea dominicana di aviazione dell'aeroporto La
Guardia, a New York, che causò 13 morti e 75 feriti.
CON IL CORU LA CAPACITÀ D'AZIONE DEL TERRORE
EBBE
UNA ASCESA COME MAI PRIMA
Un'altra volta la tolleranza e complicità delle autorità
nordamericane coi gruppi terroristici anticubani cominciava a creare
problemi interni. La soluzione più pratica e vantaggiosa per il governo
degli Stati Uniti fu la creazione della Coordinazione delle Organizzazioni
Rivoluzionarie Unite
(CORU).
Nel giugno 1976, Luis Posada ed Orlando Bosch parteciparono alla formazione
del gruppo terroristico CORU, nella Repubblica Dominicana, creato su richiesta
proprio dei servizi di intelligence nordamericani. Un veterano ufficiale della
Divisione antiterrorista della Polizia di Miami, nel 1979, dichiarò "... i
cubani portarono a termine l'unione del CORU su sollecitazione della CIA....
gli Stati Uniti appoggiarono la riunione per averli nuovamente tutti nella
stessa direzione, sotto il controllo degli Stati Uniti. Il segno fondamentale fu
avanti e fate quello che volete, fuori dal territorio
nordamericano..."
Il CORU costituì ideologicamente un raggruppamento fascista per estendere il
terrorismo internazionale contro Cuba, unire i terroristi più violenti ed
assestare duri colpi alla Rivoluzione cubana. Comprendeva i gruppi fascisti di
origine cubana più attivi che operavano dagli USA, come Azione Cubana, Brigata
2506, Fronte Liberazione Cubano,
Alpha 66, Abdala, Movimento Nazionalista
Cubano. A capo di questo gruppo fu designato Orlando Bosch Ávila. I
particolari di questa riunione in Bonao, Repubblica Dominicana, furono
conosciuti nei dettagli dall' FBI perché erano presenti suoi agenti, sotto
copertura. Benché non esistano commenti dell'FBI nelle sue relazioni
declassificate, si hanno prove della presenza di Luis Posada Carriles in quel
momento in Santo Domingo.
Il CORU fascista diretto da Orlando Bosch sarà la testa visibile. Dietro le
quinte, con un effettivo potere, nelle sue mani, che gli offriva l'ICICA,
l'uomo forte della CIA, Posada Carriles, partecipava più che attivamente a
quella cospirazione internazionale.
La capacità operativa della "agenzia" di terrore diretta, dal 1974, da Posada
e successivamente la capacità terroristica del CORU, evidenziò
un'organizzazione mai vista prima in raggruppamenti criminali di quell'epoca,
ciò che fu solo possibile ottenere con l'appoggio diretto di un servizio come
la CIA.
Contraddittoriamente, il triste evento
dell'aeroplano della Cubana di Aviazione nelle Barbados, pochi mesi dopo,
nell' ottobre 1976, tolse dalla circolazione, per alcuni anni, questi due
criminali e fece fallire, per il momento, la manovra della CIA, comandata da
George Bush (padre).
Sotto l'influenza del CORU ed, in molti casi, il decisivo appoggio operativo,
dal Venezuela, di Posada Carriles si organizzarono atti terroristici contro
sedi cubane in Perù, Colombia, Guyana, Canada e Venezuela. Un gruppo diretto
di persona da Posada, con Orlando Bosch, e seguendo un previo accordo della
riunione di costituzione del CORU, decise di sabotare il volo 467 di Cubana di
Aviazione Panama-Avana, azione che risultò infruttuosa.
Il 9 luglio esplose una bomba in un bagaglio che era destinato ad un aeroplano
passeggeri cubano, in Kingston, Giamaica, la cui partenza fu ritardata di 40
minuti per cause operative. Grazie a questo imprevisto si scongiurò una
terribile catastrofe.
Il 10 luglio esplose un altro ordigno negli uffici della British West Indian
Airline, nelle Barbados, collocato presumibilmente da Hernán Ricardo e Freddy
Lugo, sicari al servizio della "agenzia" di Posada e, successivamente, in
quello stesso posto, autori diretti dell'esplosione dell'aeroplano cubano.
