Cuba denuncia essenza terroristica del governo statunitense PL – 3 maggio 2006
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Il
presidente del parlamento cubano, Ricardo Alarcón, ha denunciato le
flagranti contraddizioni del governo nordamericano nella sua pretesa guerra
contro il terrorismo.
“Negli Stati Uniti è installato un regime terroristico che usa un discorso
ed un agire ipocritamente antiterrorista come strumento di dominazione
mondiale”, ha affermato il legislatore in un incontro internazionale di
solidarietà con Cuba al quale assistevano più di 1000 delegati di 60
nazioni.
“Mentre prosegue la sua guerra contro Iraq ed Afghanistan e cerca scuse
per intraprenderne altre in quelli che chiama "oscuri angoli del mondo"
Washington ospita terroristi internazionali come
Luis Posada Carriles ed
Orlando Bosch” ha proseguito.
Posada Carriles e Bosch, di origine cubana, sono accusati di essere i
principali autori dell'esplosione,
nell'ottobre del 1976, di un aeroplano civile, con 73 passeggeri a bordo, che era appena decollato dalle
Barbados, per L'Avana.
Alarcón ha ricordato che solo da alcuni giorni gli Stati Uniti hanno ammesso che Posada Carriles entrò illegalmente in questo paese, quando
più di un anno
fa il presidente cubano, Fidel Castro, aveva denunciato come, dove ed
in compagnia di chi l'aveva fatto.
Washington sapeva moltissimi dettagli ed il curriculum
terroristico di quest'individuo –inclusi i sabotaggi in hotel de L'Avana
nel 1997, in uno dei quali morì
Fabio Di Celmo - e, tuttavia, lo giudica
solo per violazione delle leggi migratorie dell'Unione.
Ha aggiunto che secondo l'Accordo di Montreal (sull’aviazione civile, del 1973)
gli Stati Uniti avrebbero dovuto giudicare Posada Carriles o deportarlo in
Venezuela, che sollecita la sua estradizione perché il criminale ha la
cittadinanza di questo paese e pianificò lì l'esplosione dell'aeroplano
cubano.
Ma al contrario, quello che fa la giustizia nordamericana è manovrare per
proteggerlo, compresa la possibilità di naturalizzarlo statunitense,
con la scusa che rese servizi a questa nazione nei tempi della guerra del
Vietnam, ha osservato il parlamentare.
“Il colmo dell'ipocrisia è che contemporaneamente gli Stati
Uniti mantengono in prigione cinque cubani che investigarono alcune bande
del sud della Florida per ostacolare che ripetessero atti terroristici
come quelli commessi contro il nostro paese da Posada Carriles e Bosch”.
Alarcón ha ricordato che i Cinque, come sono conosciuti nella campagna mondiale
per la loro liberazione, non furono accusati di detenzione di armi e
nemmeno sono stati giudicati per la più lieve mancanza, per la
più minima violazione delle norme di convivenza.
Paradossalmente, compiono condanne che vanno da un doppio ergastolo a 15
anni di prigione, per proteggere la loro patria dal terrorismo,
nient'altro e niente meno nel paese che si proclama campione della
lotta contro il terrorismo.
Nel riferito incontro di solidarietà sono presenti i familiari dei Cinque
e delle vittime del terrorismo contro Cuba, il cui saldo in vittime fatali
per questo motivo supera i 3000 dal trionfo della Rivoluzione nel
gennaio del 1959.
All'evento, già tradizionale nell'isola, sono presenti la maggioranza dei
leader sindacali, lottatori sociali e rappresentanti di organizzazioni
femminili, studentesche e di amicizia col paese che furono invitati alla
celebrazione del 1°maggio a L'Avana.
Ig/asg