L' 11 luglio esplose un'altra bomba negli uffici della Linea aerea Air Panamá,
in Colombia, e pochi giorni dopo si sparò contro l'ambasciata cubana in quel
paese. Si presume che un comando di terroristi, al comando di Posada Carriles,
tra i quali si trovava Hernán Ricardo, si recò in questo paese, in quei
giorni, col proposito di provocare un atto terroristico di grande risonanza
propagandistica.
Giorni dopo, il 23 luglio, fu assassinato il tecnico cubano della Flotta
peschereccia dei Caraibi Artaignan Díaz Díaz, a Merida, Yucatan, durante un
tentativo di sequestro di un funzionario consolare cubano. A questo fatto
partecipò un vecchio complice di Posada, il criminale Gaspar Jiménez Escobedo,
che, anni dopo, nel 2000, lo asseconderà nel tentativo di assassinio del
Presidente Fidel Castro Ruz alla X Vertice Ibero-americano di Panama.
Il
9 agosto furono sequestrati, torturati ed assassinati
Crescencio
Galañena Hernández e Jesús Cejas Arias, funzionari dell'ambasciata cubana
in Argentina, da gruppi paramilitari della giunta militare argentina. Si
possiedono informazioni che collegano gli assassini Orlando Bosch, Luis Posada
Carriles e Guillermo Novo Sampol a questo crimine. Poco dopo, il 21 settembre,
nella città di Washington, sono assassinati l'ex ministro degli Esteri del
governo di Unità Popolare di Salvador Allende,
Orlando
Letelier ed il suo assistente Ronni Karpen Mofitt, da sicari del CORU al
servizio di Augusto Pinochet, tra essi i terroristi di origine cubano
Guillermo e Ignacio Novo Sampol, Dionisio Suárez Esquivel e Virgilio Paz
Romero.
Il 6 ottobre 1976 nelle Barbados,
esplodeva un aereo civile cubano, con 73 passeggeri a bordo. Fu il crimine
più orrendo tra tutti, che ancora, dopo 30 anni, riempie di indignazione e
tristezza tutto il nostro paese.
Giorni prima dell'atroce evento, l'ambasciata USA a Caracas negò il visto di
entrata in Portorico a Hernán Ricardo Lozano, uno degli autori materiali del
crimine. Si sa, da fonti storiche, che l'ambasciata nordamericana in Puerto
España, Trinidad Tobago, sapeva che Ricardo si trovava in detto paese nel
momento in cui, il CORU, rivendicava una bomba nel consolato della Guyana, il
1 settembre 1976.
La CIA, allora, temeva che la sua relazione
di lunga data con Hernán Ricardo potesse procurare dei problemi.
Dopo il loro arresto, da parte delle autorità venezuelane, che li accusò per
la loro responsabilità nel sabotaggio dell'aeroplano cubano, il governo degli
Stati Uniti manovrò affinché non fossero giudicati e propose che Posada fosse
liberato e Bosch consegnato alle sue autorità.
Il governo degli Stati Uniti fu autore intellettuale di quell'orrendo evento.
Non si trattava di un fatto isolato. I documenti declassificati dimostrano che
i suoi servizi di intelligence non erano estranei ai tentativi del CORU di far
saltare in aria un aeroplano. Non erano neppure estranei al lavoro sovversivo,
nella regione,
dell'ICICA, da dove partirono gli autori materiali del fatto e
gli esplosivi utilizzati. Questo potrebbe spiegare, tra le altre ragioni, il
suo rifiuto di estradare Posada Carriles in Venezuela.
Posteriormente la CIA ed il suo governo facilitarono la fuga di Posada dalla
prigione in Venezuela, offrendogli un'importante missione nella guerra sporca
in America Centrale. Anni dopo concessero l'asilo definitivo, in territorio
nordamericano, a Bosch, come prossimamente faranno con Luis Posada Carriles,
per i suoi ampi servizi alla causa del terrorismo.
Un giorno l'umanità gli esigerà conto.